Recensione: A Thousand Deaths

Di Matteo Bovio - 16 Aprile 2002 - 0:00
A Thousand Deaths
Band: Diabolical
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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85

Morto lo Swedish Death???? Provate a dirlo ai Diabolical se ne avete il coraggio!!! Azzardatevi ad avvicinarvi a questo terremotante quartetto con la sola tentazione di affermare quanto sopra, e scommetto che non vi vedremo più di ritorno. A Thousand Deaths altro non è che un’incredibile intrecciarsi di violenza, tecnica, passione, melodia e tutto quanto di positivo si possa dire su un genere addirittura sovraffollato, ma che, come dimostrano alcune recenti uscite, è ancora ben lungi dall’esaurire la sua fiamma. Abbiamo da un lato i gruppi ancorati alla tradizione ma un po’ fiacchi in quanto ad originalità, e dall’altro quelli (come appunto i Diabolical) che stanno cavalcando la scena e la stanno portanto avanti a forza di spallate.

Dopo l’introduzione, le note di Children Of The Mushroom Cloud non mi avvevano immediatamente impressionato positivamente: ma è bastato poco, veramente poco, perchè il mio parere mutasse drasticamente. Questa canzone non solo è paurosamente violenta, ma riesce anche nello stesso momento ad essere accattivante e a far proprio un riffing angosciante ed espressivo; prende quindi le distanze dal modo freddo e distaccato di suonare death metal della maggior parte delle band.

Swedish Death diventa spesso sinonimo di ristrettezza sonora, di limitatezza: sicuramente non è questo il caso. Si può spaziare infatti dalla velocità di Until The Day Arrives, una canzone tra le migliori di tutto l’album sia per impatto che per completezza, a momenti più ragionati (nei limiti del possibile…) come l’ottima Dead Angel’s Choir. Costante è il tentativo, pienamente riuscito, di fondere la brutalità tipica del Death metal e un riffing con richiami melodici ma mai sviolinati. Come se i Cannibal Corpse incontrassero gli At The Gates!!! Al di là di questo paragone decisamente azzardato, vi assicuro che il livello raggiunto dai Diabolical in questa loro terza prova (dopo il mini Desert Of Desolation e il debut Synergy) è eccezionale. Anche a freddo, dopo decine e decine di ascolti, vi assicuro che tutto mi sembra come all’inizio: impeccabile.

Spunta come una mosca bianca lo stacco acustico in An Opposite Law per poi volar via e lasciare immediatamente spazio alla furia assasina del pezzo: anche se l’abuso di queste parti devierebbe eccessivamente la proposta, spero che diventino nel futuro un elemento più presente. Altro non sono che un’ulteriore prova dell’intelligenza musicale del quartetto. Giovani e promettenti: questi sono i due aggettivi che immediatamente identificano i Diabolical. Anzi, dirò di più: non sono una promessa del futuro, sono tutt’oggi una concreta realtà! Quanto dovevo dire l’ho detto, a voi le conclusioni.
Matteo Bovio

Tracklist
01. A Thousand Deaths
02. Children Of The Mushroom Cloud
03. God Of The Underworld
04. Dead Angel’s Choir
05. Until The Day Arrives
06. Under My Skin
07. An Opposite Law
08. Demonic
09. Profane Murder

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