Recensione: Bang!

Di Claudio Casero - 27 Novembre 2006 - 0:00
Bang!
Band: Gurd
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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64

Gli svizzeri Gurd giungono al loro ottavo lavoro, intitolato semplicemente “Bang!”; a due anni di distanza dal suo predecessore e a più di dieci anni dalla loro nascita la band mantiene ancora vive le influenze thrash squisitamente bay area pur mantenendo una personalità notevole che viene esaltata da ogni singola nota.

Brani come “The grand deception” e “Bang!” fanno tornare alla mente band come i Testament, non fosse altro per l’impatto sonoro di alcuni riff di chitarra granitici che arrivano direttamente al cervello spappolandolo. Di contro, sia il cantato che alcuni accorgimenti dal punto di vista strumentistico portano il sound verso un nu metal personale e particolarmente piacevole carico di effetti futuristici che conferiscono interesse al tutto.
Decisamente meno convincenti sono invece “Spirit of rock” e “Brek the ban” che, pur essendo notevolmente potenti dal punto di vista sonoro, mancano di quel qualcosa che potrebbe farli diventare degli ottimi brani. Dopo un secondo ascolto il sound rischia di diventare quasi noioso sia per quanto riguarda la sua complessità, in alcuni frangenti, sia per quel che concerne un insipido “già sentito” che pervade l’aria.
Il discorso no si sposta di molto anche nel caso di “Like a man”, brano in cui l’unica cosa veramente valida è la voce di V.O. Pulver, che riesce a passare in maniera davvero lodevole da un cantato “marcio” e urlato ad uno pulito e melodico; peccato che la melodia della linea vocale vada persa attraverso riff mono-nota ed eccessivamente monotoni.
Con “Wish” ritorna viva la vena metal-core dei Gurd grazie a passaggi semplici e molto diretti che riescono a sprigionare un’incredibile energia, dimostrazione ovvia che non sempre sia necessario articolare troppo un brano per renderlo bello. La canzone in questione scivola veloce e gradita completata da passaggi thrash che ne aumentano sicuramente il valore.
Il brano sicuramente più completo e meglio strutturato risulta essere “The storm” che riesce ad unire senza particolari difetti le sonorità thrash bay area con vocalizzi black metal, ottenendo così una canzone che riuscirebbe a far agitare chiunque. Benché, come nel resto del platter, i riff di chitarra non siano molto vari, in questo caso riescono a rendere in maniera impeccabile allontanando dall’ascoltatore anche il minimo sentore di noia. Il tutto è completato dall’ottimo lavoro effettuato dalla chitarra solista che, in alcuni frangenti, ricorda molto da vicino quella degli Ovekill dei tempi d’oro.

Il grande difetto dei Gurd è sempre stato il fatto che non riescono mai a convincere del tutto; questo “Bang!” purtroppo non fa eccezione. Non si può di certo dire che i brani non siano belli, ma mancano un poco di personalità e di varietà, cosa che potrebbe annoiare la maggioranza degli ascoltatori. All’interno del cd sono presenti numerose idee, alcune ben sviluppate, altre ancora da sistemare; insomma, il platter si può definire “senza infamia e senza lode” e quindi lo consiglio solo agli amanti della band svizzera.

TRACKLIST
1. The grand deception
2. Bang!
3. Spirit of rock
4. Black money
5. Break the ban
6. Wish
7. Seducer
8. Wise up
9. Children of the grave
10. Prelude
11. The storm

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