Recensione: A New Disease Is Born

Di Daniele D'Adamo - 6 Febbraio 2008 - 0:00
A New Disease Is Born
Band: Nightrage
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
74

A New Disease Is Born è la terza fatica in studio per i greci (anche se in realtà si deve parlare di multinazionale) Nightrage, dopo Sweet Vengeance (2003, Century Media) e Descent Into Caos (2005, Century Media).

Rimaneggiata la formazione che, in pratica, sin dagli esordi, presenta con continuità soltanto il chitarrista/fondatore Marios Iliopoulos (also Exhumation), coadiuvato stavolta dal cantante Jimmie Strimell, dal chitarrista Constantine, dal bassista Henric Carlsson e dal batterista Alexander Svenningson.

Malgrado i vari cambi di line-up nel corso di pochi anni – alcuni dei quali decisamente traumatici come nel caso della dipartita dell’ex vocalist Tomas Lindberg (also At The Gates, The Crown, The Great Deceiver e Lock Up) – il gruppo continua imperterrito a macinare con regolarità il proprio Death melodico di stampo svedese, rimanendo fedele ad un sound che tanto successo ha avuto in giro per il Mondo, nonostante l’estremismo del Metal proposto.

Ed allora, si parte subito a razzo con Spiral, che apre l’album in maniera decisamente riuscita, assalendo l’ascolatore con un ritmo mozzafiato ed un riffing potente e massiccio, su cui si innesta alla perfezione lo scream disperato di Jimmie Strimell, che intona con analoga aggressività il risuscitissimo refrain; orecchiabile e melodico sì da rendere la canzone un hit da classifica, nonostante il groove della stessa sia tutt’altro che di facile ed agevole ascolto.

E, sostanzialmente, la canzone d’apertura rappresenta in maniera sintetica ciò che il gruppo può dare in sede di songwriting. Contemporaneamente, vi è un pregio per l’indubbia perizia tecnica dei musicisti, per la godibilità delle varie tracce e per la produzione professionale ma, anche, un difetto per l’obiettiva carenza di originalità di fondo.

Comunque, non mancano le canzoni “fuori dal coro”, come ad esempio Death-Like Silence, vera mazzata fra capo e collo, che sintetizza sinergicamente la potenza davvero notevole che il gruppo riesce a sprigionare, ad un’armonicità sempre piacevole e riuscita, dal piglio di classe; oppure Scars Of The Past, dall’introduzione rocciosa e massiccia, dal ritmo non troppo veloce, dal refrain accattivante e melodico. Molto ben riuscita anche Scathing, dal groove classicissimo e dirompente, dal chorus lento ed un po’ melanconico, forse il più riuscito dell’intero album; come Drone, dal poderoso e maestoso incedere, dagli intarsi di chitarra dal gusto sopraffino e di nobiltà. Ottimo il ritmo accidentato della successiva Spiritual Impulse, altra canzone dal taglio classico e raffinato, con un ritornello innestato su un mid-tempo trascinante ed esplosivo.

Episodio atipico ma comunque riuscito, la title-track A New Disease Is Born, brano strumentale, assai dolce e melodico, basato sulle chitarre di Marios Iliopoulos e Constantine, che rivaleggiano rincorrendosi e sovrapponendosi su una base acustica dal tono classicheggiante.

Da evidenziare anche A Condemned Club, che unisce alla potente parte elettrica anche delle delicate linee di chitarra acustica, riuscendo in tal senso a spezzare la continuità della canzone stessa, risultando in tal modo originale, ed anche nobilitata da un ritornello e da un assolo di chitarra decisamente melodici ed orecchiabili.
Episodio simile, ma un po’ meno riuscito in quanto ad armonia complessiva, è Surge Of Pity.

Le altre canzoni, Reconcile, De-Fame e Encircle, appaiono invece più scontate e prive di elementi di originalità che le facciano risaltare dal contesto dell’album.

Alla fine, si può concludere che, complessivamente, l’album è più che discreto, essendo innegabile l’ottima produzione – professionale – dello stesso, l’altrettanto ottima padronanza tecnica dei musicisti, ed una manciata di canzoni davvero ben riuscite, curate, da ascoltare con gusto e piacere, ma che alla lunga, per la già citata mancanza di specifica originalità complessiva della proposta, risultano essere non troppo longeve e durature.

Daniele D’Adamo

Tracklist:

1.Spiral
2.Reconcile
3.Death-Like Silence
4.A Condemned Club
5.Scars Of The Past
6.De-Fame
7.Scathing
8.Surge Of Pity
9.Encircle
10.Drone
11.Spiritual Impulse
12.A New Disease Is Born

Ultimi album di Nightrage

Band: Nightrage
Genere: Death 
Anno: 2022
70
Band: Nightrage
Genere: Death 
Anno: 2017
63
Band: Nightrage
Genere: Death 
Anno: 2015
62
Band: Nightrage
Genere:
Anno: 2011
75
Band: Nightrage
Genere:
Anno: 2003
73