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Recensione libro: Epic, genio e follia di Mike Patton

Di Nicola Furlan - 20 Settembre 2016 - 15:32
Recensione libro: Epic, genio e follia di Mike Patton

EPIC

Genio e follia di Mike Patton

Giovanni Rossi

Uscita 29 Aprile – 544 pagine + 16 a colori – 22,00€

Epic racconta la storia di una delle più grandi personalità creative che la musica rock e metal (…ma non solo) abbia avuto. Ma siamo già stati imprecisi e superificiali… Mike Patton è in verità un artista in grado di interpretare il concetto di musica con spirito anarchico, sperimentando con qualità ogni aspetto della stessa. Conosciuto per il suo contributo vocale e compositivo negli straordinari Faith No More, l’artista ha affrontato svariati aspetti della musica, manipolandola, violentandola, prendendola per il culo, rispettandola… e lo fa partendo dai Mr. Bungle che con quei primi demo fuori dagli schemi incide un primo segno sfrontato sulle pagine della storia della musica. Un vero e proprio rapporto di amore e odio raccontato con dovizia di particolari da questo tomo. Aspetti multilaterali di una vita a 360° da godersi tutto d’un fiato dalla prima all’ultima pagina. Ci viene raccontata la gioventù di un ragazzo attratto dal sesso, dai film, dalla vita da strada, dalle volgarità. Un ragazzo che disprezza i gruppi AOR e rock del tempo e si fa affascinare da copertine e titoli (e contenuti) di album leggendari quali i primi dei Metallica, degli Anthrax, dove la velocità aveva la forza magnetica di attrarre i cuori più metal…
Il tutto, la musica, il senso di ribellione, gli amici balordi… altro non è stato che il banco di prova per le sue idee, per poter esprimere con arroganza artistica il proprio modo di vedere il mondo, le persone, le cose. Ed è proprio il primo contratto con una major che gli permette di conquistarlo quel mondo, proprio con le sue idde, con i suoi Faith No More.
La personalità attraente dell’artista permette poi allo stesso di averla facile nel tempo, quando si tratta di aver accanto artisti di alto valore tecnico che non solo apprezzavano il suo lato più eclettico, ma lo supportavano riconoscendo in lui un leader. E chi lo stima non è configurabile in un ambito della musica. Lo si comprende dalle considerazioni relative alle partnership con gente come John Zorn o con band quali Sepultura e Melvins (Free Jazz? Fusion? Thrash? Sludge?)
Ma l’aspetto fondamentale che questo libro lascia trasparire è la volontà di Mike nel non venir mai meno a quello che LUI e nessun altro voleva fare. Un personaggio libero, sicuro di ciò che vuole, artista e sensibile, estremo e geniale, folle ed alieno. Quello che si coglie è che il personaggio, con queste idee chiare e con decisa autonomia, ha dato un senso alla sua vita artistica nella stessa misura in cui ha dato un senso alla Musica che tanti di noi oggi ascoltiamo in altre band senza renderci conto che, proprio molte di queste, probabilmente le più sperimentali, sono state ispirante dal suo genio. Genio e follia pura.