Recensione: Belial Arisen

Di Ivo Dell'Orso - 13 Luglio 2004 - 0:00
Belial Arisen
Etichetta:
Genere:
Anno: 2000
Nazione:
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50

Michael Ford è uno stranissimo personaggio dalla grande (e oscura) personalità e le sue interviste sono diventate leggenda così come quelle di Varg. I suoi Black Funeral non godono di grande popolarità ed in parte la loro proposta musicale se lo merita, o meglio le registrazioni sono veramente disturbanti e non so quanto queste siano ricercate. Le canzoni non hanno una vera e propria definita identità e tendono, nella loro furia bestiale, a risultare decisamente simili tra loro; e se a questo aggiungiamo che molte trovate melodiche suonano come altre cose già sentite in passato il quadro potrebbe sembrare decisamente negativo. Invece questo Belial Arisen, pur non brillando certamente di una qualche luce particolare, risulta un album decente che nella sua durata (trentuno minuti) riesce a non annoiare molto (anche se in qualche occasione si deve riconoscere che la registrazione è davvero scandalosa, e questo certamente non aiuta l’ascoltatore). Le musiche di questo disco sono state registrate nel 1996, mentre nel 2000 sono state ultimate le registrazioni relative alla voce.
Nel libretto è spiegato di che cosa questo album tratta: è uno studio relativo
a licantropia, contessa Bathory, le stragonerie dell’Ordine Nero del Dragone e vampirismo. Le tematiche affrontate da Ford sono esposte discretamente e senza alcun riservo di parzialità: è davvero convinto delle cose che scrive e dice! Musicalmente è un album che non richiede particolare sensibilità: va ascoltato tutto d’un colpo e se non vi piace e lo criticherete nessuno vi sputerà mai in faccia. I pezzi sono davvero difficili da descrivere e non voglio ripetermi inutilmente per scrivere le stesse cose per almeno quattro di questi sette brani. Book Of Belial, Varcolaci e soprattutto la conclusiva The Crimson Dragon sono tra gli episodi meglio riusciti della mente malata di Ford.
Prendendo le DOVUTISSIME distanze da quello che è contenuto in questo disco maledetto vi auguro (se non avete proprio altro da ascoltare) un buon ascolto e vi consiglio vivamente (a meno che non disponiate di una decina di euro da sprecare) di spendere i vostri soldini per qualcosa di meglio. Ah, un’ultima cosa: Zazas, Zazas, Natsatanda Zazas!

Ivano Dell’Orco

Tracklist:

1 – Infernal Majesty (4:11)
2 – Book Of Belial (4:48)
3 – Antichrist Rising (4:44)
4 – Varcolaci (4:22)
5 – Lycanthropy And Flames (4:17)
6 – Light Of Satanel (4:33)
7 – The Crimson Dragon (4:15)

Total running time: 31:00

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