Recensione: Athlantis

Di Eugenio Giordano - 16 Giugno 2004 - 0:00
Athlantis
Band: Athlantis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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70

In anteprima per www.truemetal.it la laboriosa Underground Symphony ci presenta una nuova band power italiana pronta all’esordio sulla lunga distanza. Gli Athlantis sono nati dall’impegno del bassista degli Shadows of Steel, Steve Vawamas, e si presentano nelle migliori delle maniere con questo primo disco omonimo, un platter maturo e personale che non deluderà gli amanti del power italiano.

La band è autrice di un raffinato power metal che si accosta ai canoni dei già citati Shadows of Steel e sembra possedere una maggiore attitudine progressiva e ambiziosa. Le melodie vocali vengono interpretate magistralmente dal cantante Ivan Drake lungo tutta la durata del disco, insieme a lui gli Athlantis possono contare sul supporto di guest vocalist del calibro di Roberto Tiranti dei Labyrinth e di Wild Steel degli Shadows of Steel. I duetti fra i vari cantanti si alternano in maniera elegante rendendo il disco una vera chicca per gli amanti della scena italiana, è la prima volta che ugole storiche come quelle chiamate in cuasa prima si trovano a collaborare sullo stesso platter. Non aspettatevi una metal opera, questo debutto omonimo presenta una direzione artistica sobria che punta su pezzi elaborati ma mai eccessivamente prolissi e difficili da seguire. Le parti di tastiera sono poco sviluppate in modo dal sciar spazio alle chitarre ritmiche che si rivelano molto efficaci e dirette, gli Athlantis puntano su una ossatura ritmica decisamente più aggressiva rispetto alla media delle band power del nostro paese. Mi è piaciuta la produzione del disco che mette in evidenza la sezione ritmica e l’mpatto della band, credo che questo aspetto convincerà anche i più scettici tra voi e senza dubbio garantirà agli Athlantis un maggiore responso rispetto a tanti altri loro colleghi. Il disco possiede un buon appeal live e ci sono diversi pezzi che si dimostrano coinvolgenti fin dai primi passaggi, per una band esordiente questo aspetto è un grande vantaggio per riuscire a conquistare gli ascoltatori che ancora non li conoscono.

Si parte alla grande con la raffinatezza compositiva di “Flying higher”, un brano corposo nel suo incedere dinamico, le strutture ritmiche rasentano il progressive e non si lasciano prendere troppo dalla velocità rivelandosi efficaci e convincenti. Più melodica e solare “Silver and gold” è un brano power dal forte potenziale live, qui emergono influenze varie che spaziano dagli Angra ai Labyrinth senza comunque compromettere l’innegabile personalità del gruppo. La prova vocale di Ivan Drake si dimostra veramente molto tecnica, il nostro singer possiede una timbrica acuta ma vibrante, Drake riesce a modulare con maestria la sua voce dimstrandosi espressivo in ogni frangente del disco. I bellissimi duelli vocali tra i tre vocalist sopra citati sono l’asso nella manica di “Voices” una canzone elaborata e coinvolgente che lascia spazio alle parti vocali in modo da far apprezzare al massimo la bravura delle tre ugole d’oro del nostro metal. Il power metal crescente di “Surrender” e “Listen to me” si amalgama con i canoni classici della nostra scena musicale, i due pezzi possiedono un refrain efficace e viaggiano veloci sostenuti da una sezione ritmica incalzante. Con “King lear” gli Athlantis si gettano nella vicenda Shakespeariana lasciando a Roberto Tiranti un’ interpretazione vocale a dir poco stellare che da sola vale l’acquisto dell’intero cd. Lo slow “Delain” possiede un mood minore molto elegante, si tratta di un brano azzeccato che non deluderà anche i più esigenti tra voi. Il disco si conclude con la carica sonora di “End of all days” un pezzo molto ambizioso e strutturato dove gli Athlantis riassumono in maniera magistrale il loro talento.

Credo che questo debutto vada considerato con molta attenzione e che rappresenti un ottimo incipit per la carriera degli Athlantis, spero che il gruppo possa trovare il supporto e il rispetto che merita, io non posso che consigliarvi di cuore l’ascolto.

1. Flyin’ Higher 
2. Silver and Gold 
3. Voices 
4. Surrender 
5. Listen to me 
6. King Lear 
7. Delian 
8. End of all Days 

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Anno: 2004
70