Recensione: Apocalife

Di Alberto Biffi - 5 Giugno 2010 - 0:00
Apocalife
Band: Shining Fear
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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80

Bravi.

Non bravi perché italiani, non bravi perché dietro al microfono troviamo una bella ragazza.
Bravi, questi Shining Fear, lo sono davvero.

Leggendo la biografia della band, scopriamo che il gruppo nasce nel 2004, dall’unione musicale tra la singer Barbara Mischeri e il chitarrista Matteo Migliorini. Raggiunti dal talentuoso batterista Pierluigi Lazzaroni, dal tastierista Lorenzo Tomelleri e dal bassista Jacopo Ravagnani, realizzano nel febbraio 2005 il demo “Catch the breathe”.
Proponendoci originariamente un gothic dalle tinte sinfoniche, gli Shining Fear si spostano gradualmente verso un approccio più “raw”, diretto ed immediato, che trova la sua sublimazione in questa release.

La paura di trovarci di fronte all’ennesima “gothic metal band with female vocals” è tanta. Spesso questa definizione tanto utilizzata nei cataloghi delle case discografiche, nasconde, infatti, una band di sedicenni, capeggiati da una ragazza adolescente che, folgorata sulla via di Damasco s’improvvisa cantante.
La storia di questo genere non è scevra da episodi simili, con cantanti pop (magari scoperte grazie alla versione iberica di X Factor) passate al gothic in momenti assolutamente sospetti. Il rock, come qualsiasi altro genere musicale, necessita background, conoscenza, in modo da poter proporre qualcosa d’innovativo, fresco e sincero. Senza un bagaglio di ascolti, di “cultura musicale”, il rischio di proporre stilemi stra-abusati e interpretati in modo immaturo ed acerbo è davvero elevatissimo.

Basta il primo brano di questo splendido “Apocalife”, per spazzare via ogni incertezza. La voce di Barbara è quanto di più potente e devastante si sia sentito in circolazione da diversi anni a questa parte.
Vocalmente parlando, una sorta di Anneke Van Giersbergen sotto pesante cura di steroidi e stimolanti.
Linee vocali che in più di un’occasione ci rimembrano la splendida olandese, cantate però con un piglio guerriero ed aggressivo che davvero ci colpisce con una forza impressionante.

Matteo alla chitarra è davvero un ottimo riff-maker e squisito solista.
Le sue ritmiche serrate, spesso sconfinanti in altri generi ben più estremi, sono alternate ad aperture melodiche e di ampio respiro, sulle quali Barbara svetta con la sua voce da sirena borchiata.
Nessun ritornello stucchevole, momenti “lirici” scontanti od orchestrazioni tanto finte quanto fastidiose.
I nostri italici metallers sono un piacevole punto di incontro tra i Lacuna Coil più aggressivi ed i The Gathering meno alternative, il tutto rinvigorito da iniezioni di thash metal e black melodico.

Qualitativamente omogeneo, senza cadute e senza brani-riempitivi, “Apocalife” offre un ascolto fresco ed esaltante sin dal primo approccio.

Parliamo dei lati negativi.
Si, ci sono.

La produzione è “consapevolmente” mediocre.
Scegliendo volutamente (visto il nuovo corso della band) di mettere in primo piano la chitarra e la voce per ottenere un sound maggiormente “in your face”, si sono perse inevitabilmente diverse cose.
Le frequenze del basso sono letteralmente “mangiate” da una chitarra low-tuned ed ultracompressa. Le ricche ma mai esagerate trame della tastiera sono quasi inudibili, se non nei momenti di quiete in cui l’axeman del gruppo ci lascia respirare.
Un suono più secco ed asciutto di batteria (soprattutto del rullante) avrebbe giovato non poco, permettendo al bravissimo drummer Pierluigi (che ci delizia con ritmiche fantasiose e precisi quanto devastanti tappeti di doppia cassa ) di bucare maggiormente il mix.

Il rischio di un’eccessiva e tediosa monoliticità del riffing è scongiurato da soluzioni ritmiche varie ed intelligenti, ma arrangiamenti più arditi avrebbero comunque arricchito non poco la proposta dei nostri amici veneti.
Epurata la recensione da noiose “biopsie” track by track, possiamo concludere asserendo che “Apocalife” è veramente un ottimo disco, potente, melodico, ben suonato e splendidamente cantato. Qualche raro momento d’ingenuità e di (comprensibile) voglia di strafare, non inficiano un risultato davvero notevole per una band al debutto.

Bravi.
Non bravi perché italiani, non bravi perché dietro al microfono troviamo una bella ragazza.
Bravi, questi Shining Fear, lo sono davvero.

L’avevamo detto subito no?
 
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Tracklist:

01. ApocaLife
02. Caresses in Darkness
03. Haunting Damnation
04. No One Erase
05. Eight
06. Two Worlds Collide
07. Absolute Contrast
08. Come From Hell
09. Final Sentence
 
Line Up:

Barbara Mischeri – Voce
Matteo Migliorini – Chitarra
Pierluigi Lazzaroni – Batteria
Lorenzo Tomelleri – Tastiere
Jacopo Ravagnani – Basso
 

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