Recensione: Assassins: Black Meddle Part I

Di Alberto Fittarelli - 18 Luglio 2008 - 0:00
Assassins: Black Meddle Part I
Band: Nachtmystium
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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92

Ogni tanto, qualche gruppo impazzisce. Se poi è americano, direte, non è così inusuale: ma cambiare radicalmente la propria proposta, buttando alle ortiche convenzioni e regole, non è certo da tutti, specialmente quando il risultato è qualcosa di fantastico. Bene, i Nachtmystium lo hanno fatto.

Chi li conosce almeno da Instinct: Decay già sa che la band si è progressivamente spostata verso una deriva psichedelica non nuovissima, caratterizzata da aperture chitarristiche ariose, cosmiche, da quei suoni dilatati che hanno fatto la storia del genere dai Pink Floyd in poi; ma su quell’album i Nachtmystium erano ancora un gruppo solidamente black metal, seppur sperimentale. Oggi, il gruppo di Chicago è semplicemente indefinibile: ed è qui che di solito si riconosce la vera svolta, quando risulta impossibile dare un’etichetta a un gruppo. Il più delle volte, ciò significa che siamo di fronte a un gioiello, e questo è il caso.

Il cantante del gruppo, Blake Judd, ha dichiarato: “A un certo punto ci siamo accorti che stavamo suonando in un certo modo perché così si fa di solito, perché queste erano le regole. Riesci a immaginare qualcosa di più stupido?” E da qui i Nachtmystium sono diventati gli autori di Assassins: Black Meddle Part I, che sin dal titolo richiama direttamente i Pink Floyd, ma non si ferma solo a loro. Oggi il combo pubblica infatti un album che mescola ancora forti radici black metal, thrash (soprattutto nelle vocals scorticate di Judd), psichedelia, parti epiche, atmosfere oniriche. Gioco di parole a parte, il collegamento con l’album Meddle dei Floyd, datato 1971, è evidente nella capacità dei Nachtmystium di spaziare verso sonorità tanto varie nel raggio di una sola canzone: dall’attacco immediato della title track si passa infatti a un chorus collettivo, e quel suono di chitarra resta tipicamente black, ma anche “spaziale”, aperto; difficilmente, poi, il basso ha avuto tanto risalto in un album di stampo blackeggiante. La chiusura cosmica del pezzo dovrebbe poi dare la dimensione dell’album che si è appena aperto…

Difficile poi restare a bocca chiusa di fronte ai restanti pezzi, che vanno da un’epica e splendida Ghosts Of Grace, quasi delicata, se non fosse così viscerale, a una Your True Enemy ben più violenta, almeno fino al chorus, di nuovo il momento in cui il pezzo si apre all’epicità; o a una Code Negative che si abbandona alla psichedelia quasi pura e che sembra voler pagare tributo a Grutle Kjellson e soci; concludendo il tutto con la magnifica suite tripartita Seasick, con gli interventi ripetuti (ma concentrati soprattutto nella seconda parte, Oceanborn) di un sax da brividi.

Una deriva psichedelica, dicevamo: deriva che ha visto come primissimi attori nella storia metal gli ormai scomparsi Ved Bues Ende, e come epigoni e protagonisti della vera evoluzione gli ultimi Enslaved: bene, i Nachtmystium, pur richiamando spesso alcuni passaggi e caratteristiche dei due gruppi succitati, riescono a confezionare un disco che resterà sicuramente come termine di paragone, un unicum irripetibile probabilmente anche per il gruppo stesso. Nonostante l’attaccamento al black resti, o almeno ci fosse ancora qualcosa da dire su questo, come dimostra la quasi contemporanea uscita dell’ep Worldfall, che rimanda a Instinct: Decay, con Assassins: Black Meddle Part I si va ben oltre, superando barriere da cui non si torna indietro; un album talmente enorme da far quasi sparire il fatto che alla batteria ci sia il prezzemolo Tony Laureano: qui è l’insieme che conta, per una volta. Il viaggio è davvero iniziato, a noi il piacere di scoprire dove condurrà in futuro.

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

Tracklist:

1.    One of These Nights (intro)    01:50   
2.    Assassins    08:07    [mp3]
3.    Ghosts of Grace    04:49   
4.    Away From Light    02:19   
5.    Your True Enemy    04:15    [mp3]
6.    Code Negative    06:48   
7.    Omnivore    05:05   
8.    Seasick Part I: Drowned at Dusk    04:52   
9.    Seasick Part II: Oceanborne    02:48   
10.    Seasick Part III: Silent Sunrise    04:12   

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