Recensione: A Journey’s End [Reissue]

Di Angelo D'Acunto - 15 Novembre 2009 - 0:00
A Journey’s End [Reissue]
Band: Primordial
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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90

Al giorno d’oggi ci sono molti gruppi che si sforzano di apparire originali a tutti i costi, di allontanarsi dai cliché predefiniti di un determinato genere, senza comunque riuscire a trasmettere emozioni degne di tal nome; esistono invece altre band capaci di dare alla luce uno stile personale e, allo stesso tempo, ricco di stimoli emotivi che colpiscono direttamente l’animo dell’ascoltatore. Per quanto riguarda il secondo caso, possiamo citare tranquillamente i Primordial, autori di un sound a cavallo fra black, folk e doom, dalle atmosfere drammatiche e decadenti: proposta tutt’altro che banale, in continua evoluzione, ma che è sempre rimasta su livelli qualitativi decisamente alti. Dopo sei full-length pubblicati, la Metal Blade Records, decide di ristampare quel gioiellino che risponde al nome A Journey’s End; operazione più che degna di nota per una band che, a parere di chi scrive, fino ad ora non ha sbagliato nemmeno un colpo.

Quella di A Journey’s End non si distacca più di tanto dalle ultime release della maxi-operazione reissue sulla quale sta puntando ultimamente la Metal Blade. Rispetto alla versione originale uscita nel 1998 troviamo prima di tutto un restyling dell’artwork, ben sedici pagine di booklet in aggiunta e l’immancabile bonus CD contenente uno dei primi show registrati dalla band, ovvero quello tenutosi al Ritz di Lisbona il 9 dicembre del 1999; del quale ci troviamo con una registrazione messa su disco senza alcuna opera di ritocco (e quindi non del tutto ottimale), ma che comunque rende giustizia a quelle che sono le ottime prestazioni dal vivo di Alan e soci.

A Journey’s End rappresenta ad oggi forse uno dei migliori dischi registrati dai Primordial, senza nulla togliere ai successivi e pur sempre ottimi Spirit The Earth Aflame e Storm Before Calm. Il sound che ne caratterizza le tracce segue in qualche modo la scia del precedente Imrama, sviluppando però le idee in modo nettamente diverso.
Se infatti già l’iniziale Graven Idol riprende la ferocia del primo disco, dove a mettersi in primo piano è l’anima black della band, la successiva Dark Song, caratterizzata soprattutto dal tappeto di chitarre acustiche che accompagnano la voce evocativa di Alan, preannuncia quelle che saranno le sterzate più folk-oriented e malinconiche dei successivi full-length. Due anime piuttosto differenti quindi, che si alternano continuamente durante tutto lo scorrere della tracklist e anche all’interno dei brani stessi, come nel caso della evocativa Autumn’s Ablaze o della più epica title-track, pezzi caratterizzati da partiture dirompenti (soprattutto nel caso della prima) e, allo stesso tempo, capaci di trasmettere quelle emozioni intense che non vengono mai a mancare nella musica del combo irlandese (e chi li conosce da tempo, lo sa benissimo). L’ultimo spasmo di violenza (senza perdere l’occhio di riguardo per le atmosfere già citate) arriva con Bitter Harvest, dieci minuti circa in cui la band torna a colpire duro sulla scia dell’opener (e come in Imrama), con in primo piano la voce di Alan che abbandona le melodie struggenti della traccia precedente per ruggire nuovamente con più aggressività. A chiudere definitivamente il disco ci sono le parti più folk della strumentale On Aistear Deirneach e la bonus track Let The Sun Set On Life Forever, quest’ultima che ben poco aggiunge a quanto detto fino ad ora, mantenendo comunque l’altissima qualità che contraddistingue l’intero prodotto.

L’acquisto è strettamente consigliato a chi fino ad ora non ha mai avuto modo di ascoltare qualcosa dei Primordial, o a chi magari ha preferito concentrarsi sulle ultime release. Per quest’ultimi c’è da evidenziare l’importanza di un disco che, a conti fatti, risulta essere uno dei punti più alti raggiunti dalla band fino ad ora (senza dimenticare l’ultimo To The Nameless Dead). Ad ogni modo, questa reissue riuscirà a far felici anche i collezionisti più accaniti che non vogliono perdersi il bonus CD.

Angelo ‘KK’ D’Acunto

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Tracklist:

01 Graven Idol
02 Dark Song
03 Autumn’s Ablaze
04 Journey’s End
05 Solitary Mourner
06 Bitter Harvest
07 On Aistear Deirneach
08 Let The Sun Set On Life Forever (Bonus Track)

Bonus CD (Live At The Ritz, Lisbon (Portugal) – 09/12/99):

01 Infernal Summer
02 The Calling
03 Journey’s End
04 Children Of The Harvest
05 The Burning Season
06 The Purging Fire (Gods To The Godless)
07 Autumn’s Ablaze
08 Let The Sun Set On Life Forever
09 Graven Idol
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