Recensione: Antithesis

Di Claudio Casero - 30 Novembre 2005 - 0:00
Antithesis
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Anno: 2005
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85

I Subliminal Crusher, gruppo di Terni formato da Elvys (chitarra), Hatewerk (chitarra),  Jerico (basso), Rodeath (batteria) e Tooz (voce), esordiscono finalmente con questo “Antithesis”, un full-lenght di thrash metal senza compromessi che fa capire come il genere sia ancora vivo e vegeto tra le band italiane.

I Subliminal Crusher sono cresciuti notevolmente dal già buon demo “Life drought” e hanno sfornato un cd di thrash metal puro con qualche contaminazione death che fa della potenza e della velocità il suo punto di forza.
Brani come “Fuck-simile” e “Affection” impressionano per il loro impatto; riff di chitarra al fulmicotone e ritmi di batteria serrati sconcertano positivamente l’ascoltatore arrivando alle orecchie come un macigno. Il tutto è completato dalla voce di Tooz che risulta sempre all’altezza della situazione con un cantato “marcio” al punto giusto senza mai essere esasperato. Pur rimanendo fedeli agli stilemi thrash la band in questione propone al pubblico una certa dose di personalità grazie anche alla complessità e discreta varietà dei brani che non suonano mai uguali uno all’altro.
Molto interessante e particolare risulta essere “Technocratic” grazie anche all’introduzione di suoni di voce computerizzati che danno un’idea di “modernità” senza però sfociare nella banalità o nel nu metal. I cambi continui di tempo rendono il brano ancora più interessante e originale la cui bellezza è completata da una cura pressoché perfetta dei cori.
“I.R.A.Q.” inizia con un rumore di un fucile che si carica; inizio azzeccatissimo visto che la canzone in questione è una fucilata carica di potenza e caratterizzata da un ritmo vario e sempre accattivante, dimostrazione ovvia che non è necessario suonare a 200 all’ora per esprimere potenza e rabbia.
La seguente “Slavery” è un brano molto più lento e riflessivo rispetto agli altri presenti nel cd; le chitarre eseguono riff che sprigionano potenza da ogni singola nota con un ritmo cadenzato che a tratti sembra quasi sfociare in un doom metal old style senza però mai abbandonare completamente una matrice squisitamente thrash. I suoni della canzone in esame sono angusti e a tratti quasi “claustrofobici” e riescono a creare una sensazione di “piacevole angoscia” nell’ascoltatore che rimane veramente shockato.
“Unfertile suggestion” è senza dubbio il brano più accattivante tra tutti quelli presenti nel cd riuscendo a creare un’energia impressionante che riesce ad essere maggiormente apprezzata anche grazie alla presenza di parti lente, che possono essere lette come momento di attesa per poi esplodere in un “orgia” di violenza allo stato puro che farebbe muovere anche l’ascoltatore più tranquillo.
All’interno del cd troviamo anche la cover di “Into the pit” dei Testament, eseguita in maniera pressoché ineccepibile soprattutto per quanto riguarda la voce di Tooz che si avvicina in maniera impressionante a quella di Chuck Billy pur mantenendo una propria personalità

Questo “Antithesis” è quindi la carta d’identità dei nostrani Subliminal Crusher che hanno confermato di essere una delle migliori band thrash del paese. Il cd non presenta cadute di stile né di ritmo e riesce a risultare particolarmente interessante già da un primo sommario ascolto. I brani proposti dalla band sono interessanti sotto tutti gli aspetti e di sicuro impatto anche in sede live.

TRACKLIST:
· Fuck-simile
· Affection
· Technocratic
· I.R.A.Q.
· Slavery
· Fearbox
· Unfertile suggestion
· Poetry
· Into the pit

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