Recensione: Awakening the world

Di Paolo Beretta - 7 Settembre 2002 - 0:00
Awakening the world

Quello che mi piace maggiormente nel mondo del metal è l’imprevidibilità. Il fattore sorpresa, che solitamente è rappresentato dalle band debuttanti. Può così capitare di entrare, con 15 euro in tasca, nel negozio di fiducia senza aspettative e comperare un disco sconosciuto. Questo è quello che mi è capitato non più di un mese fa quando ho acquistato Awakening the world, debut album dei Lost horizon. La copertina ha catturato al mia attenzione perchè oscena. In un mondo dominato dagli animali ( Orwell immagino ) arrivano i nostri quattro eroi che rimettono le cose a posto. E’ la tipica copertina di un debut album, disegnata male, che mira soprattutto a colpire. Ho chiesto lumi al mio amico, nonchè proprietario del nagozio, e quindi ho acquistato senza dubbi il cd.

Il boocklet merita una parentesi. Allucinante!! Le pagine sono quasi plastificate e di conseguenza scomodissime. Le liriche sono scritte in caratteri minuscoli per lasciare spazio a cinque interminabili pagine di ringraziamenti: Un casino terrificante. Vengono menzionati senza alcun ordine logico attori, registi, compositori di musica classica e una miriade di gruppi conosciuti e non. Si passa dai Sepultura, Slayer, Metallica, Iron agli Helloween e Hammerfall. Seguono Sex pistols e perchè no: Meatloaf e Queen. I quattro componenti del gruppo inoltre si fanno chiamare con nomi che mi fanno sorridere. Trascendental Protagonist e Cosmic Antagonist sono due esempi.

Il disco si apre con un intro anonimo. Segue Heart of storm. Un’ottima traccia nella quale spicca la voce particolare di Heiman, a tratti alta e pulita, talvolta più sporca. Grandissimo il lavoro di basso e batteria e riuscito il break centrale. Una canzone che si regge in piedi da sola e che non necessita di un assolo particolare per entusiasmare. Sworn in metal wind è molto veloce e impressiona come nell’ opener il mix vincente di batteria e basso. Ottime le strofe e incessante il ritmo che non perde mai potenza durante tutti i 6 min. Di qualità l’assolo veloce e coinvolgente. Carina Song of air intro di World through my faceless eyes, una canzone cadenzata che si conferma sui livelli delle prime due grazie al riuscitissimo break centrale. In Perfect warrior il ritmo giustamente rallenta e sono curate e vincenti le melodie del coro. Con Denial of fate i Lost horizon accelerano inesorabilmente. Grandi le chitarre che con il loro riff, presente per tutta la canzone, assicurano potenza assoluta. Le strofe scorrono con piacere e velocità mentre ad elevare il livello qualitativo della traccia ci pensano la batteria e il basso degli ottimi Nyquist e Furangen. Non c’ e’ nemmeno il tempo per una piccola pausa che subito arriva la perla dell’ album Welcome back. Si apre con un’atmosfera tranquilla dettata dalle tastiere e dalla voce pulita di Heiman che vola veloce; ma poi entrano a loro modo in scena le chitarre. Gran riff e ritmo non velocissimo ma comunque travolgente che sfocia in un coro semplice e diretto che non lascia scampo. Chiude la traccia un buon assolo veloce e vincente. The kingdom of my will è una traccia originale che offre molteplici cambi di ritmo e un sound in continua evoluzione, talvolta melodico, talvolta potente.

 Mai giudicare un album in base alla copertina per quanto questa sia orrenda. Prima bisogna ascolatre e solo poi giudicare. Ascoltando Awakening the world ho capito che Lisicky, Furangen, Heiman e Nyquist non sono dei debuttanti ( se mi dite dove suonavano mi fate un piacere ) per tre ottimi motivi.

1. La produzione di questo album è ottima e non approssimativa come accade solitamente nei debut – album.

2. I Lost horizon dimostrano di essere anche un gruppo originale, mentre nell’ esordio le giovani band solitamente cercano di impressionare mostrando le loro capacità tecniche. Canzoni come Heart of storm ( canzone potente praticamente senza assolo ) e Kingdom of my will denotano esperienza.

3. Non c’ e’ un vero capo al quale gli altri si appoggiano. Tutti e quattro i componenti sono sempre presenti nelle tracce di questo concept. Le chitarre non sovrastano il basso o la batteria e il suono si amalgama alla perfezione.

Il risultato è che Awakening the world è un capolavoro. Oltre ad essere suonato magistralmente risulta anche coinvolgente e trascinante. Un album che ha la sola pecca di durare troppo poco.

THE QUICKENING / HEART OF STORM / SWORN IN THE METAL WIND / THE SONG OF AIR / WORLD THROUGH MY FATELESS EYES / PERFECT WARRIOR / DENIAL OF FATE / WELCOME BACK / THE KINGDOM OF MY WILL / THE REDINTEGRATION.