Recensione: Animal Magnetism

Di Abbadon - 24 Gennaio 2003 - 0:00
Animal Magnetism
Band: Scorpions
Etichetta:
Genere:
Anno: 1980
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
82

Ultimo album degli Scorpions uscito sul mercato prima della temporanea uscita dalle scene Rock, a causa dei problemi alle corde vocali che costringeranno di lì a poco Klaus Meine ad una delicata operazione, Animal Magnetism fa la comparsa nei botteghini e nei negozi nel 1980,
circa un anno dopo l’ottimo Lovedrive. Obiettivo scontato di Animal era quello di accrescere la popolarità degli stessi Scorpions, e consacrare la band (come se già non lo fosse) nel Gotha di quei gruppi il cui nome stesso significava semplicemente Rock, e questo non solo per gli appassionati del genere, ma per tutti, addetti ai lavori e gente comune.

Dalla sua l’album aveva non certo poche credenziali, a partire dalla ormai più che decennale esperienza della band, che già in passato aveva fatto ottime cose. Anche se oggi è più facile ricordare “Blackout” o “Love at First Sting”, Animal Magnetism riesce appieno nel suo intento, questo
anche grazie al tour di supporto, il primo tour mondiale per la band (tra l’altro tra i tanti nuovi gruppi che imparavano a stare sul palco seguendo le band di successo c’erano dei giovani virgulti inglesi che di nome facevano Iron e di cognome Maiden), tour che come sempre era stracarico di luci, effetti speciali eccetera, come di buona tradizione delle grandi Rock Band anni 70/80 (vedi Ac/Dc, Kiss ecc), e che catturavano l’attenzione della gente.

Però se l’album ha venduto milioni di copie ed è stato quello che ha fatto conoscere i ragazzi di Hannover al pubblico degli U.S.A., non è certo solo grazie al concerto, quanto per la qualità del prodotto che era davvero elevata, superiore a quella degli album fatti fino ad allora da Schenker e soci (e già non era affatto poco).
Le 9 canzoni che compongono il Cd, sebbene diverse fra loro, hanno tutte un elemento che le accomuna, ovvero il ritmo. Sebbene i pezzi non abbiano la stessa velocità (anzi tanti sono all’opposto gli uni degli altri), riescono comunque a trascinare l’ascoltatore che viene coinvolto in pieno dalla musica, cosa che non tutti i Cd sono in grado di fare. La qualità dei pezzi mediamente è più che buona, ma è solo una media, in quanto si alternano
pezzi magari eccellenti ad altri che in fondo lasciano un pochino l’amaro in bocca, e si lasciano ascoltare perchè come detto prima riescono a trascinare l’ascoltatore nonostante l’esecuzione magari modesta.

La prima canzone che incontriamo nell’ascolto di Animal Magnetism (e
uno dei pezzi che ascolto con più piacere) fa senza dubbio parte della prima categoria sopraccitata. Sto parlando di “Make it Real”, pezzo dai riff
azzeccatissimi, quadrati nonostante la melodia, grazie soprattutto alla chitarra elettrica sullo sfondo. Molto orecchiabile e apprezzabile pure il refrain e l’assolo, che fanno questa canzone, se non magari tra le migliori rockers in assoluto della band, comunque una classica.
Seconda track è l’altrettanto buona “Don’t Make No Promises (Your Body Can’t Keep)”, molto più veloce i incisiva di Make it Real, ma non per questo meno attraente, in quanto dotata di ritmo sfrenato, quasi da headbanging, sebbene la musica non sia eccessivamente pesante. “Hold
me Tight” parte con una sequenza molto lenta, con le chitarre in forte evidenza (e gli altri strumenti che le seguono). I Riff sono decisi e Meine più che cantare ogni tanto urla, ma la song è comunque meritevole, anche se all’inizio potrebbe sembrare un po pesante in quanto un poco ripetitiva.
Una canzone, pur tecnicamente buona, ma che non trovo particolarmente esaltante è “Twentieth Century Man”, un andante dal ritmo controllato ma molto altisonante (mi pare quasi la canzone Hazzard potenziata e rallentata), ma un pochetto piatta rispetto alle precedenti. Anche l’assolo è buono ma corto.
Finiscono per un attimo le canzoni rock per dare spazio al romanticismo di “Lady Starlight”, ballad di bellezza assoluta, da tanti considerata la miglior canzone di sempre del gruppo. Come tutte le ballad del gruppo trattasi di una canzone d’amore, lenta, ove la chitarra si fa dolce, così come la voce di Klaus Meine, che incanta letteralmente l’ascoltatore e si sposa alla perfezione con la melodia che pare uscita da una favola. Da sentire assolutamente, in quanto si trova in quasi tutte le raccolte con le migliori canzoni della band di Hannover. Ritorno al rock puro con Falling
in Love, canzone piuttosto atipica per lo stile Scorpions (pare quasi di sentire i The Who), ma comunque pezzo che prende per mano l’ascoltatore e lo porta a ballare in mezzo alla strada. Non sono mai stato attratto tantissimo dalla canzone, ma sono sicuramente io che la sottovaluto, perchè
obiettivamente è un ottimo pezzo. Terz’ultima canzone è Only a Man, canzone strutturata molto bene, gran ritornello, ma non mi piace la voce di Klaus durante le strofe, che però nel già citato refrain si trasforma e torna quella magnetica di sempre. Ecco la penultima canzone sarebbe “The Zoo”, ma commentarla mi pare un suicidio perchè mi piace troppo per essere obiettivo. E’ sicuramente il pezzo che prende di più nell’album, una delle track migliori all-time per l’hard rock, con un ritmo e una carica irresistibili (anche per chi non è esperto di musica), dalle strofe al refrain alla parte
strumentale che chiude la canzone, la voce è superba. Ecco non mi sento di andare oltre a questo, ma The Zoo vale da sola tutto il pezzo dell’album. L’unico peccato di questa canzone sta nel fatto che è seguita dalla peggiore a mio avviso dell’album , ovvero paradossalmente proprio la title track,
“Animal Magnetism”. Mi pare un incrocio tra la canzone “9” dei Mercyful Fate e “Sad but True” dei Metallica, è lenta, molto melanconica come canzone e con voce molto enfatizzata. Non è che sia male, anzi, però
mi pare che c’entri abbastanza poco col resto del Cd, anche se rimane tutto sommato un pezzo di qualità, pezzo che chiude questo splendido Cd, non il migliore per gli Scorpions, ma comunque
quello della svolta e sempre nell’elitè dei lavori di questo gruppo storico e straordinario.

Riccardo “Abbadon” Mezzera

Tracklist :

1) Make It Real 3:49
2) Don’t Make No Promises (Your Body Can’t Keep) 2:57
3) Hold Me Tight 3:58
4) Twentieth Century Man 3:01
5) Lady Starlight 6:14
6) Falling In Love 4:10
7) Only A Man 3:35
8) The Zoo 5:28
9) Animal Magnetism 5:57

 

 

Ultimi album di Scorpions

Band: Scorpions
Genere: Hard Rock 
Anno: 2022
90
Band: Scorpions
Genere:
Anno: 2010
85
Band: Scorpions
Genere: Heavy 
Anno: 1999
49
Band: Scorpions
Genere:
Anno: 1996
70
Band: Scorpions
Genere:
Anno: 2004
78
Band: Scorpions
Genere:
Anno: 1972
78