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Nasum (Jesper)

Di - 13 Settembre 2002 - 9:25
Nasum (Jesper)

 

I Nasum sono tra le realtà più interessanti dell’attuale scena grindcore. Le loro tematiche sono impegnate e profonde e non trattano i soliti temi splatter. I loro album sono ricchi di innovazione non risultando mai banali. Per il 2003 è prevista l’uscita del nuovo album, e di questo e di molte altre cose abbiamo parlato assieme a Jepser bassita di Nasum e Burst.

Francesco “madcap” Vitale, Matteo “truzzkiller” Bovio

1.Human 2.0 ha segnato già un bel distacco da inhale/exhale, il terzo disco farà altrettanto dal secondo??

-Chi può saperlo? Io spero di si. Quando iniziamo a lavorare sul nuovo materiale non abbiamo già un grande schema o piano delineato in mente, ogni “innovazione” che viene ritenuta valida, viene presa in considerazione durante le fasi di songwriting dell’album. Certamente il lavoro in studio genera più idee, voglio dire che durante la produzione di un album ci sono un mucchio di suoni o proposte tutt’attorno alla band. Tornando alla domanda sicuramente produrremo qualcosa che non suoni come l’album precedente. La solita merda è per le solite band.

2.Da dove nasce l’idea di cantare alcune canzoni in svedese ed altre in inglese?

-Perchè non dovremmo? Per prima cosa nella scena svedese (che benchè piccola è solida), è sempre stata una tradizione quella di fare alcune canzoni in svedese, e noi vogliamo rispettare questa tradizione. Seconda cosa, alle volte si ha la sensazione che “quella canzone ha bisogno di testi in svedese”. Un altro motivo può anche essere perchè il concetto che si vuole esprimere, non abbia lo stesso effetto detto in inglese, e alla fine resta il fatto che noi siamo persone che parlano svedese come propria lingua-madre. Non c’è motivo di cantare canzoni pensate in svedese in inglese. E comunque il più delle volte noi scriviamo la fottuta roba ed esce con un processo naturale in svedese….

3.Da sempre i vostri testi denotano un certo impegno e attenzione a determinati temi. C’è un messaggio di fondo che i Nasum vogliono comunicare?

-Non nel senso che noi cerchiamo di dare alla gente un messaggio politico, o che siamo seguaci di una certa ideologia. Siamo solo ragazzi normali con un empatia per le persone che sono oppresse e che attualmente sono vittime delle ingiustizie di questo mondo.
Ma quando si arriva a questo punto, ogni cosa è politica, almeno nel senso che tutto ciò che la gente dice riguardo alla società in quanto insieme è di fatto politico, nel senso aristoteliano della parola. Blabla

4.Se escludiamo Human 2.0, le altre uscite dei Nasum sono sempre state a livello underground. Attualmente vi sentite più una band underground o già inseriti nel circuito “grosso”?

-Non ne ho mai parlato dei Nasum in questo modo. Ad ogni modo gli show diventano sempre più importanti e noi vendiamo sempre più copie. Non posso rispondere con precisione, non ho mai considerato quanto siamo “grandi” e quanto siamo “piccoli”. Abbiamo un piede in entrambe i due mondi. Credo che a questo punto non ha più senso delinearsi precisamente in una delle due realtà, continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora: realizzeremo ep attraverso piccole label e metteremo la nostra musica su di oscure compilation, così come cintinueremo a produrre album di grande livello con una distribuzione capillare come può essere stato H2.0. Continueremo a suonare ruvidi live che si tratti di piccoli show in locali polverosi oppure di un grande tour, di festival o concerti in venue importanti. Inoltre, non credo che il grindcore possa evolversi più di un certo punto, tanto da farci avere un sound alla Linkin Park sul prossimo album (che noi non avremo), non penso che tu ti debba preoccupare se noi vendessimo fuori il Colosseo a Roma…

5.I numerosi side-project che vi vedono coinvolti, sono solo per divagare dal genere suonato nei Nasum, oppure sono un ulteriore completamento al vostro mondo musicale?

-Non posso rispondere per gli altri ma l’altro mio progetto serio, i Burst, sono importanti tanto e quanto i Nasum per me. Nessun “diversivo”. Con i Burst partecipo alle composizioni molto di più, e rispetto ai Nasum queste sono molto più sofisticate. Considera anche il fatto che faccio parte dei Burst da quando ero un ragazzino, in conclusione dico che i Burst “completano il mio mondo musicale”. E’ essenziale.

6.Voi personalmente preferite canzoni compatte e dinamitarde, come quelle di inhale/exhale, oppure canzoni sempre violente ma più complesse, come quelle di Human 2.0?

-La ragione per cui abbiamo entrambe le tipologie sui nostri album, è perchè a noi piace suonarle entrambe, proprio per i motivi che tu hai specificato.
Alle volte ti piace solo suonare violento e far casino alle volte senti la necesità di fare qualcosa di diverso. Deve essere tutto fatto con diversi umori, e di quelli noi ne abbiamo molti. Ma nell’insieme, comunque,noi vogliamo che sentire/vedere i Nasum sia un’esperienza forte, che colpisce.

7.Alcuni anni fa, insieme ad i Napalm Death arrivaste a suonare in Italia. Avete bei ricordi di quelle date, seppur le dimenzioni dei locali non fossero particolarmente grandi??

-Cazzo, in genere mi ricordo ogni posto dove abbiamo suonato ma ora stanno diventando un pò troppi!!! Uhmmm mi ricordo del Plan 9 a Ravenna? A Padova? Insomma, da qualche parte, me lo ricordo perchè era il locale più piccolo di tutto il tour, pieno di gente, una console tutta rotta e Mieszko aveva talmente bevuto che sembrava una ameba quando suonammo. Andò bene, considerando tutto, e penso che l’Italia ci abbia accolto bene. A voi gente piace la roba dura.

8.Quali sono secondo voi i dischi che hanno influenzato in maggior modo il vostro modo di suonare e comporre?

-Come gruppo? Bhè, sicuramente i primi Nasum erano influenzatissimi da Napalm Death e Carcass, ma questo molto tempo fa. Nell’ultimo periodo sono tante le influenze. Da sempre siamo stati tutti e tre amanti della musica in generale, senza porci limite nell’ascolto, che sia leggera o più pesante tutto ci influenza direttamente ed indirettamente. Se sei aperto nell’ascoltare musica riesci a trarre molte più sfumature da qualsiasi genere.

9.Le tematiche sociali delle vostre cazoni sono altamente evocative, in grado di imprimere una immagine forte nella mente dell’ascoltatore. In quali condizioni le scrivete?

-Non so come gli altri ragazzi scrivono la loro roba, ma non scriviamo mai liriche insieme o parliamo a proposito di come dovrebbe essere quella o questa. In generale io reagisco, reagisco a qualcosa che mi spinge a scriverne a proposito. Voglio specificare che non tutte le canzoni hanno testi politicizzati, ma alcune sono solo impressioni personali. C’è sempre una causa scatenante ogni volta che inizio a scrivere dei nuovi testi.

10.La scena grindcore svedese viene spesso snobbata, nonostante presenti ottime realtà come voi o per esempio i spettacolari Retaliation. Voi cosa ne pensate?

-E’ così? Per prima cosa, non ci sono così tante band grindcore, secondo credo che solo Regurgutate e Birdflesh abbiano avuto il successo che meritano anche fuori dal territorio svedese. Entrambe hanno realizzato materiale su label straniere, hanno fatto tour con numerose date un pò in tutto il mondo, ma credo che oltre a loro non ci sono state tante band che hanno fatto parlare di sè se non a livello di underground. Non lo so, comunque non sono la persona adatta per questo tipo di domande. Sono molto selettivo per quanto riguarda il grindcore, lo seguo sin da quando ero bambino. Alle volte alcune band però riescono a fare qualcosa di  interessante o comunque che resta impresso. Credo che le migliori produzioni grind di sempre siano “World Downfall” dei Terrorizers e “The Inalienable Dreamless” dei Discordance Axis’. E queste band non sono svedesi…

11.Credete che il Death Metal in generale sia arrivato ormai ad un punto in cui l’innovazione sia un bene raro, oppure sono ancora possibili alcune evoluzioni?

-Si, come ho già detto una volta che si è ascoltato tutto e troppo volte si può averne le palle piene. Ma credo che ci sono band fottutamente interessanti o che dovranno catalizzare l’attenzione al più presto. E a questo punto ogni tipo di innovazione è ben accetta. Senza la musica perde l’anima. E questo vale per tutti i generi. Io credo molto nelle band che cercano sempre di migliorare la loro proposta e alle volte alcune sono assolutamente shockanti. Proprio quando credi che ormai quel genere è definitivamente morto, arriva un altra band che ti smuove e ti stimola a continuare. La strada della musica dovrebbe guardare sempre avanti, e i Nasum non sono certo una eccezione.

12. Il fatto che continuiate a dire che Nasum è un nome tratto dal film “Flesh for Frankenstein”, ha fatto si che armato di pazienza mi sia messo alla ricerca presso vari mail-order del film in questione ma non ne ho trovato traccia: cosa vuol dire Nasum??? Ditelo vi prego farete felici centinaia di persone nel mondo……

-Mmmm…..sigh….chiedilo a tua madre…tua madre lo sa meglio….e la parte che manca al “dottore” quando sta assemblando il mostro e dice qualcosa del genere: “ah, Otto, sei diventato un bravo studente, e hai trovato degli ottimi pezzi. Quello che ci serve ora è un perfetto N A S U M!!!!!!!!”

13.Un ringraziamento da parte di Truemetal.it e a te la conclusione. 

-“Tutto quello che ci serve ora è un perfetto  N A S U M!!!” Il grind core non è uno scherzo ! Grazie Francesco dell’intervista.

 

Si ringraziano i seguenti:

Fenrir – Traduzione Italiano – Inglese

Hellbound – Per il supporto profuso attraverso Icq.