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Messenger (Patrick Deckarm)

Di Francesco Sgrò - 11 Dicembre 2013 - 21:25
Messenger (Patrick Deckarm)

 

Intervista raccolta da Fabio Vellata con la collaborazione di Francesco Sgrò

Ciao Patrick e benvenuto su Truemetal!
Partiamo anzitutto parlando del vostro nuovo cd, fuori dopo un paio d’anni dal precedente album. Cosa avete combinato nel tempo trascorso tra i due dischi e quali sensazioni avete provato al ritorno in studio?

Beh, non è stato uno stop molto lungo, visto che il nostro ultimo cd risaliva già alla fine del 2011. Ci siamo imbarcati in un tour europeo ed abbiamo suonato in molti festival.
Quando siamo rientrati in studio, abbiamo provato sensazioni molto positive, fenomenali direi.
Ci siamo appassionati alle storie di pirateria spaziale, tanto da volerne trattare poi sul disco nuovo, come puoi ascoltare su “Starwolf”…musica ed idee nuove. È una bella sensazione…grandiosa, come il nostro album…

Mi pare di capire che siete molto convinti della vostra nuova opera…

Certo, negli ultimi due anni ci siamo immedesimati molto nei personaggi del nuovo cd: il poeta pazzo Francis Blake, il guerriero-archeologo Chainmaster, l’ingegnere piromane Pyro Jack, il dottore malvagio HR Strass ed il navigatore ed esperto di arti marziali Merlin…
Ci tengo a precisare che i musicisti sono rimasti invariati rispetto al precedente disco. I Messenger sono come una sorta di famiglia!

Come è nato Starwolf? Il concept sui pirati dello spazio era un’idea che vi affascinava da un po’ o è sorta così all’improvviso, insieme alla vostra passione comune per l’argomento?

A dire il vero alcuni pezzi esistevano già da parecchio tempo, ma sai com’è…le idee necessitano di pazienza per prendere corpo e diventare buone.
Un po’ come per il formaggio o il whiskey…il grosso del disco e delle idee in ogni modo, sono nati nel lasso di tempo intercorso tra il 2011 ed il 2013…

A questo punto non posso che chiederti qualche dettaglio maggiore sull’intreccio della vicenda…

Si tratta di una storia scritta da Victor Pax, che descrive le nostre avventure nelle vesti di pirati dello spazio.
La nostra battaglia è concentrata sulla rivoluzione del concetto di scienza e di libertà…e sul commercio illegale di schiavi-clone…
Nella trama, la tecnologia usata nell’ingegneria genetica è stata bandita dal potente “Ordine Etico” e distrutta dalla “Inquisizione Etica”.
Noi, non solo come pirati ma anche come liberi combattenti, siamo alla ricerca delle tracce di conoscenza utili nel riconquistare la tecnologia perduta…

Ci sarà un seguito?

Vedremo…

C’è da dire in ogni modo, che il “mezzo stilistico” che avete scelto, è comunque sempre ancorato alla tradizione del power metal. Quali sono le vostre muse?

Il punto è: viviamo nel futuro, tutti quanti abbiamo internet, hypernet e tante altre diavolerie. Non è più necessario descrivere la musica attraverso paragoni con altre band, perché chiunque è in grado di utilizzare un motore di ricerca…
Se me lo chiedi, non posso comunque negare di essere legato – io e tutta la band – alla NWOBHM e, come ovvio, al German Metal.
Non siamo però molto convinti ne interessati a paragonare il nostro stile con quello di altri gruppi.
Non noi, per lo meno…sei tu a doverlo fare. Sono gli ascoltatori!
Noi non diremo mai quello che devono sentire le tue orecchie…sei tu a deciderlo…sono i fan a dovercelo dire!

Qualche pezzo più di altri in questo cd, pensi sia rappresentativo di voi stessi?

Assolutamente no. Amiamo tutte le canzoni che abbiamo inciso e tutte ci rappresentano.
Se non fosse così, non avremmo mai nemmeno pensato di vendere il disco ai nostri fan…d’altro canto, abbiamo inserito nel disco canzoni che siamo certi possano durare per la vita…ma questo è un altro discorso…

Dagli inizi nei primi anni novanta, ad oggi, 2013. Cosa ti trovi a pensare sia cambiato maggiormente nella tua ottica di vivere il music business?

Anzitutto ci sono molte più band che vogliono essere prese in considerazione.
Questo è dovuto alle nuove tecnologie, come ovvio, che rendono chiunque in grado di produrre un intero cd, con artwork e booklet, con un semplice laptop.
La cosa è motivo di notevole malcontento per molti musicisti di professione, ma non per noi: non abbiamo paura del futuro.
Sappiamo che più sono le band in giro, più dobbiamo diventare bravi per battere la concorrenza…

Come sta andando per intanto il disco?

Sembra che ai fan sia piaciuto molto…ed anche alla stampa!
Le reazioni sono state molto buone, tanto che anche Massacre, la nostra label, si è mostrata molto soddisfatta al punto da definirci la “nuova speranza per il German Metal”!

Un pelo più personale e curiosa…se avessi potuto participare alle registrazioni ed alla scrittura di un classico della musica metal, cosa avresti scelto?

Ma noi scriviamo i nostri “classici”! Mi devi scusare, ma se pensassimo diversamente, allora saremmo una band di compagni di scuola o dovremmo lasciare i Messenger per cercare fortuna in qualche gruppo più grosso ed importante.
E credimi, nessuno di noi lo farà mai, perché tutti quanti crediamo profondamente in questo gruppo…

Ottima risposta…
Beh direi che l’intervista può concludersi qui, con questo pensiero molto diretto…a meno che tu non abbia altro da aggiungere o da comunicare ai nostri lettori…

Certamente! Voglio ringraziarti per l’opportunità che ci hai concesso e che ho apprezzato moltissimo…
Uno spettro sta infestando la Galassia, lo spettro alla ricerca di rivincita del pirata Morgan!
Fatevi sotto e lasciatevi coinvolgere!

Fabio Vellata

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Discografia Messenger:

– Titanic Suicide (1990)
– Asylum X-T-C (1994)
– Infected – EP (2000)
– Feel the Fire – Demo (2003)
– Kill the DJ! – EP (2006)     
– Under the Sign (2006)
– See You in Hell (2011)
– Starwolf – Pt. 1: The Messengers (2013)

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