Recensione libro: Come sopravvivere a Wacken

Di Stefano Ricetti - 22 Luglio 2014 - 10:00
Recensione libro: Come sopravvivere a Wacken

COME SOPRAVVIVERE A WACKEN

Guida al festival metal più importante del mondo

di Davide Savaris

Tsunami Edizioni

144 pagine a colori

14×21 – ISBN 978-88-96131-65-7 – 15,00 Euro

 

Negli Eighties la mecca per gustarsi l’heavy metal dal vivo era rappresentata dal Monsters of Rock di Donington e dal Reading Festival, entrambi in terra d’Albione. Poi le cose sono cambiate, essendo il Regno Unito molto più sensibile alle mutazioni legate alla moda del momento che non altri territori, nella fattispecie collocati nel  nord della tradizionalista Germania, più precisamente in quel di Wacken, un piccolo paesino che per una volta all’anno si scopre capitale dell’Acciaio fatto musica. Dal 1990, lassù, si svolge il famosissimo Wacken Open Air (W:O:A) che da qualche lustro è divenuto senza ombra di dubbio l’appuntamento HM live più prestigioso al mondo, capace di radunare 75.000 metallari al proprio cospetto. Un numero decisamente cospicuo, per di più chiuso a quella cifra dagli stessi organizzatori, sold out ormai di default dopo pochi giorni dalla messa in vendita dei tagliandi.

L’ultima uscita targata Tsunami, curata da un animale da Festival – in senso ultrabuono, s’intende! – della portata di Davide Savaris, costituisce una simpatica guida per poter godere al meglio dello spettacolo offerto dalla kermesse che per simbolo porta, giustamente, lo scheletro della testa di una mucca. Come sottolinea argutamente l’autore, la stessa edizione del Wacken può essere raccontata in termini diametralmente opposti da due diverse persone che vi sono state. Troppe infatti le variabili che determinano il mood successivo a un appuntamento del genere. Chiunque abbia avuto il piacere di gustarsi le gioie e i dolori della manifestazione posta a settanta chilometri circa da Amburgo almeno per una tornata nella propria vita non potrà che confermarlo.

COME SOPRAVVIVERE A WACKEN – Guida al festival metal più importante del mondo è scritto da uno che di Wacken – senza contare gli altri appuntamenti – se ne è sparati parecchi, nelle più disparate modalità e che quindi può autorevolmente spendere le proprie sensazioni all’interno di 144 pagine. Saggiamente Savaris tiene figuratamente concione con la necessaria ironia e il sorriso sulle labbra di prammatica. Si parla di musica, dopotutto, quindi di divertimento, non delle sorti del pianeta se continuiamo ad andare avanti così, ad esempio. Le indicazioni fornite dal volume, spesso costruite sugli errori commessi dallo stesso autore nel corso degli anni, sono figlie di chilometri macinati, notti perse e litri di birra ingollati, quindi attendibilissime perché frutto di esperienze accumulate edizione dopo edizione. Fra i passaggi più entusiasmanti senza dubbio ricadono quelli nei quali Savaris spiega, per quanto possibile, il tipo di fauna umana che si rischia di incontrare a Wacken – Tom Angelripper compreso – soprattutto nell’immensa area campeggi. Aneddoti su aneddoti vengono snocciolati, spesso accompagnati da foto in linea con il racconto anche se, onestamente, dal punto di vista della raccolta immagini si poteva forse fare di più, dando fondo al sicuramente ben fornito archivio di Bianca Saviane, una che le foto le sa fare bene e dedicare un capitolo solo a quelle. Non di sola goliardia diffusa si compone però il libro, Savaris fornisce dritte imprescindibili riguardo orari, logistica, accorgimenti vari e piccoli grandi segreti per vivere al meglio una situazione che, almeno una volta nell’esistenza, va provata, a prescindere dalle band che suonano sui vari palchi, esattamente come fanno, pressoché dalla prima edizione, i colleghi metallari del Nordeuropa.     

See you there, rain or shine!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti