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Mind Colour (Raffaele De Lucia)

Di - 9 Luglio 2002 - 22:18
Mind Colour (Raffaele De Lucia)

Ah, i Mind Colour!!!! Si, i Mind Colour da Caserta sono l’ennesima riprova del fatto che fa sempre piacere sapere che una band sulla quale si è sempre puntato molto, continuano in maniera imperterrita a proporre dell’ottima musica, nonostante le molteplici avversità di un mercato discografico oramai sovra saturo di band clone come quello italiano degli ultimi anni, in cui chiunque ha la forza di voler uscire al di fuori dei soliti clichè, oramai ben definiti, viene additato dalla massa, invece di essere elogiato. Ed in quest’ottica che può essere inquadrato l’omonimo album d’esordio della band casertana, un disco che sprigiona classe, maestria ed enfasi musicale, adagiandosi su sonorità progressive, ma non disdegnando affatto incursioni più metalliche od easy listening. E si, I Mind Colour sono come la foca monaca, andrebbero protetti, anche perché di band come questa in giro ce ne sono veramente poche, giuro!!!!!!

 

 

Ciao Raffaele, puoi riassumere la storia dei Mind Colour dagli esordi di “Frames” sino alla registrazione dell’omonimo album?

Ciao Beppe, c’eravamo lasciati l’ultima volta nel ’98 dopo l’uscita del nostro cd-demo “Frames”, ben 4 anni fa. Con quel lavoro ottenemmo delle belle recensioni e pareri positivi, bussammo così alle porte di parecchie etichette e come di norma la maggior parte non guardarono nemmeno dallo “spioncino”, mentre altre pur elogiando il nostro lavoro chiesero spudoratamente un cambiamento stilistico nel nome del power e quindi della tendenza di quegli anni…

Sbaglio, ma da quello che ho capito, l’album ha avuto una gestazione molto lunga?

Abbastanza lunga, nel ’99 conobbi colui che sarebbe poi stato il nostro produttore e che nell’Agosto del 2000 fece sì che le porte dello studio scelto per le registrazioni si aprissero a noi! Le cose con la sua etichetta non andarono a buon fine e iniziammo la ricerca di una label che organizzasse l’uscita del disco già registrato, mixato e masterizzato l’anno dopo, 2001, ai Nautilus Studio di Milano.

 

 

Dunque è vero che doveva uscire per un’etichetta indipendente di Milano? E che n’è stato di quella label?

Si, doveva uscire per un’etichetta milanese ma non ti so dire molto visto che non abbiamo mai firmato alcun contratto con questa indi che allora era in allestimento, in formazione, una nuova label, e che non ha mai visto la luce da quel che so.

In che maniera siete arrivati al contratto che vi lega alla Northwind records? È stato un deal diciamo di ripiego, o siete realmente contenti dell’operato di mr Saija?

Anche con un master già pronto, trovare qualcuno che si interessasse della stampa e della promozione non si è rivelata cosa affatto semplice, considerato che qui nel sud Italia non è per nulla facile farsi conoscere, o meglio, trovare quelle “conoscenze” che ti permettano di entrare nel giro. Tutte scuse, la verità è che il nostro prodotto suona davvero male; anche se le recensioni non lo confermano ed anche tu non eri di questo parere nella tua review su truemetal.it. Perciò definirei Mr. Saja un pazzo nella sua scelta di pubblicare e commercializzare il cd in questione?!

Spiegami una cosa, nel vostro sound la presenza delle tastiere è molto rilevante, ma nella line up non avete un tastierista, come si spiega questa contraddizione?

A dire il vero melo chiedo anche io… sarà che noi dei M.C. siamo insopportabili!! Forse perché ci dedichiamo alla musica con troppa passione e con molto spirito di sacrificio, ed è evidentemente difficile trovare qualcuno che possa viverla al nostro stesso modo, con la stessa intensità.

 

Leggendo le note del booklet, ho notato che la produzione è stata curata in parte da voi, ed in parte da Mauro Santomasi, chi è?

Mauro Santomasi è il produttore di cui ti parlavo prima; un’amante, collezionista e vero intenditore di tutto ciò che è spazia tra l’Hard&Heavy…e non solo. Non posso quindi che essere orgogliosissimo della sua scelta di investire su di noi e che non finirò mai di ringraziare per averci dato l’opportunità di realizzare un cd di alta qualità e con ciò mi riferisco ad un commento che ci è stato rivolto più volte da addetti ai lavori, inerente quindi l’ottima produzione e soprattutto la validità e “veridicità” dei suoni proposti, di cui ultimamente si ha un po’ nostalgia,vero?.

Complimenti di cuore per le splendide lyrics dei brani, sai oggi come oggi è davvero difficile trovare un musicista umanamente così profondo, ma quali sono i sentimenti che vuoi trasmettere con le tue parole?

Garazie mille, in genere scrivo di me, delle mie esperienze e spesso dei miei errori, cercando poi di generalizzare le situazioni in modo da lasciarle aperte a personali interpretazioni; sarei forse vanitoso se dicessi di voler fornire degli insegnamenti per coloro che siano interessati alle nostre liriche, e che un giorno ne possano far frutto trovandosi in situazioni analoghe… quindi ti dirò che le scrivo per me come in un diario che spesso mi piace sfogliare cercando di approfondire la conoscenza di me stesso… “del Colore della mia Mente”!

 

 

Come nasce di solito un brano dei Mind Colour?

Mi dai con questa la possibilità di ringraziare tutti i M.C. per le intense e vive atmosfere che riescono a  creare e per le quali io, cercando una chiave di lettura, scrivo quelle lyrics a cui ci riferivamo prima. Un lavoro sinergico che spero dia sempre maggiori frutti.

A parte i vecchi brani di “Frames”, ho trovato davvero avvincente “Keraton Fortress”, un brano che presenta delle sfumature molto aor oriented, puoi parlarmene in modo più dettagliato?

Eravamo alla ricerca di sonorità più dirette, di qualcosa che potesse essere colto sin dal primo ascolto, di quella immediatezza e forse anche spensieratezza che l’Aor e l’Hard Rock san ben comunicare e che, a mio avviso, Alfonso, autore del brano, è riuscito a cogliere in pieno.

 Secondo te c’è un brano che rappresenti in pieno la musica della tua band?

Non riesco ad associare la musica dei M.C. ad un solo brano di quelli proposti nel nostro omonimo album, penso che il cd intero la rappresenti, nel nostro personale modo di unire tutte quelle sonorità che più ci attraggono ed di riuscire a fonderle tutte insieme nel metal.

 

 

Come dicevo nella recensione, in Italia siete rimasti in pochi della prima ondata delle prog metal band che ancora suonano quel tipo di musica, ci dobbiamo aspettare dei cambiamenti in futuro?

Dei cambiamenti?… Certamente! È proprio nel nostro spirito, nella definizione stessa di M.C. il descrivere anzi trascrivere in musica, metal, le nostre esperienze, ciò di cui la nostra mente si colora di giorno in giorno; e ciò per me non significa l’affacciarsi esclusivamente alle nuove tendenze, ma soprattutto il riscoprire tanta buona musica del passato.

Adesso ti tocca una delle mie domande strane, perché pensi che un musicista debba “prostituire” la propria creatività nel nome dei trend musicali, che come ci insegna la storia, durano solo qualche anno?

E perché un musicista dovrebbe dispendiosamente cercar di personalizzare il proprio sound con una piccolissima probabilità che una qualche label abbia voglia di rischiare su di lui più che continuare ad incrementare i propri introiti con qualcosa di già collaudato?

Quindi perché un musicista dovrebbe spingere la propria creatività, cercando di farlo nel miglior modo possibile quando, forse non riuscirà mai ad essere “visibile”?  Beppe quante domande strane… e tu vorresti da me la soluzione?  Io cerco e spero di farlo e basta!!…Mannaggia la prostituzione!!

 

Ma Raffaele De Lucia che cosa è pronto a sacrificare nel nome del successo?

Non sacrificherebbe mai un’intervista con Beppe Diana, questo è sicuro! E cos’altro si può sacrificare? Dimmi e sarà fatto, …ma sei sicuro che non sia qualcosa che da anni stia già sacrificando nel nome dei M.C.?

Cambiamo argomento, come potresti spiegare in poche parole la vostra musica ai nostri lettori che non hanno avuto ancora la possibilità d’ascoltarvi?

Con poche parole mi viene da citare una frase che fu coniata per una breve descrizione, appunto, della nostra musica: un “sound” che poggiando le basi sull’Hard&Heavy classico, si colora di metal nelle sue sfumature progressive, classic, true, power, symphonic… un vero “Coloured Metal”.

Cosa state pianificando per promozionale a dovere il vostro primo album?

Stiamo cercando di organizzare per l’autunno un piccolo tour, con una maggior concentrazione di date proprio dalle tue parti, nel nord Italia, ove è risaputo che l’attività live in ambito metal è più fervida che qui al sud.  

 

 

Ho visto che da poco avete aperto uno splendido sito, quindi è logico che ti chieda quale sia il tuo rapporto con internet, e di conseguenza cosa ne pensi della musica in rete e del free download?

Musica è prima di tutto comunicazione ed internet è il più potente mezzo comunicativo, molto più della tv e della carta stampata; questo per la quantità ed immediatezza di informazioni che riesce a comunicare e per la l’interazione che unicamente stabilisce con gli utenti. Tutto ciò ribadisce il concetto, affrontato precedentemente, che l’utente si trova ad affinare sempre più la sua capacità critica poiché con tali mezzi e davvero facile essere strumentalizzati. Anche la questione del free dowload finisce per essere una questione di coscienza personale; non vedo molta differenza tra la pirateria dei cd masterizzati e la possibilità di scaricare musica, o meglio di “scambiarla”, perché è di questo che si tratta, utilizzando programmi quali napster, winmx ecc. I cd costano d’altronde sempre tantissimo e di questo sia le etichette che le distribuzioni ed i negozianti non sembrano accorgersi, l’IVA non è mai scesa al 4% come per i libri, e nessuno sembra tener presente che l’utenza maggiore rientra in quella fascia di giovani che quasi mai possono permettersi un cd da 18 Euro, quella stessa fascia di utenti che sono i più vicini alle nuove tecnologie e che quindi le sfruttano a pieno nel bene o nel male!

Raf siamo veramente alla fine, io vorrei ringraziarti per averci concesso quest’intervista, ti rinnovo i complimenti per l’album e….. ti lascio la parola per i saluti finali

Io ringrazio te Beppe a nome dei M. C. anche per la bellissima recensione al nostro lavoro pubblicata su truemetal.it. Vorrei rimandare al nostro sito www.mindcolour.it tutti i lettori che da questa intervista si siano sentiti interessati. Grazie ancora a presto