Vario

Scott Ian: è stato un privilegio conoscere Lemmy, vi racconto un paio di aneddoti

Di Orso Comellini - 25 Maggio 2019 - 10:50
Scott Ian: è stato un privilegio conoscere Lemmy, vi racconto un paio di aneddoti

Da sempre un grande fan dei Motörhead, il chitarrista degli Anthrax, Scott Ian, è tornato a parlare del suo beniamino Lemmy Killmister (morto per cancro al collo e al cervello) e dei suoi ultimi mesi di vita.

Non sembrava poi così malato. Non era certo al meglio della sua condizione, ma perché gli avevano diagnosticato il diabete, con il quale stava combattendo. Ricordo che a un certo punto dovette passare alla Vodka. Sembrava un titolo da prima pagina, tipo: ‘Lemmy ha il diabete, niente più Jack e Coca per il contenuto di zucchero’. Infatti passò alla Vodka. Pensai: “Wow, dopo 50 anni, questo sì che è un grande affare”.

Ho passato tanto tempo con lui nel corso degli anni. Mi ritengo abbastanza fortunato, è un privilegio aver trascorso 30 bizzarri anni conoscendolo personalmente come amico. Una volta chiesi lui se avesse mai intenzione di smettere di fumare. Ma quella è un genere di domanda alla quale non avrebbe risposto comunque. Non avrebbe smesso di fumare e non avrebbe smesso di bere. 

Una volta è andato vicinissimo a farsi amputare due dita del piede, quando era alle prese con i problemi derivanti dal diabete. Divennero neri per la cattiva circolazione e decise di farsi visitare da un dottore di Los Angeles, il quale gli disse che doveva andare sotto i ferri immediatamente. Che avrebbe perso le sue dita. Ma lui disse che voleva un secondo parere. Prese un volo per Londra e si fece vedere da un secondo dottore, che però gli disse la stessa cosa: “è un’emergenza, dobbiamo amputare”. Così si rassegnò all’idea, ma mentre attendeva nel suo ufficio si mise a fumare una sigaretta. Entrò un tizio che gli disse: “non sei autorizzato a fumare qui. Cosa sei… impazzito? Non puoi fumare in questo ufficio”. La sua risposta fu: “Bene, se devo perdere le mie fottute dita, voglio fumarmi una fottuta sigaretta”. Per farla breve, insistettero affinché smettesse, ma lui disse che non sarebbe rimasto un minuto di più e se ne andò. Finì per andare da un terzo dottore il quale gli disse che doveva cambiare determinate cose nella sua dieta e che il suo piede sarebbe guarito. Lui si adeguò ed effettivamente non dovette amputarsi le dita. Letteralmente, una sigaretta lo ha salvato dall’amputazione…