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Mercy – Il Segno Del Comando

Di Keledan - 21 Novembre 2002 - 21:52
Mercy – Il Segno Del Comando

Quest’intervista a Mercy de  ‘Il Segno Del Comando’, mi ha soddisfatto appieno. 
“Der Golem”, è a mio parere l’album più interessante e profondo che abbia sentito quest’anno, e questa è l’intervista le cui risposte aspettavo con più trepidazione.
Risposte prive di banalità, enigmatiche quando servono, dirette in altri casi.
Grazie ai ragazzi dei Malombra e de Il Segno Del Comando, e buona lettura!

Ciao ragazzi, ho trovato il vostro cd parecchio suggestivo, forse a
primo impatto difficile da ascoltare ma ricco di qualità che è raro
riscontrare nelle odierne produzioni, metal e non.
Mi piacerebbe che ripondeste a qualche domanda. Perdonate le prime 3,
prodotte dagli automatismi tipici da “macchina anatomica redattore”.

Il Segno Del Comando

– domanda rituale 1: quali sono le vostre fonti d’ispirazione?
– domanda rituale 2: cosa vi aspettate da Der Golem
– domanda rituale 3: ci direste due parole sui nuovi progetto di
entrambe le band?

Le nostre fonti di ispirazione sono molteplici. Troppe per citarle
anche solo parzialmente. In linea generale direi che la nostra
ispirazione affonda maggiormente le sue radici nelle decadi 70 e 80, ma
siamo persone che tendono a vivere il loro tempo con tutte le
conseguenze del caso. Chi ha sviscerato sufficentemente quanto
intendiamo comunicare sa quanto questi tempi ci angustino, ma, grazie
al cielo, gli artisti di valore non mancano neppure oggi. Posso passare
disinvoltamente dai Van der Graaf Generator e dai Roxy Music agli
Interpol ed ai Planet Funk senza il minimo problema o da Meyrink a
Michel Houllebecq. Non vedo cesure, ma solo continuità. Questa
tranquillità che contraddistingue il nostro aspetto di fruitori non è
altrettantanto “olimpica” quando guardiamo a noi stessi come musicisti.
Pensiamo che Der Golem sia un buon lavoro, ma non ci aspettiamo nulla
di particolare da esso perché abbiamo, purtroppo, compreso come
funzionano certe cose. Non vorrei comunque che  mi si scambiasse per
uno di quegli sfigati che approfittano di ogni intervista per posare da
artisti incompresi ed investire di inopportuni piagnistei i lettori.
Molto semplicemente ritengo che noi stessi siamo stati la causa
principale dei nostri mali e prendersela con il mondo ha davvero poco
senso.Certo non abbiamo ancora perso del tutto la voglia di suonare, a
patto, però, che ci venga almeno concesso di esprimerci liberamente e
di seguire qualunque tipo di evoluzione riterremo opportuna senza dover
rispondere a ridicole accuse come quelle di aver tradito chissà quale
missione. Posso solo dirti che le prossime mosse che compiremo con i
nostri vari monicker terranno conto primariamente di questa esigenza,
se cadremo tanto peggio per noi.

– Il segno del comando è un side project parecchio impegnativo e ricco
di personalità, non temete che prima o poi il Golem possa schiacciare i
Malombra?

Se ciò dovesse accadere starebbe a significare una sola cosa: che
Malombra era diventata una creatura talmente fragile e malaticcia da
essere spazzata via da una ovvia ed inevitabile selezione naturale.
Naturalmente la stessa cosa potrebbe, potenzialmente, toccare al Segno
a fronte di altri progetti che ci vedono coinvolti. Oppure potremmo
assistere al concretizzarsi di scenari imprevedibili. Tutto può essere.
Di una cosa sono certo: i rimpianti ed i ripensamenti sono delle
inutili perdite di tempo.


– Per assimilare i vostri testi ci vogliono e  ricerca un buon livello
culturale, non temete di essere presi per vanagloriosi o peggio?
Volevate sembrare appartenenti ad una elìte culturale, o si tratta
della vostra spontanea comunicatività di tutti i giorni?

Non temo nulla, specie di questi tempi dove inquisire le idee e gli
interessi altrui sembra essere diventato una specie di hobby assai
diffuso nella scena musicale. Vorrei sapere chi ha stabilito quali sono
i parametri corretti, accettabili, pertinenti secondo i quali una band
dovrebbe esprimersi.Dalla metà degli anni 60 in poi il Rock si è
letteralmente nutrito di suggestioni letterarie e filosofiche: I Velvet
Underground, i Doors, Bowie, Brian Ferry, Dylan, Hammill, Nick Drake,
Scott Walker…per non parlare del primo(e vero) Punk e post-Punk. Sfido
chiunque a non cogliere l’afflato profondamente intelettuale che era
presente nei Television, negli Stranglers, nei Joy Division. Potrei
continuare per un mese, ma a quanto pare oggi qualcuno ha deciso che le
band per essere comunicative devono fare testi ispirati ai cartoni
animati o,al limite, critiche sociali da sussidiario elementare. Ho
vosto il clip di una band molto lanciata nella scena dei centri
sociali: un testo con pretese rivoluzionarie che neanche un bambino
deficiente…Mah! Se questa è la regola oggi, sono ben felice di essere
un’eccezione. Dicano quello che vogliono. Cosa avremmo da perdere per
altro?

– Nella recensione mi sono permesso di paragonare Mercy al primo
Ribeiro dei Moonspell (Langsuyar), e ho anche parlato di assonanze con
i Litfiba di Litfiba 3. Questi paragoni vi sembrano fondati, stupidi,
offensivi? Con chi vi paragonereste voi?

Direi che sono perfettamente leciti come cento altri. Alla luce di un
progetto tanto trasversale ognuno può letteralmente sentirci quello che
vuole, anche se trovo i Moonspell più intriganti da Irreligious in poi.
Quanto ai Litfiba sono stati un potente act all’epoca quando
contendevano ai Diaframma lo scettro di prime movers della Wave
italiana, ma oggi tra loro e e quello squallido Pelù non so davvero chi
sia peggio. Pelù, probabilmente. Un saltimbanco senza dignità.

– Nella recensione ho anche citato fumetti italiani di successo, come
Dylan Dog, Martin Mystere e Dampyr. Leggete fumetti, ne traete
ispirazione, quali vi piacciono di più?

Dovresti parlare con i ragazzi, io non leggo fumetti da anni: Non lo
dico per fare lo sborone, è la verità.

– Metto la mano sul fuoco che qualcuno di voi ha letto “il pendolo di
Foucalt” e altri libri di Eco. Quali testi consigliereste, oltre al
Meyer e ai suddetti di Eco, a chi voglia entrare nel mood di Der Golem?

Quel libro era geniale nel manipolare una mole incredibile di postulati
esoterici allo scopo di costruire un grande affresco a metà tra il
Thriller ed il centone erudito. Eco è una persona di immensa cultura,
ma ottusamente illuminista al punto che ho avuto spesso il dubbio che
abbia scritto quel tomo solo allo scopo di prendere per il bavero certi
suoi ex-compagni, molto potenti nell’establishment culturale italiano,
che da anni mostrano pericolose inclinazioni verso il versante
iniziatico.Personalmente consiglio la lettura delle opere maggiori di
Meyrink, Kubin, Kafka, Borges per quanto riguarda la narrativa. Nel
campo della saggistica sono degli assoluti must le opere di Maurizio
Blondet, in particolare “Gli Adephi della dissoluzione”, “Cronache
dell’Anticristo” e “Complotti”. Per la Filosofia gradirei parlarne in
altra sede.

– Che itinerario consigliereste per una sana vacanza a sfondo
filosofico – esoterico?

Partite da Rimini ed addentratevi nel Montefeltro.Aggiratevi
pazientemente nel circondario tra S. Marino ed Urbino. Chi ha occhi per
vedere vedrà cose incredibili, cose pazzesche. Robe da far accapponare
la pelle. Poi proseguite fino ad Urbania e soffermatevi in loco. Altro
giro altri regali. Da lì prendete la statale verso la Toscana fino a
Cortona. Occhi aperti e cogliete l’atmosfera. Scendete a sud in
direzione dell’Umbria e se fate una capatina ad Assisi con gli occhi
sempre spalancati vedrete che bell’idea hanno questi signori
dell’ecumenismo. Già che siete arrivati fin lì fate un altro piccolo
sforzo ed arrivate fino a Ferentillo, in provincia di Terni e poi
ancora più a sud verso Viterbo: Destinazione Bomarzo ed il suo
territorio. Impressionante.

– Ultimamente ho avuto modo di confrontarmi attivamente con esponenti
delle teorie del revisionismo e del negazionismo. Quali sono le vostre
idee a proposito di queste teorie?

Sono idee ed interessi pericolosi…specie per chi li esercita.

– L’ebreo abitante dell’affascinante judenstadt fitta di misteri
esoterici sta lasciando il posto alle figure di soldati armati di tutto
punto che percorrono scenari di battaglia e stragi.Esiste una soluzione
alla “questione palestinese”? Che ne pensate?

Il giorno che sarà trovata una soluzione al problema palestinese-a
proposito, perché si parla sempre di problema palestinese? Sono i
Palestinesi il problema?- vorrà dire che si sarà trovata una soluzione
al problema UOMO.

– Liber Vel Magi, Liber Vel Reguli, Magick in Theory and
Practice, vi dicono qualcosa? Il filone esoterico Crowleyano vi ha
influenzato in qualche modo ?

Sono sempre stato maggiormente interessato al versante Evoliano del
sapere tradizionale ed agli aspetti iniziatici degli ordini
cavallereschi. Una quota preminente di questi aspetti era ancora
presente in nuce nella Società di Thule e nell’ordine del Vril, ma da
lì in poi è prevalsa la via della mano sinistra di cui Crowley fu un
esponente e neppure tra i più illuminati. Attualmente la mappatura
iniziatica mondiale risponde a questo tipo di obbedienza ed contigua
con poteri planetari stratosferici…e gli effetti si vedono.

– Templari e neo templarismo sono argomenti che mi
affascinano da sempre. L’atmosfera iniziatica che si respira nei vostri
pezzi ha qualcosa a che fare con contatti o semplice curiosità con/per
società iniziatiche di qualsiasi tipo?

Tra non molto tempo l’esercizio del semplice buon senso diventerà una
faccenda per iniziati e per eletti. Un’ autentica Carboneria. Da questo
punto di vista, faccio parte, a buona ragione, di una cerchia
riservata. Nulla che possa dare prestigio, denaro e men che meno
potere, solo l’intima sensazione di essere nel giusto.

– Lasciate un messaggio ai nostri lettori, va bene anche in codice. Per
quanto mi riguarda, grazie per la vostra musica, e al prossimo disco.

Grazie a te e nessun messaggio. I lettori intelligenti non ne hanno
bisogno. Questi tempi si commentano da soli.