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Mandragora Scream (Terry Horn)

Di - 12 Febbraio 2003 - 21:46
Mandragora Scream (Terry Horn)

I Mandragora Scream tornano sulla scena con una formazione ridotta e rivisitata. A Whisper Of Dew è un concept album molto sperimentale che può piacere o meno, ma che comunque merita di essere ascoltato. In questo momento il gruppo è sovraccarico di interviste e impegni, una domanda comune si riferisce al confronto con la prima release del gruppo per la Nuclear Blast. Voi cosa ne pensate?

Ciao Terry.
Cominciamo con un’anticipazione del nuovo album, il secondo per i Mandragora Scream sotto Nucler Blast. Questa etichetta vi ha letteralmente scaraventato nel panorama europeo del metal. Avete un mucchio di interviste, un audience nutrito: tutto questo ha influenzato il vostro rapporto con la musica?

Diciamo che dal punto di vista artistico non molto per fortuna, però se consideriamo gli impegni la differenza è notevole. Non abbiamo un minuto per pensare ad altre cose, dall’uscita del primo disco abbiamo lavorato ininterrottamente sia con le interviste, sia con i fan e le riviste, soprattutto per cercare di organizzare il lavoro da fare. Cerchiamo di occuparci al meglio anche dell’aspetto grafico della cover dei nostri dischi. Tutto questo è stato possibile grazie alla piena fiducia della Nuclear Blast, fin’ora sembra che stia funzionando ma c’è molto da lavorare. Morgan aveva già contatti con questa label quindi diciamo che avevamo previsto un’immersione di questo genere nel lavoro a tempo pieno.

Com’è andata questa volta in studio di registrazione? La precedsente release vi ha in qualche modo aiutato ad ottenere una miglior resa sonora?

Per questo album abbiamo avuto un pochino più di tempo, in quanto l’altro era stato composto e registrato nell’arco di soli due mesi. Non avevamo tantissimo tempo, la Nuclear Blast aveva bisogno del materiale per valutare se farci il contratto o no e cominciare questa collaborazione. Per il secondo disco abbiamo lavorato nell’arco di più mesi e la preproduzione era già più che soddisfacente, quando poi siamo entrati in studio con il batterista dei Labyrinth Mat Stancioiu abbiamo rivisto soprattutto la sezione ritmica: incastri tra chitarre e batteria, tra batterie e basso. Questa cosa è stata molto stimolante, abbiamo avuto la possibilità di costruire e arrangiare qualcosa in studio anche in funzione del suo modo di suonare. Mat in questo disco non suona come nei Labyrinth ovviamente, ma secondo me è un grande musicista oltre che batterista perchè è riuscito ad entrare nel nostro modo di pensare la musica e credo anche nel migliore dei modi: questa è la sua grandezza, tra l’altro riesce a suonare ogni strumento quindi è stato di grande aiuto senza dubbio.

A Whisper Of Dew è un concept album da quanto ho capito giusto? La storia di un vampiro. Cosa ci puoi raccontare a riguardo?

Intanto ti posso dire che è una storia scritta non da noi ma da un autore spagnolo, Julio Angel Olivares Merino. La storia gira attorno a due protagonisti principali, uno dei quali suonando una nota di pianoforte all’inizio dell’album sembra ricordarsi di una vita vissuta cinque secoli prima. La storia di questa reincarnazione è narrata nel 1800, ma questa vita passata si riferisce al 1300 dove ha incontrato questo Conte Velimbre. Nel corso del concept ricorda tutti gli episodi cheha vissuto in questa vita precedente fino ad arrivare al finale dove i due si incontrano di nuovo. Ovviamente è un pò difficile sia da spiegare sia da capire, comunque abbiamo programmato delle edizioni speciali con release e libro.

Come nasce un brano dei Mandragopra Scream e quali sono i gruppi cui vi ispirate maggiormente?

I gruppi da cui traiamo ispirazione sono tantissimi e nessuno, ti posso dire che ascoltiamo tantissima musica di qualsiasi genere però non c’è niente cui diamo particolare attenzione. Prima di andare in studio abbiamo ascoltato parecchio i Pain e i Nightwish, cosa che poi non si trova minimamente nella nostra musica. Nel mio background ci sono i gruppi rock progressive degli anni settanta, per tanti anni ho suonato e composto musica di questo tipo. Come nasce un brano? Ogni brano ha la sua storia. Può essere che Morgan mi suggerisca un’idea su una storia, un’emozione o un’immagine, spesso infatti lavoriamo su immagini come foto, cartoline ecc. Altre volte lavorando su dei suoni il motivo del brano può uscire per caso, una melodia, un’armonia che ti colpisce dritto al cuore suggerendo arrangiamenti e tutto il resto, è una cosa sensazionale ed indescrivibile. Non è una cosa che succede sempre ma quando arriva ti succede tutto in una volta. A volte mi è anche capitato di invertire pezzi già scritti e trovare delle melodie nuove e di senso compiuto, può capitare anche questo: nel tema d’esposizione della quinta traccia del nuovo disco potrete sentire proprio le parole di Morgan al contrario, vuole essere una specie di lingua elfica a modo nostro. Non prendeteci per pazzi!

Fairy Tales non ha creato poco scompiglio, il successo non è stato proprio piccolo. Pensate di poter raggiungere lo stesso favore di critica con questo nuovo album?

Certo la nostra prima uscita è andata molto bene, noi siamo rimasti molto contenti anche perchè la casa discografica ha riscontrato con nostra grande sorpresa che il disco continuava a vendere nei mesi a seguire e secondo loro questa era una cosa molto positiva. Ci aspettiamo che la nuova release abbia per lo meno lo stesso successo della prima, sarebbe stupendo.

Sappiamo tutti dei numerosi cambi all’interno della vostra formazione, come organizzate le performance live?

Riguardo all’attività live fin’ora non abbiamo fatto molto, non siamo rimasti molto bene con i musicisti che ci hanno accompagnato nelle esperienze precedenti quindi è sempre stato difficile trovare le condizioni migliori per suonare tutti insieme. Abbiamo cambiato ben due volte sia il batterista che il bassista, non ci siamo mai trovati bene non tanto dal punto di vista musicale quanto umano. Noi lavoriamo in un certo modo, con una certa ottica, e non ci siamo proprio trovati. Credo che con il prossimo disco la band sarà più stabile anche perchè Mat ha deciso di restare con noi, abbiamo contattato un altro chitarrista quindi saremo in due a suonare la chitarra, un altro chitarrista penso sia fondamentale per suonare dal vivo. Nella nostra ultima release mi occupo della programmazione delle tastiere e del basso oltra a suonare la chitarra, quindi abbiamo ritenuto opportuno trovare un altro bassista proprio in quest’ultimo periodo. Jack Lowell Halleyn lavora con noi ormai da molto tempo e in A Whisper Of Dew si è impegnato nella parte di pianoforte, organo e synth analogici. Abbiamo quindi registrato con tre strumentisti e la voce di Morgan, pensiamo di organizzare un minitour europeo ma aspettiamo ancora la voce della nostra etichetta. Non so ancora anticiparvi niente di preciso ma di certo non mancheremo ai festival estivi.

Grazie per la tua gentile disponibilità. Un saluto per i lettori di Truemetal…

Saluto tutti quanti sperando che ascolterete presto e con piacere il nuovo disco, sia che lo acquistiate o meno. Se vi trovate fra le mani A Whisper Of Dew prendetevi solo un piccolo momentino per stare bene con voi stessi nell’arco della giornata, credo che ogni tanto sia importante fermarsi e viaggiare dentro se stessi. Venite a sentirci dal vivo mi raccomando!

Andrea’Onirica’Perdichizzi