Recensione: Battalions of Fear

Di Alessandro Calvi - 7 Febbraio 2002 - 0:00
Battalions of Fear
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Anno: 1989
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78

La leggenda ha inizio, questo è il primo disco di un gruppo che ha rivoluzionato completamente il concetto di power-metal. In realtà i Blind Guardian esistevano già prima anche se si chiamavano Lucifer’s Heritage ma avevano pubblicato solo un paio di demo. Messi sotto contratto finalmente hanno la possibilità di mostrare di che pasta sono fatti e in questo Battalions of Fear ci presentano alcune canzoni su cui hanno lavorato per anni, alcune già presenti nei loro demo, e il tempo passato a suonare e risuonare queste canzoni si sente.

Indubbiamente uno dei dischi più belli dei Blind Guardian con canzoni così elaborate e mature da non sembrare assolutamente un’opera prima frutto della fatica di quattro giovanotti alla loro prima pubblicazione presso una casa discografica.
Ma bando alle ciance e cominciamo la disamina del cd.

E’ proprio il caso di dirlo: “le danze si aprono” con delle musiche di giostra,  sono le prime note di Majesty , lunga suite d’apertura di oltre sette minuti e mezzo con cui i Guardian ci fanno subito capire di che pasta sono fatti, all’interno ci sono tutti i clichè classici del loro stile, potenza e melodia, velocità e precisione.
Neanche ce ne accorgiamo ma la prima è già finita quando attacca Guardian of the Blind. Potenza allo stato puro, una delle canzoni che hanno fatto la storia di questo gruppo tedesco, con un ritornello che prende nel vero senso della parola, trascinandoci in un pogo forsennato anche tra le mura di casa.
Trial by the Archon è un corto pezzo  strumentale che ci serve solo per introdurre la successiva Wizard’s Crown.
Si passa poi a Run for the Night (presentata anche in versione live in Tales from the Twilight World), una classica canzone in stile Guardian, potente e veloce.
Come la successiva The Martyr, canzoni che ad un primo ascolto posso sembrare solo sfoggio di potenza e di un uso piuttosto semplice di chitarre e batteria, ma che in successivi ascolti rivelano una struttira piuttosto complessa nella stesura dei brani. E’ infatti questa una delle caratteristiche che hanno reso conosciuti e famosi i Guardian.
Battalions of Fear è la title-track del disco e presenta nel dipanarsi della canzone tutti quegli stilemi che hanno permesso al gruppo tedesco di affermarsi per quello che è: un gruppo in grado di unire potenza e melodia, immediatezza e complessità nello scrivere tracce sempre nuove.
Infine in chiusura del disco due canzoni che ci presentano uno dei temi fondamentali di tutta la produzione dei Blind Guardian, e cioè l’opera del grande J.R.R.Tolkien con canzoni che già nel titolo By the Gates of Moria e Gandalf’s Rebirth ci riportano alla mente due dei momenti più emozionanti del Signore degli Anelli, fissati in modo indelebile nella mente di chiunque abbia letto quello straordinario libro.

Per concludere direi che siamo di fronte a un discoda avere, non solo perchè si tratta del primo capitolo di una band storica nel panorama metal mondiale, ma anche perchè ne riporta all’interno tutte le sfaccettature che saranno riprese nel futuro oltre che delle canzoni che erano bellissime all’uscita del disco così come ora.

Tracklist:

01 Majesty
02 Guardian of the Blind
03 Trial by the Archon
04 Wizard’s Crown
05 Run for the Night
06 The Martyr
07 Battalions of Fear
08 By the Gates of Moria
09 Gandalf’s Rebirth
 

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