Report concerto Enthroned + Belphegor

Di Redazione - 16 Aprile 2003 - 14:22
Report concerto Enthroned + Belphegor

Data di chiusura del tour italiano per Enthroned e Belphegor, che li ha visti affiancati da due giovani realtà della nostra scena: per essere l’ultima di tre serate onestamente mi sarei aspettato qualcosina in più, in particolare dalla band austriaca, invece ho partecipato a quello che è stato uno show discreto ma incapace di rendere partecipi i pochi presenti.

Ad aprire tocca agli Adimiron, che avevo avuto modo di sentire dal vivo già nella precedente serata con i The Crown. Ancora una volta mi tocca confermare un giudizio molto scettico, solo di poco migliore rispetto alla volta precedente. D’altronde non bastano certo un paio di mesi a cambiare un gruppo (sempre che questo desideri cambiare). Quello che appare è una band completamente immobile sul palco, che riesce ancor meno a smuovere il pubblico, e che propone i pezzi con un distacco veramente agghiacciante, risultando poco naturale quando cerca di aprirsi verso chi è giù dal palco. Riguardo ai pezzi ho già espresso il mio parere in diversa sede, e credo che l’impatto live sia molto più scadente che quello su disco. Sicuramente è stato penalizzante anche il proporsi davanti ad un pubblico di esigenze nettamente diverse rispetto a quanto da loro proposto, un black-death che poco ha da dire in quanto ad atmosfera se non proposto col giusto feeling.

Per i The Tombers parto con una premessa di dovere, ossia che sono loro amico e in quanto tale li ho visti sotto un’ottica probabilmente diversa dalla maggior parte dei presenti. Un’ottica che me li ha sempre fatti apprezzare in tutte le loro esibizioni, per la loro natura elementare e diretta, che le canzoni mettono bene in evidenza. Mi è spiaciuto tuttavia vederli molto a disagio sul palco, cosa che ha in parte limitato il loro spettacolo; mancava un po’ dell’attitudine che in tante altre occasioni ho avuto modo di vedere, ma la cosa è comprensibile, visto che di fatto era per la band la prima esibizione di una certa importanza. Buona comunque la prova, durante la quale il gruppo ha modo di presentare questa musica così standard e allo stesso tempo particolare. Standard perchè di fatto non inventa nulla di nuovo, andando invece a ripescare sonorità che talvolta sembrerebbero morte e sepolte; particolare perchè unisce uno spirito tipicamente black ad un suono molto vicino al crustcore, fatto di riff elementari, strutture semplici, brani incisivi. Un gruppo che, al di là della mia conoscenza particolare, sono sicuro che ha qualcosa da dire. Anzi, che qualcosa ha già detto, visto che non è certo mancato chi ha apprezzato la loro esibizione.

Deludente, senza dubbio, lo show dei Belphegor… La loro fama di essere uno dei gruppi più estremi in ambito black non basta certo a risollevare le sorti di uno spettacolo che inizia noioso e finisce tale. Nulla si può dire sulle doti dei singoli musicisti, tutti piuttosto preparati, forti di un batterista secondo a ben pochi in quanto a velocità. I pezzi sono tutti molto tirati ritmicamente, ma manca totalmente il sostegno delle chitarre, che si limitano a proporre qualche giro banale (e spesso incomprensibile) in continuazione. Certo, in tale senso non aiutava il suono che impastava tutto lasciando spazio unicamente a cantato e batteria. Anche quest’ultima comunque, nonostante la notevole velocità, non varia praticamente mai, contribuendo non poco ad annoiare… Se già il pubblico non era moltissimo, ancora meno erano coloro interessati a seguire questa band. Passi per le due d’apertura, ma che uno dei gruppi principali sia così snobbato la da ad intendere molto sulla loro prestazione.
Sinceramente non saprei che altro aggiungere su questo gruppo, che si è lasciato conoscere con poche note e che non ha dato modo alcuno di far variare questo giudizio. E’ mancata completamente la componente ‘comunicativa’ con il pubblico, che ha espresso in maniera piuttosto palese il proprio disinteressamento. Ben pochi erano espressamente interessati alla proposta, per il resto ho visto solo una cortese attenzione… nulla più.

Gli Enthroned infine chiudono in maniera positiva la serata, presentandosi senza troppi complimenti e partendo immediatamente con uno show più che onesto. Mi spiace non essere un grande amante di questa black metal band, perchè chiaramente una maggiore conoscenza dei pezzi mi avrebbe aiutato ad apprezzare di più lo spettacolo; ma anche seguito da perfetto ignorante, rimane molto poco da recriminare a questo gruppo. Bella la scelta del suono di chitarra (anche qui però l’acustica ha lasciato un po’ a desiderare), tipicamente zanzaroso ma che non perde troppo in potenza. Curioso lo stile del singer, molto stridulo ma certo non pacchiano o banale…
Vorrei poi sottolineare la bravura del batterista, che non si lascia andare solo a gare di velocità (nelle quali troverebbe veramente pochi rivali) ma sa anche dare un tocco di tecnica, gioca su tempi non sempre monotoni e identici a sè stessi, è sempre nel giusto tra fantasia e professionalità. Tutto il resto della band lo segue molto bene in questo, visto che i pezzi risultano vari al punto giusto da non annoiare, ma non troppo al punto da sconfinare in qualcosa che non sarebbe molto consono ad una band black metal.
E nonostante il live spesso non renda in tale senso, anche per chi come me conosce i pezzi molto poco è immediata una reazione positiva, dettata non solo dalla presenza scenica ma anche dai brani stessi che si fanno apprezzare sotto più aspetti. Se dunque in alcune parti mi è sembrato che lo spettacolo arrancasse, tendo ad attribuire questa sensazione più alla mia ignoranza che ad effettive carenze della band. Peccato veramente per la poca presenza di persone, che si è fatta sentire molto in quanto a calore verso questi notevoli headliner.

In conclusione non posso certo dirmi completamente soddisfatto, ma tantomeno deluso. La serata è stata piacevole, incapace però di farsi ricordare a lungo. E’ un concerto la cui descrizione a parole risulta veramente ostica, anche per le scarse sensazioni emerse durante lo svolgimento. Un invito comunque per tutti i blacksters che si fossero fatti sfuggire questa occasione a rimediare al prossimo appuntamento con gli Enthroned (sperando che ce ne sia uno) che sicuramente hanno delle ottime carte ancora da scoprire.