Recensione: An abyss called life

Di Claudio Casero - 1 Febbraio 2007 - 0:00
An abyss called life
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Anno: 2006
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64

I siciliani Mourning Soul, progetto one-man-band di Sacrifice, nascono nel 2003 con l’intento di esprimere attraverso la musica sensazioni ed emozioni negative che non possono essere espresse a parole. Nasce così questo “An abyss called life”, un demo introspettivo creato da una mente furibonda.

Il sound proposto dal nostro è un raw black metal che fa della rabbia e della potenza il suo punto di forza.
“Tears of world” è una vera e propria mazzata sonora che esprime rabbia da ogni poro grazie a chitarre ruvide e “marce” al punto giusto; l’ambientazione claustrofobica collabora notevolmente a rendere il tutto notevolmente più cupo e triste.
Con “Day without light” ci spostiamo verso un black metal di chiaro stampo nordico caratterizzato da cavalcate di chitarre dai suoni ostici e oscuri anche se, in alcuni frangenti risultano essere troppo banali e ripetitivi. Lo scream di Sacrifice riesce a convincere abbastanza bene in questo caso grazie soprattutto a soluzioni intermedie che vanno a toccare il growl; purtroppo però, a volte, ci troviamo di fronte a cadute di stile poco piacevoli.
“Way to the loser’s kingdom” è sicuramente il brano più piacevole e completo di tutto il demo; la canzone in questione è infatti più completa e meno banale delle altre, grazie soprattutto a cambi di tempo repentini e all’alternarsi di momenti al fulmicotone con parti maggiormente melodiche e riflessive. L’aggiunta qua e là di sonorità metal classico, solo per quanto riguarda le chitarre, aumenta ancora di più la sua appetibilità.
Il demo si chiude con “…Of my eternal sorrow”, il brano peggiore di tutto il lavoro; i suoni di chitarra sono eccessivamente distorti con l’unico risultato di essere fastidiosi all’udito. Questo è un vero e proprio peccato dal momento che l’idea di suonare un doom-black metal non è per nulla spiacevole e le idee dei Mourning Soul, in questo caso, sono tutt’altro che negative.

Questo “An abyss called life” è quindi un discreto lavoro che però viene notevolmente penalizzato dalla sua registrazione; i suoni risultano infatti troppo ovattati e gli errori in fase di mixaggio non possono passare di certo inosservati. In molte situazioni infatti le chitarre sovrastano tutto creando solo un’enorme confusione; non ultimo il suono di una drum-machine non rende per niente giustizia ad un black metal potente e cattivo a causa dei suoi suoni troppo plastificati e sintetici.

TRACKLIST:
1. Dreaming death (intro)
2. Tears of world
3. Day without light
4. Way to the loser’s kingdom
5. …Of my eternal sorrow

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