Recensione: Attera Orbis Terrarum Part I

Di Daniele Balestrieri - 8 Maggio 2009 - 0:00
Attera Orbis Terrarum Part I
Band: Dark Funeral
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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75

I Dark Funeral non hanno bisogno in alcun modo di presentazione: nonostante la giovane età rispetto ad altre band seminali del Black Metal, si sono imposti immediatamente tra le punte di diamante del black metal svedese senza compromessi. Dopo il successo di Attera Totus Sanctus, del 2007, la Regain Records ha deciso di consacrare la quindicinale carriera del quintetto di Stoccolma con quattro DVD celebrativi divisi in due uscite distanziate di un anno l’una dall’altra.
La prima parte inizia un freddo 12 marzo del 2003 a Katovice, Polonia: era la serata d’apertura del Metalmania Festival.

L’atmosferica e inquietante intro è ovviamente affidata a “Bleed for Satan“: luci spente, un nugolo di schermi LCD di macchinette fotografiche e cellulari fa da cornice all’inizio dello spettacolo. Lord ahriman si erge a centro palco a braccia alzate, posizione da vero sovrano degli inferi, ed esplode “The Arrival of Satans Empire“. Un urlo devastante  che tradisce L’Imperatore Magnus Caligola in forma perfetta. Bel lavoro di telecamere e suoni tutto sommato ben armonizzati, sebbene in primo piano, come è giusto che sia, risalti la voce del cantante e la batteria sempre distruttiva di Matte Modin. Montaggio all’altezza dello spettacolo offerto, anche se gli sbalzi repentini, forse troppo frequenti, danno alla lunga un senso di scombussolamento allo stomaco. Il carisma di Ahriman è immutato fin dai primi passi della fondazione della band e la sua mimica – unita a un goffo headbanging – aiuta il pubblico a partecipare con un entusiasmo che non si rivela particolarmente trascinante, ma parliamo pur sempre di black metal ferale, genere dove l’attitudine “grim” gioca un ruolo fondamentale. Niente di particolarmente roboante, i Dark Funeral non ne hanno bisogno. Prestazione rocciosa, gestualità minimale ma significativa: un piccolo tic con il microfono, un accenno con una mano è sufficiente per drizzare le orecchie del pubblico, con il quale l’interazione rimane sempre minima ma di un certo effetto.

Passano tre anni e si arriva in Olanda, il cinque marzo del 2006. Lo stage è decisamente più piccolo del transatlantico polacco ma in compenso lo show non è da meno: un’intro a dir poco infernale, armature di scena rubate a Satana in persona e un pizzico di recitazione extra, occhi spiritati, momenti di estasi demoniaca e close-up su un pubblico decisamente più partecipe di quello polacco. Ritroviamo ancora un Caligola in piena forma (in tutti i sensi del termine) e una band più affiatata che mai, complice l’uscita, in quei giorni contemporanea, di un apprezzatissimo Attera Totus Sanctus. I suoni, in questo caso, sono leggermente meno definiti, più impastati rispetto allo show precedente, ma un montaggio molto più vario e fantasioso rende il concerto olandese un vero piacere per gli occhi e per le orecchie. Pur non avendo mai visto i Dark Funeral dal vivo, questo è esattamente quello che mi aspetto da una loro performance live: terrore a ogni riff, stacchi sprezzanti e carichi d’odio, occhi di ghiaccio e simbiosi totale con un pubblico in pieno caos primordiale. D’obbligo l’incipit con la tellurica “King Antichrist” e interessante la scelta di andare a rivangare nientemeno che “My Dark Desires“, traccia ancestrale tratta dal loro primo mini Dark Funeral, qui suonata con una verve molto più trascinante rispetto all’originale inciso su CD.

La data al Locomotive di Parigi è diciamo un compromesso tra le due date precedenti, true black metal e allo stesso tempo “cheesy” quanto basta per farci ricordare che ancora una volta ci sono i Dark Funeral sul palco (la scuola Marduk non mente!); l’editing stavolta è un po’ più rilassato e ci si può godere il concerto senza mal di testa e maltrattamenti del nervo ottico.
I contenuti extra non sono particolarmente ricchi ma manderanno certamente in deliquio i fan più assatanati del combo svedese: quaranta minuti di spezzoni bootleg, la cui raccolta non dev’essere stata decisamente facile, di concerti più o meno traballanti e/o caotici dal 1994 ai giorni nostri; interessante anche il video di “Atrum Regina“, hit di Attera Totus Sanctus, che contiene comunque parti del concerto di Parigi già presente nello stesso DVD ma con un editing un po’ più ragionato.

Non si spiega davvero il motivo per cui abbiano scelto di presentare il concerto di Tilburg e il concerto di Parigi nello stesso doppio DVD, visto che hanno la stessa, identica scaletta. Almeno avrebbero potuto dividerli tra questa uscita e la successiva Part II del 2008, ma evidentemente hanno pensato che l’importante, per i veri fan, è respirare 220 minuti di gironi infernali sulla terra.
Non è un disco adatto a ogni palato, ma come prevedibile è rivolto principalmente ai fan della band. Gli amanti del black metal non rimarranno certamente delusi da una prestazione tutto sommato genuina anche se abbastanza sui generis.

Daniele “Fenrir” Balestrieri

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TRACKLIST:

DVD 1:

013, Tilburg (Paesi Bassi)
1. Intro
2. King Antichrist
3. Diabolis Interium
4. Ravenna Strigoi Mortii
5. The Arrival Of Satans Empire
6. Open The Gates
7. Vobiscum Satanas
8. 666 Voices Inside
9. Attera Totus Sanctus
10. Bloodfrosen
11. Hail Murder
12. Atrum Regina
13. My Dark Desires
14. An Apprentice Of Satan

Metalmania Festival, Katowice (Polonia)
1. Bleed For Satan [Intro]
2. The Arrival Of Satans Empire
3. Ravenna Strogoi Mortii
4. The Secrets Of The Black Arts
5. Hail Murder
6. Open The Gates
7. Thus I Have Spoken
8. An Apprentice Of Satan
9. Goddess Of Sodomy
10. When Angels Forever Die
11. Armageddon Finally Comes

DVD 2:

La Locomotive, Parigi (Francia)
1. Intro
2. King Antichrist
3. Diabolis Interium
4. Ravenna Strigoi Mortii
5. The Arrival Of Satans Empire
6. Open The Gates
7. Vobiscum Satanas
8. 666 Voices Inside
9. Attera Totus Sanctus
10. Bloodfrosen
11. Hail Murder
12. Atrum Regina
13. My Dark Desires
14. An Apprentice Of Satan

Materiale Bonus:

– Atrum Regina (videoclip)
– Amateur Footage.

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