Recensione: Angel

Di Mauro Gelsomini - 27 Gennaio 2003 - 0:00
Angel
Band: Angel
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 1975
Nazione:
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86

 
Gli Angel si formano all’inizio degli anni ’70 ad opera del singer Frank DiMino, del chitarrista Punky Meadows (qualcuno lo ricorderà per un tributo a Frank Zappa), e del tastierista Greg Giuffria. Iniziarono come progressive glam-rock band e continuarono nella direzione di un rock più orientato verso sonorità melodiche/pop a partire dagli anni ’80.
Questo omonimo debut è a mio modesto parere uno dei più sottovalutati prog rock album di tutti i tempi, caratterizzato da una freschezza compositiva invidiabile, e una serie di pezzi eccezionali che dovrebbero essere quantomeno ascoltati dal pubblico più legato alle sonorità di un certo genere (Legs Diamond, Stryper, Danger Danger).
Sarà impossibile non ammirare l’attitudine alla Bryan May nelle chitarre di Meadows o l’aggressività glam del cotonatissimo DiMino, anche se l’attenzione è focalizzata sulle tastiere di Giuffria, vero mattatore del disco, in fase compositivo-sperimentale. Sì, perché se questo è l’album più interessante del gruppo, lo si deve unicamente al contributo di Greg con i suoi synth, mellotron e pianoforti.
“Angel” è per me uno dei più squisiti album prog rock/aor venuti fuori dagli Stati Uniti negli anni ’70: basti pensare alla opener “Tower”, quasi sette minuti di synth avventurosi e roboanti Hammond, a sostegno delle vocals all’elio di Frank e delle laceranti chitarre di Punky.
E’ ancora il mellotron lo strumento portante di “Long Time”, con le corde che si gonfiano in un climax quasi da orgasmo. E poi c’è il rock a senso unico di “Rock & Rollers”, ancora con un bruciante coro di mellotron ad alzare la pressione. Effettivamente questa rimane altissima proprio grazie al lavoro di Giuffria, che dà il meglio di sé in “Mariner”.

Il mancato successo di questo gruppo è probabilmente imputabile all’immagine abbastanza ridicola che assunse sperando di essere notato dal mercato, in cui all’epoca imperavano Kiss e Casablanca. I loro show includevano trucchi da illusionista simili a quelli che avrebbero usato gli Earth, Wind & Fire qualche anno dopo, e con tutta probabilità costarono agli Angel l’offuscamento della parte più propriamente musicale. La svolta pop che presero le composizioni di Giuffria e soci, fece il resto.

Trovare una copia di questo CD sarà un’impresa, dal momento che é fuori catalogo da un bel po’ di tempo, ma chissà che in qualche mercatino dell’usato… Credete a me, ve ne bullerete con gli amici in parecchie occasioni…

Tracklist:

1.  Tower
2.  Long Time
3.  Rock & Rollers
4.  Broken Dreams
5.  Mariner
6.  Sunday Morning
7.  On & On
8.  Angel (Theme)

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