Recensione: Backyard Boogaloo

Di Mauro Gelsomini - 26 Febbraio 2004 - 0:00
Backyard Boogaloo
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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76

I fratelli Johansson (Jens e Anders), da poco usciti dal tornado-Stratovarius, tornano a far parlare di sé, stavolta per questioni meno frivole e decisamente professionali, ovvero il progetto Snake Chamber, che vede coinvolto anche il bravo Goran Edman (At Vance, Malmsteen, Brazen Abbot) alla voce. Al basso e alle tastiere due volti nuovi (almeno per me), rispettivamente Per Stadin (anche produttore) e Benny Jansson.
Ciò che fuoriesce dalle menti dei funamboli svedesi è inaspettatamente lontano dagli stilemi power metal cui ci eravamo abituati ad inquadrarli, risultando un eterogeneo calderone rock dalle mille sfaccettature.
Il materiale non è affatto nuovo, dal momento che l’album fu rilasciato in Giappone già nel 1997, ma a tutt’oggi introvabile, e in grado di raggiungere una quotazione di 500 dollari. Si tratta infatti del secondo album degli Snake Charmer, dopo il debut “Smoke and Mirrors”, del 1993. Al di là della forte connotazione pop/AOR dei pezzi, sentirete una forte presenza della chitarra di Jansson e del basso di Stadin, mai degredati al ruolo di gragari, ma piuttosto in vena di sperimentazioni e “jamming” varie, spesso e volentieri ad accompagnare persino le linee melodiche di strofe, ponti e ritornelli. In evidenza anche la tastiera di Jens, finalmente a suo agio nel riproporre i tanto amati passaggi fusion o i must del prog rock quali sfuriate di Hammond e Mellotron. Sembrerà in ombra Anders, ma vi sfido ad approfondire le progressioni celate dai cliche melodici. Su tutti, ad ogni modo, l’eclettico Edman, tra i vocalist più dotati in circolazione, che sembra seguire le orme di Jorn Lande nel voler timbrare il cartellino su quanti più progetti possibile. In effetti ha talento da vendere, e una versatilità che in questo platter possiamo godere in pieno. Tra gli spunti più diretti come “Heart Of A Demon”, gioiellino progressivo, “White Nosie Boogie” molto Hughesiana per le melodie vocali, o come le trascinanti prime due tracce, troviamo pezzi di grande varietà, dalle atmosfere jazz di “Free Floating”, il folk della stessa “Heart Of A Demon”, anche se le vere chicche sono costituite da due classici pomp in tutto e per tutto, ovvero “Someday You’re Gonna Love Someone” e “She Made Me Fall”, alla pari delle migliori hit di fine anni ’80, coi loro chorus ariosi a mille e una voce, memorabili. Ultima ma veramente tutt’altro che ultima, la rivisitazione di “Life On Mars?” di David Bowie, assolutamente da urlo.
Una gradita (ri)proposta, che sicuramente farà gola ai collezionisti di tutto il filone AOR.

Tracklist:

  1. Miracle Man
  2. Someday You Are Gonna Love Someone
  3. Life On Mars?
  4. Need A Little Help
  5. Pretty Little Small Town Girl
  6. Not A Day Without You
  7. She Made Me Fall
  8. Free Floating
  9. Take A Look At Yourself
  10. Cold Hearted Woman (bonus track)
  11. White Noise Boogie (bonus track)
  12. Heart Of A Demon (bonus track)

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