Recensione: Armageddon

Di Alberto Biffi - 3 Luglio 2010 - 0:00
Armageddon
Band: Leonardo
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Bene. E’ uscito a sorpresa l’ultimo di Yngwie. Ottimo.
Si, insomma…solita roba, ma…è impazzito? Perché il “Re” è passato da Ripper Owens ad un cantante completamente stonato?
E che produzione datata e “lontana”.
Guardiamo meglio.
Errata corrige: il cd in questione non è l’ultima fatica di Malmsteen.
Stiamo ascoltando “Armageddon”, lavoro licenziato dalla Heart Of Steel/Emmeciesse per i serbi Leonardo.

Ripercorrendo la loro storia, apprendiamo che la band si forma nel 2001 a Belgrado.
Dopo diversi cambi di line-up, nel 2004 pubblicano l’album d’esordio: “Strast i Pozuda” (cantato in lingua madre).
Punto cardine della band è il chitarrista, compositore e “cantante” Ivan C.Milcic, supportato ottimamente alle tastiere dal fratello Milan. Seguendo come una religione, il “verbo” del funambolico svedese, i nostri rockers ci presentano una ricetta a base di Deep Purple, Rainbow e Rising Force.
Ovviamente tutte le influenze dei “prodotti derivati” ( leggi: Ring Of Fire, Stratovarius ed Artension tra gli altri ) sono ben radicate e presenti, a cominciare da una copertina che ricorda non poco il miracoloso “Visions”.

Obiettivamente, la band suona tutt’altro che male.
Molto brava la sezione ritmica, motrice instancabile di trame neoclassiche tessute dai 2 fratelli, molto bravo lo stesso Ivan, ottimo chitarrista e clone assolutamente credibile del ben più blasonato precursore svedese. Belle anche le composizioni, dove “formalmente” non abbiamo nulla da eccepire.
Piccoli compendi sul come si debba suonare il metal neoclassico, con fughe “bachiane” che hanno come propulsore un tappeto di doppia cassa, partiture chitarristiche dove abbondano scale minori armoniche e sweep picking, cantato (quantomeno nelle intenzioni) potente e che indugia spesso in tonalità altissime, duelli chitarra/tastiera, insomma…il solito… grazie.

E’ tale la devozione che i nostri serbi hanno per “il maestro”, che seguendo il suo esempio, inseriscono nella track list un brano tipicamente blues, con tanto di wha wha ed approccio maggiormente “pentatonico” e viscerale, più influenzato da Hendrix piuttosto che da Paganini e Torelli.
Ovviamente in scaletta l’immancabile ballad ed il brano strumentale (ben due!) in cui i due fratelli si inseguono abbattendo il muro del suono che crolla sulla nostra ormai frangibile pazienza. Skip virtuale. Ovvero il pezzo si ascolta, ma con la testa siamo già oltre ed altrove.
Il problema, oltre l’ormai chiara mancanza d’originalità, è la presunzione di Milcic, di poter rivestire anche il ruolo di cantante. Purtroppo, realisti ed impietosi, non possiamo perdonare al nostro sedicente singer, una prestazione davvero pietosa.
Dotato di un buon timbro e un ottima estensione, il chitarrista serbo (che in modo ben poco originale e quantomeno prevedibile si professa fan di Bach, Paganini e Vivaldi) è completamente stonato e privo di qualsivoglia espressività.
Sia quando tenta di raggiungere le vette più alte, sia quando le tonalità si abbassano, Ivan palesa difficoltà enormi, che vanno a sminuire il buon lavoro della band tutta e, ammettiamolo, le sue ottime composizioni.

-De gustibus non disputandum est- ma l’intonazione è una dato oggettivo che trascende da ogni discussione.
Consigliando al leader di cercarsi un buon singer (magari con un timbro originale, e non il solito clone di Mark Boals), non possiamo non pensare ad una cosa: ma…”Leonardo”, non era il titolo di una canzone di quel tizio? Come si chiama? Ma si…svedese.
L’album era “Alchemy”.
Lui era…ah si!

Malmsteen!

Discutine nella sezione power metal!

Tracklist:

01.     Armageddon Has Come
02.     I Still Believe
03.     Crusade
04.     Set My Heart On Fire
05.     I Can’t Live Whitout You
06.     Renaissance Affair (strumentale)
07.     Shelter In The Night
08.     Gone Too Far
09.     Dogs Of War (strumentale)
10.     Save Me
11.     Awakening

Line Up:

Ivan D.Milcic – Voce, chitarre, basso
Ivan Stankovic – Basso
Milan Milcic – Tastiere
Srdjan Duzdevic –  Batteria
 

Ultimi album di Leonardo

Band: Leonardo
Genere:
Anno: 2010
60