Vario

Mechanical God Creation (Luciana “Lucy” Catananti)

Di Daniele D'Adamo - 24 Marzo 2013 - 21:37
Mechanical God Creation (Luciana “Lucy” Catananti)

Ciao Lucy, allora… come stanno andando le vendite di “Artifact Of Annihilation”?

Ciao Daniele, innanzitutto ti ringrazio per lo spazio che ci stai dando, sinceramente il disco è uscito il diciotto marzo e per il momento è un po’ affrettato parlare di vendite in quanto il tempo è troppo poco per una stima attendibile e seria, ma diciamo che per il momento sono soddisfacenti e sono contenta per il riscontro che sta avendo.

Il vostro target è il mercato italiano in primis, oppure puntate soprattutto alle realtà internazionali come, per esempio, gli Stati Uniti d’America?

Diciamo che l’obiettivo è puntare sia al nostro Paese che al mercato internazionale, purtroppo sappiamo tutti che in Italia è difficile per una band death metal ritagliarsi il suo spazio.

“Artifact Of Annihilation” è stato registrato ai MathLab Recording Studio di Maliseti (Prato) e agli Alpha e Omega Studio di Como. Il missaggio, però, è avvenuto in Canada presso i Garage Studio di Chris Donaldson (Criptopsy). Come mai questa scelta?

Siamo stati consigliati dal nostro manager Carlo Bellotti della Worm Hole Death per quanto riguarda lo studio a Prato e il mix e mastering in Canada, mentre per gli Alpha e Omega è stata una nostra scelta in quanto ci era già piaciuto il suo modo di lavorare avendo collaborato con lui per la registrazione di “Cell XIII”.

Da “Cellar XIII” ad “Artifact Of Annihilation” ci sono stati dei rimescolamenti importanti della line-up. Cos’è successo?

Purtroppo i Mechanical God Creation hanno avuto parecchi rimescolamenti importanti nella line-up. Chi ha lasciato per cambiare genere musicale, chi non riusciva più a stare dietro al progetto per problemi personali chi per mancanza di voglia. Sono problemi che capitano a varie band è difficile andare d’accordo con tutti ed è difficile mantenere lo stesso entusiasmo per tanto tempo. Mi dispiace molto che questo sia accaduto nella mia band, ma tengo tanto a questo gruppo che ho cercato di non abbattermi nonostante tutte le difficoltà. Ci vuole voglia, impegno e serietà.

Come avete fatto, tu e Veon, il bassista, a tenere duro e a rimettere in piedi il progetto?

In verità l’unica persona che è riuscita a tenere duro e a rimettere sempre in piedi questo progetto sono stata io. Gli altri prima dell’uscita del disco hanno preferito lasciare in mano a me il gruppo e farsi da parte in quanto sono sopraggiunte delle divergenze. Non sopportavo da tempo che alcune persone guardassero esclusivamente al lato musicale e non a quello umano. La cosa importate per lavorare bene insieme è soprattutto portarsi rispetto cosa che non era più presente da tempo. Ma i dettagli non interessano a nessuno tanto meno a me. Attualmente sono impegnata a scrivere nuovi pezzi con la nuova formazione, per la quale avrete notizie più avanti.

È stato difficile far sì che i Mechanical God Creation restassero i… Mechanical God Creation? In fondo cambiare due chitarristi su due non è cosa di tutti i giorni…

Adesso siamo arrivati a quota quattro :). In realtà con i cambi di line-up è difficile rimanere fedeli a se stessi, ma posso dire che in ogni caso il cambiamento è stato positivo. È bello sperimentare cose nuove e non rimanere sempre uguali. Devo dire che i pezzi che stiamo scrivendo in questo momento richiamano un po’ il primo e il secondo disco, con qualche novità in più.

“Artifact Of Annihilation” ‘suona moderno’ come pochi altri album di metal estremo che siano usciti ultimamente. E ciò, malgrado il vostro legame allo stile di base del death metal sia sempre molto forte. È una scelta filosofica decisa a tavolino, oppure viene tutto con naturalezza? Istintivamente?

Quando abbiamo realizzato “Artifact Of Annihilation”, composto in soli sei mesi, è venuto tutto istintivamente in quanto non avevamo il tempo materiale per deciderlo a tavolino, devo dire che nonostante tutto abbiamo realizzato un bel lavoro.

Molti si chiedono che senso abbia avere, in una formazione di death, una cantante che si occupa del growl e dello scream quasi fosse un uomo. Io me lo sono spiegato ma questo non importa, poiché sei tu che devi sviscerare questa scelta…

Una delle critiche maggiori che ho ricevuto in questi anni è proprio questa cosa, alcuni maschilisti constatavano che una donna non potesse cantare in maniera estrema. Se avessi utilizzato un cantato pulito avrei ricevuto la critica che di gruppi con cantante donna con voce leggera, soprattutto in Italia, ce ne sono a fiumi. Mi dispiace che sia una donna:). Io ho iniziato a cantare così come qualsiasi altro musicista ha iniziato a suonare il suo strumento preferito, mi piace e basta.

Come curi la tua voce? Fai degli esercizi? Studi e approfondisci? Hai qualche metodo per preservarla? Insomma, com’è la cantante Lucy?

Da poco ho ripreso a seguire lezioni di canto per migliorare e per tenere la voce sempre allenata, cantare senza una tecnica è pericoloso in quanto si possono avere problemi alle corde vocali.

Come siete giunti al contratto con Worm Hole Death? È stato difficile? Poi, come vi siete trovati, lavorativamente parlando?

La Worm Hole Death l’abbiamo trovata quasi subito, ci troviamo bene a lavorare con loro e non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema con loro. Ora hanno aperto anche la sede in Giappone con la collaborazione di Masahiko Kishimoto che ci sta aiutando a farci conoscere anche nel paese del Sol Levante. Ne approfitto per comunicare che il disco uscirà anche in Giappone il diciannove giugno.

A proposito, immagino che con tutti gli impegni derivanti da un progetto importante come quello dei Mechanical God Creation, non rimanga molto tempo da dedicare al resto. Anche se, immagino, per campare dovreste avere un lavoro ‘normale’

Io ho un lavoro normale, perché vivere di musica è difficile, ma mi piacerebbe far diventare i Mechanical God Creation il mio unico lavoro.

Qual è il significato sia della copertina sia del titolo, di “Artifact Of Annihilation”?

Il tutto si rifà ai testi che abbiamo scritto che rappresentano la società odierna.

E i testi, di cosa narrano?

I nostri testi riflettono la realtà quotidiana, i problemi che tutti noi affrontiamo in un’epoca come questa che vede cambiamenti culturali, politici e tecnologici repentini e molto importanti.

Avete già qualche idea, progetto, impegno per il futuro?

Al momento stiamo scrivendo pezzi nuovi con la nuova line-up e ci stiamo preparando per rientrare al più presto in sede live.

Per finire, due parole ai lettori di Truemetal.it!

Spero che il nuovo disco sia di vostro gradimento e vi ringrazio per aver dedicato cinque minuti del vostro prezioso tempo a noi.

Intervista a cura di Daniele “dani66” D’Adamo