Recensione: Archives

Di Stefano Ricetti - 23 Dicembre 2008 - 0:00
Archives
Band: Revenge
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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88

Due ritorni due graditissimi per gli amanti del metallo italiano degli anni Ottanta: Revenge(band) e Minotauro(label), anche se va sottolineato che quest’ultima etichetta si era risvegliata da un fin troppo lungo letargo in occasione delle ristampe Vanexa, qualche tempo fa.

Archives, il nuovo disco targato Revenge, disponibile sul mercato sotto l’egida Markuee/Minotauro, contiene delle chicche impagabili:

 

– Hotzone del 1985, ossia il debutto vinilico dei Nostri sotto forma di Ep, in versione rimasterizzata

– Sweet Revenge del 1987, il disco dei Revenge che non vide mai la luce e che causò lo split del gruppo, sfiancato dal peregrinare alla ricerca di un contratto, mai concretizzatosi, anch’esso remastered

Bonus tracks, due pezzi inediti del 2007 creati dalla premiata ditta Pedretti&Co.   

 

In occasione di questa release tanto agognata da anni, mi permetto di riportare, con qualche leggerissima modifica collegata ad Archives, quanto da me scritto riguardo la recensione di Hotzone all’interno del viaggio fra le viscere della New Wave Of Italian Heavy Metal, pubblicato sul magazine Metal Maniac due anni fa.    
 

I Revenge di Pesaro partirono a razzo all’interno della Nwoihm: grazie a due storici demo tape, di valore assoluto, “randellarono” letteralmente a Certaldo nel 1983 e bissarono anche a Pavia, in una manifestazione similare, l’anno successivo. Riguardo il festival organizzato dalla fanzine Metal City Rocker rimane eroico il rocambolesco viaggio effettuato dai Nostri in compagnia dei Death SS dalle Marche a Firenze a bordo di un furgone stipato all’inverosimile. Le facce stranite della gente normale in occasione di una sosta all’autogrill delle due band sono rimaste scolpite nella memoria di Paolo “Red Crotalo” Pedretti, Paul Chain e soci. La leggenda infatti vuole che le due band si muovessero su di un torpedone carico di spade, catene, orpelli vari, teschi finti sul cruscotto e croci dappertutto, con un odore di incenso che si propagava tutt’intorno: immaginatevi il parcheggio di quell’area di sosta! Nel 1985 esce Hotzone e, nonostante la band abbia sempre lamentato marchiani errori nel trasposizione dal master al vinile, ha una resa generale ben sopra la media di altri act del periodo. I cinque pezzi contenuti in questo mini-Lp sono all’insegna della continuità metallica, della coesione fra le schitarrate di Red Crotalo (una delle icone della Nwoihm) e la sezione ritmica Lamberto “Lambo” Giuliani/Enrico ”Eric Lumen” Giampaoli (altro personaggio pittoresco del metallo tricolore), senza scordare cori e ugola, quella di Fabrizio “Kevin Hell Throat” Ugolini, autentico dannato dietro al microfono.

Don’t Play With Fire è un gran pezzo di acciaio verace italiano al 100% con un chorus potente e catchy, Hotzone mi ha richiamato alla memoria certe cose successivamente realizzate da Ron Keel, From Heaven to Hell non è degna del titolo che porta, Rock You to the Top anticipa quello che sarà il trend vincente dei R.A.F. (Royal Air Force) e la strumentale Battlefield fa calare il sipario su questo Ep. L’immagine cyber alla Blade Runner aggiunta alle foto con alcune bellezze locali contribuì a diffondere il verbo degli pseudo replicanti Revenge in tutta la penisola portando loro una discreta popolarità. In seguito, insanabili problemi personali, di contratto e di line-up ruppero definitivamente l’incantesimo, consegnando Hotzone come unica testimonianza ufficiale della loro presenza, da assoluti protagonisti, nella storia del metallo italico. 

 

Tutto vero fino all’uscita di Archives, che dopo i cinque brani di Hotzone finalmente consegna agli appassionati i sei pezzi dell’unreleased Ep Sweet Revenge, un titolo che è tutto un programma. La title track è una strumentale che tira la volata a Another Kind Of Love, un grandissimo esempio di hard’n’heavy innervato di influenze purissime a stelle e strisce: suoni puliti, coro ruffiano e tutto quanto porta a lustrini e paillettes, proprio come a Los Angeles a metà anni Ottanta. Grandiosa la prestazione di Fabrizio Ugolini, così come il riffing di Paolo Pedretti, duro e preciso come da tradizione Revenge. L’abbuffata americana continua con Girls Are Dancing, un mix di Dokken e Van Halen, ondeggiante fra chorus catchy e ruffianate latine vicine ad altre band italiche come Danger Zone ed Elektradrive. In mezzo a cotanto glamour non poteva di certo mancare la prima ballad di turno: You Give It All Away, un pezzo struggente che si stenta a credere sia stato scritto in quel di Pesaro piuttosto che a Venice. There’s a Broken Heart raddoppia alla grande la dose di miele, roba da far impallidire anche gli Steelheart, testimoniando la forma smagliante dei tre Revenge ma soprattutto celebrando un inedito Kevin “Hell” Throat da brividi, immenso nell’interpretazione. Si chiude con Tonight, un ulteriore esempio di Hard all’italiana applicato a sonorità made in Usa, in linea con quanto dimostrato da gruppi coevi come R.A.F. e X-Hero.

Dopo il British Metal di Hotzone e l’Hard Rock americaneggiante di Sweet Revenge Red Crotalo, Kevin Throat ed Eric Lumen ci regalano due inediti marchiati 2007, scritti in occasione dell’anniversario relativo ai venticinque anni dalla costituzione della band. Il primo brano, Shelter, dall’incedere iniziale robusto, mostra un gruppo maturo che fa della ricerca stilistica il proprio obiettivo. La rabbia iconoclasta di Hotzone è un lontano ricordo e i suoni leopardati di Sweet Revenge un tramite per arrivare a concepire dei pezzi articolati, ariosi, senza tempo e di classe come appunto questa prima bonus track. Home Again, la seconda e ultima, che chiude l’album, è l’esemplificazione sonora di una band adulta, nel pieno della propria maturità artistica che ci delizia con un pezzo aristocratico, strutturato, mai banale e dolcissimo… in poche parole un capolavoro.   

La resa sonora di Archives è assolutamente convincente, soprattutto per quanto attiene la canzoni d’antan. Il booklet condensa in una pagina la storia del gruppo mentre due facciate sono dedicate a delle foto vintage di grande impatto.

Revenge Is Back: Buy or die!

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti
                          

Tracklist:

Hotzone Ep – 1985

1. Don’t Play With Fire
2. Hotzone
3. From Heaven To Hell
4. Rock You To The Top
5. Battlefield

Sweet Revenge – Demo Tape – 1987

6. Sweet Revenge
7. Another Kind Of Love
8. Girls Are Dancing
9. You Give It All Away
10. There’s A Broken Heart
11. Tonight

Bonus Tracks – 2007 – Previously Unreleased

12. Shelter
13. Home Again

 

Line-up:
Kevin Throat – Voce
Red Crotalo – Guitars
Eric Lumen – Drums

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