Recensione: Ad Infinitum Satanic Adherent

Di Giuseppe Casafina - 31 Marzo 2016 - 12:09
Ad Infinitum Satanic Adherent
Etichetta:
Genere: Black 
Anno: 2014
Nazione:
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75

Il Black Metal, si sa, è un’attitudine.

Poco serve stare dietro a preconcetti elitari come, ad esempio, il forzarlo esclusivamente dentro i confini scandinavi, oppure limitarlo a semplice esecuzione dei soliti stereotipi del metallo nero vale a dire chitarra ‘grattuggiata’, batteria indemoniata monoritmica e voce da poveraccio senza tonsille: il Black Metal può avere infinite sfaccettature, riservare tuttora sorprese come, ad esempio, una band dedita al black metal più oltranzista proveniente da Singapore!

Proprio così: gli Infernal Execrator potranno anche avere in viso i tratti caratteristici propri del popolo asiatico, ma l’attitudine è 100% metal.

In fondo una cosa ancora più stupida sarebbe credere che il metal estremo, per essere valido, debba per forza provenire da determinate aree geografiche….cosa che purtroppo mi è capitato di constatare in molti, moltissimi fanatici di metal, estremo o meno che sia.

 

Ma ciancio alle bande, o meglio bando alle ciance, che qui non si scherza: gli Infernal Execrator esibiscono un bastardissimo e furioso Black/Thrash dall’attitudine velenosa, quasi punk e, per capirci meglio, suonano come se i Marduk più violenti jammassero assieme ai Sarcofago più ispirati.

Per quanto il paragone possa sembrare improbabile, in quanto un asse da combattimento Svezia/Brasile non sembra molto credibile dal punto di vista pratico, musicalmente parlando invece riusciamo ad ottenere qualcosa di molto più tangibile: la rabbia che ribolle in entrambi gli ensemble citati qui convive splendidamente in un unico magma di odio ribollente, odio ovviamente riversato contro quel ‘povero’ Cristianesimo che a quanto pare anche in terre così lontane non si risparmia una nutrita schiera di oppositori devoti al Maligno, devoti che praticano il loro verbo attraverso una miscela musicale così schizzata alla pari di un’orda di demoni inferociti all’affannosa ricerca di prede cristiane di cui cibarsi.

“Ad Infinitum Satanic Adherent” è stato finora il primo album in studio a tutti gli effetti di questi assatanati orientali, dopo una miriade di Split ed EP: è un disco che convince sin dal primo ascolto (a patto ovviamente di essere buoni fan di questa sonorità, altrimenti mi pare ovvio il consiglio di starsene alla larga), una partenza affidata ad un insieme di suoni cinematografici che portano alle prima terrificanti battute di “Baphometerror Invocation”, un brano in grado di graffiare l’ascoltatore come pochi altri finora hanno osato! Il sound è pregno di una densa attitudine black, ma dal lato musicale ‘puro’ è soprattutto il thrash a fare da padrone, con riff intensi e soli di chitarra schizzati in grado di spedire le nostre orecchie direttamente al cospetto del Grande Cornuto.

Un album realmente splendido, ispirato e soprattutto musicalmente coerente fino all’ultima nota, in grado di rivelarsi ad ogni nuovo ascolto grazie a tanti piccoli dettagli al suo interno, pur non facendo sfoggio di chissà quale produzione o cosa: puro metal estremo, una totale idolatrazione del concetto più ‘infame’ del termine ‘infernale’ che ammalia e ti trascina assieme ai suoi ritmi quasi sempre ossessivi e tirati al limite.

Come unica nota negativa segnalo una certa ripetitività di fondo di alcuni schemi musicali, ma la cosa incide poco data sia la brevità del disco (28 minuti, come un certo “Reign in Blood” mi verrebbe da dire….) che la furia di fondo che amalgama e ricopre il tutto.

 

Insomma, siamo al cospetto di una formazione da scoprire, consigliatissima, assolutamente da portare alla ribalta.

Un ascolto intenso, per cui non servono tante parole: una recensione più breve del mio solito, per descrivere un album di caratura così grande, in grado di offrire una delle più curate rappresentazioni della furia infernale in chiave musicale.

 

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