Recensione: Alive… In Poland [Reissue]

Di Stefano Ricetti - 14 Aprile 2009 - 0:00
Alive… In Poland [Reissue]
Band: Bulldozer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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83

Come nacque l’opportunità di suonare in Polonia? Posto allora e anche adesso inusuale per un band italiana…

L’amante del padrone della Discomagic era polacca, e al Midem avevano conosciuto il Manager dei Turbo, che erano stati appena scaricati dalla Noise. Così la Discomagic ha cominciato ad avere rapporti di lavoro con colui che aveva il monopolio del metal in Polonia… dagli Slayer ai Guns. Nello stesso tempo alcune case pirata avevano pubblicato IX che aveva avuto un ottimo riscontro. Così il manager polacco ci organizzò il concerto con registrazione incorporata del live. In cambio gli avremmo ceduto i diritti del live per tutto l’Est europeo. Lo stesso manager, che oggi rappresenta anche la Roadrunner in Polonia, ha promosso e organizzato la ri-pubblicazione della nostra intera vecchia discografia. E’ sempre lui. Sicuramente la Polonia è stata, e forse lo è ancora adesso, il paese in cui abbiamo avuto più successo.

Ti va di raccontare per i lettori più giovani il Calvario del viaggio Milano-Katowice e ritorno in occasione del concerto in Polonia del 17 novembre 1989 di fronte a cinquemila paganti?

Ci sarebbe da scrivere un libro… non era ancora caduto il muro di Berlino. Sono arrivati a prendere noi e gli strumenti con una specie di pulmino. Telaio Citroen, carrozzeria Ducato Fiat e Citroen, motore Renault, sotto il culo un serbatoio da 300 litri artigianale, pieno di carburante polacco che allora costava 1/10 del nostro. Un rottame totale, con lo spettro del povero Scirea che aveva trovato da poco la morte a Katovice mentre viaggiava su un simile rottame. Al loro arrivo abbiamo dovuto cercare un meccanico per riparare il motore che perdeva carburante. In Austria, di notte, con la strada gelata abbiamo fatto un bel testa-coda… vi ricordate i Metallica?… c’è mancato poco. Alla frontiera con la Cecoslovacchia ci bloccano sei ore perché il pulmino era polacco e solo per fortuna un doganiere era un nostro fan… con un paio di magliette ce la siamo cavata. In Cecoslovacchia ci fermiamo in un Autogrill: avevano solo un uovo e bibite al sapore Last al limone. Nella mia stanza d’albergo a Katowice la finestra era rotta: temperatura della stanza: -2°. Previdente, sapendo di andare al freddo, mi ero portato i vestiti da sci-alpinismo. Per fortuna il concerto è andato bene così come la registrazione del live.

Queste le due illuminanti risposte fornite da AC Wild in occasione dell’intervista di qualche tempo fa, che ritengo didattiche per inquadrare un disco come Alive… in Poland, reissue disponibile sul mercato in versione digipak rimasterizzata limitata a duemila copie, da parte della sempre attiva label polacca Metal Mind. Rispetto al vinile del tempo che fu non vi sono particolari migliorie dal punto di vista grafico: il booklet ricalca l’edizione della Metalmaster apribile, quindi niente meraviglie particolari.

Gli undici brani proposti quella notte alla Sport Hall rappresentano la summa del violentissimo Bulldozer sound, una sorta di Best Of di quanto realizzato dai Nostri fino a quel momento e immortala su disco il gruppo al massimo del proprio splendore. Un anno dopo, per la precisione il 1° dicembre del 1990, presso il Garage Prego di Milano, la premiata ditta Contini&Panigada avrebbe chiuso i battenti, da “campione del mondo”, esattamente come Carlos Monzon fra le corde del ring. Il singolo Trilogy Dance Got Sick del 1992 rappresenta infatti un esperimento estemporaneo, non di certo il viatico per una nuova incarnazione del gruppo, a quel punto ormai definitivamente sciolto. 

Accanto a bordate Thrash del calibro di Desert! e Ilona The Very Best trovano spazio momenti più epici come l’immensa The Derby e Willful Death. L’adrenalina scorre a fiumi per tutta la durata del disco e non vi sono cali di tensione all’interno di un album dal vivo VERO dal primo all’ultimo secondo, scevro da taroccate di sorta da studio. La cover ipervitaminizzata di Overkill dei Motorhead rappresenta la ciliegina apposta al di sopra di un rude, ma immortale caposaldo della Nwoihm.

E, come ben sapete, la storia continua… 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. IX
2. Desert
3. Ilona the Very Best
4. Impotence
5. The Derby
6. Heaven’s Jail
7. Minkions
8. Mors Tua Vita Mea
9. Overkill (Motorhead cover)
10. Willful Death/You’ll Be Recalled

Line-up:
AC Wild – Vocals, Bass, Keyboards
Andrea “Andy” Panigada – Guitars
Rob “Klister” Cabrini – Drums

 

 

 

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