Alternative Metal

Onelegman (tutta la band)

Di Gianluca Fontanesi - 1 Febbraio 2016 - 10:00
Onelegman (tutta la band)

Ciao ragazzi! Benvenuti su truemetal.it!
Tutta la band: piacere nostro! Grazie dell’invito!

Sono passati 4 anni dal vostro debutto, the crack, cosa avete fatto nel frattempo? Siete riusciti a promuoverlo adeguatamente nonostante la tragicomica situazione concertistica italiana?
Cristian (voce): parole sante… Tragicomica! Ma tutto sommato, per noi, è stato comunque un buon periodo. Correva l’anno 2011 e nonostante ognuno di noi provenisse da piccole e felici realtà di formazioni precedenti, il debutto con quell’album fu sorprendentemente ricco di riscontri positivi. Album dell’anno per alcune testate del settore, live in italia e all’estero a fianco di band famose (deep purple, cynic, freak kitchen, lacuna coil, misfits fra le altre), un paio di piccoli tour… Non ci siamo fatti mancare nulla prima di dare inizio alle stesure di questo secondo, nuovo lavoro oggi fra le vostre mani.   

“Do you really think this world was made for you?”, il nuovo nato, rappresenta un buon passo in avanti nel vostro sound; è cambiato il vostro approccio alla musica o è quello di sempre? Come nascono i vostri brani?
Riccardo s.(chitarrista): alla base compositiva di “the crack” c’erano 8 anni di sala prove, improvvisazioni furiose, live e composizione dei brani originali arrangiati da tutti noi e dall’intervento dei ragazzi della dysfunction production. Per “doyoureallythink…” Il processo compositivo si è sviluppato in maniera più concreta e mirata concentrando gli sforzi nella stesura dei brani in studio per portarli poi in sala prove a testarne l’effettiva resa ed efficacia.  

Invece di parlare con entusiasmo proviamo a fare le cose al contrario: cosa cambiereste o non vi ha convinto al 100% di questo nuovo disco?
Luca (bassista): forse proprio questo modus operandi nella composizione. Da una parte i risultati sono innegabilmente positivi: basta prestare ascolto alla tessitura sonora delle parti, le armonie dei cori e delle strutture per capire il salto in avanti nel lavoro di studio. Dall’altro però ci siamo accorti come band di aver accantonato per un po’ il piacere della sala prove e del groove feroce che ha contraddistinto il primo disco. Comunque sia ben chiaro: nessun rimorso. E’ solo un tassello nel mosaico della nostra crescita come band.
 
L’essere emiliani rappresenta una chiave di lettura in più dell’album, la serie di scosse di terremoto è ancora fresca nella nostra memoria; so che questi eventi hanno influito a livello concettuale, di stesura e anche di registrazione dell’album. In che modo? Ce ne volete parlare?
Cristian (voce): l’intero disco è un concept album incentrato sul cambiamento a cui le vite di molti vanno incontro dopo una tragedia talmente grande da stravolgere le loro esistenze, grande come il terremoto che colpì l’emilia. Il nostro team di produzione e diversi amici abitano tuttora nelle zone che hanno risentito di più di questa catastrofe. Sono stati tempi difficili e poiché tutto questo è accaduto proprio mentre ricominciavamo a scrivere musica nuova, sentivamo di dover dire la nostra sull’accaduto. L’album è dedicato alla popolazione emiliana, alle loro storie drammatiche ma sempre con uno sguardo positivo volto al valore della vita e alla rinascita.”

onelegman 05

La vostra proposta è molto versatile, e anche fin troppo elegante per una certa fascia di pubblico; l’essere una band “ibrida”, cioè poliedrica e zeppa di contaminazioni, potrebbe risultare ancora un problema al giorno d’oggi?

Riccardo p. (batterista): credo e spero che l’etichettatura forzosa delle band ad un determinato genere musicale sia oramai sorpassato. Internet permette a chi vuole scoprire nuove band o generi musicali di non avere più limite. La musica gira, gli artisti si propongono e il passaparola è un mezzo formidabile per arrivare virtualmente ovunque, senza doversi imporre certi cliché solo per arrivare più facilmente alla notorietà. Noi facciamo quel che ci piace, quel che ci viene naturale e le continue risposte positive dei fans vecchi e nuovi ci indicano che questa è la via giusta!

 La copertina dell’album è davvero molto bella e anche piuttosto sinistra, in netto contrasto con la vostra proposta che risulta più ariosa e in apparenza “solare”. Qual è il concetto dietro di essa?
Luca (bassista): grazie per i complimenti! In effetti il lavoro grafico e concettuale che c’è dietro è rilevante. Con l’aiuto di alan zambonini, curatore dell’intero artwork del cd, abbiamo espresso il dualismo del concept, in bilico fra vita e morte, distruzione e ricostruzione. Il fenicottero è l’uccello iniziatore alla luce, sceglierlo nero aggiunge quella nota oscura che ci riporta al suddetto dualismo. L’increspatura nell’acqua e le piccole gocce di sangue fanno presagire alcuni dettagli relativi ai temi trattati nel disco.

Vi definite “cappelletti metal”, ovviamente in riferimento alla famosa portata emiliana;  è solo una cosa goliardica o siete anche buone forchette?
Riccardo s. (chitarrista): ah! L’appellativo “cappelletti metal” è nato così, un po’ per gioco e un po’ per orgoglio emiliano. Certo è che fra noi si nascondono potenziali masterchefs! Luca è devoto alla preparazione dell’erbazzone perfetto (torta salata tipica della zona), io e riccardo p. Siamo in perenne competizione per il titolo di mastro grigliatore e l’alchimia che cristian ha perfezionato negli anni col suo nocino home-made lo ha portato ad essere presente nelle carte delle migliori birrerie di reggio emilia!

Avete già programmato un tour o qualcosa di simile? Come vi state muovendo a livello promozionale?
Riccardo p. (batterista): ad oggi il lato promozionale del cd è stato affidato a nadir promotion di trevor dei sadist, come nel disco precedente. Grazie al loro aiuto e alla professionalità di massimo bonini a capo della soldiersofsound che si occupa invece del booking, stiamo progettando il cartellone degli impegni live per l’italia. Ovviamente ci si muove per portare la band anche stavolta in tour in europa. Per ora nessuna indiscrezione o anticipazione a riguardo ma i progetti vanno tutti in quella direzione! 

Come vedete la scena italiana? Pensate che siamo il medioevo rispetto al resto d’europa o c’è un minimo di speranza?
Cristian (voce): disperazione! Che dire? Il pubblico affezionato c’è, col calore di chi ancora crede nella potenza del live, che riesce ad entrare in empatia con chi ha l’esigenza e la voglia di esprimersi suonando su un palco. Purtroppo gli spazi diminuiscono, la crisi dei locali si sente sempre di più. La speranza è che, a riaprire i giochi, possa essere proprio il circuito della musica originale, dato che quest’ultimo spietato decennio di cover band ha dimostrato di non essere la cura di cui si aveva bisogno!

Avete di recente pubblicato il video il video di bricks and concrete; dove l’avete girato? Siete saliti anche voi sul ring a fare un po’ a cazzotti?
Riccardo p. (batterista): ci mancherebbe! Là sopra non si scherzava per niente! Qualche anno fa a pre-produzione avviata abbiamo ricevuto un ingaggio in una manifestazione sportiva e culturale ispirata allo stile americano (america’s fun); abbiamo suonato live agli ingressi dei lottatori di mma (arte marziale mista estremamente brutale!), tenuto un concerto sul loro ring ed avuto l’opportunità di girare un video sfruttando il locale a porte chiuse! Una giornata di lavoro massacrante, ne siamo usciti distrutti… Ma garantiamo che ai lottatori è andata peggio!

Il terzo album è di norma quello della consacrazione; passerete all’erbazzone djent o al gnocco fritto thrash per compiere il grande salto?
Luca (bassista): mmmmm… Ottimi e gustosi spunti per rimetterci in carreggiata! Il lavoro di scrittura a porte chiuse verso il nuovo capitolo è già ricominciato ma sentiamo forte l’esigenza di ritornare a spaccare tutto suonando insieme! Speriamo di trovare nuova e ringalluzzita linfa vitale anche nei live che arriveranno a breve! L’obiettivo è quindi non limitarsi su nessun fronte, lasciar che la musica scorra e coinvolga fino all’headbanging più estremo! Il marchio di fabbrica resta il nostro sound ma attenti, siate pronti ad essere sorpresi di nuovo!

È tutto! Lascio a voi le ultime parole, sentitevi liberi di dire ciò che volete! 
Cristian (voce): per una colazione da headbangers comprate le onelegmug, le tazze griffate  onelegman!!!!”