Recensione: Believe in Angels

Di Paola Bonizzato - 5 Novembre 2003 - 0:00
Believe in Angels
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Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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71

Lo devo ammettere: la prima volta che ho ascoltato questo album, non ho potuto fare a meno di storcere un po’ il naso. Il motivo? Scordatevi la classica voce da power/prog bella pulita e potente. Quella di Greg Hupp è tagliente e scombina i timpani già dopo pochi secondi d’ascolto.

“Believe in Angels” contiene un po’ di tutto: prog, heavy, power, AOR e hard rock. Tante idee. Forse a volte troppe, per poter conciliarle in un album solo.
A partire da “Anastasia”, la traccia che, dopo l’intro esageratamente elettronica “Atmosphere Collide”, inaugura l’album più che rispettosamente.
Gli elementi che rendono particolare questo “Believe in Angels” sono diversi: un’accurata ricerca del ritmo e del suono, del riff che corre sulle 6 corde senza sosta. Una lunga carrellata di tecnica sulla scia dei grandi del prog (Dream Theater e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta) del giovane chitarrista Andrew Szucs. Sembra quasi che Andrew abbia deciso di costruire le diverse canzoni intorno alla sua voglia di mostrare la sua bravura. E ci riesce. Sì, perchè il risultato, dopo qualche ascolto da parte mia, è assolutamente gradevole.

Ecco quindi che diventano degne di nota canzoni come “Dance in the Red”: melodia catchy interrotta da scale che salgono e scendono senza sosta. Il tutto amalgamato da una giusta dose di grinta. Ottima anche la settima traccia “The Rain Keeps Falling (Thru Rose Coloured Glass)”, che unisce hard rock e sentimento. Una ballad che a metà schizza via per lasciare posto ancora ai giochi dello strumento di Andrew.
Anche “Song Blaque” (quarta traccia) risveglia l’attenzione dell’ascoltatore. Il ritornello rimane in testa e gli intermezzi virtuosi scorrono via accompagnati dalle tastiere (tra l’altro nella line-up non risulta nessun tastierista, eppure in tutto l’album questo strumento è onnipresente).

La strumentale “Cyanide by Moonlight” dura poco piu’ di un minuto, le note delle tastiere saltellano da una parte all’altra e l’insieme non è male. Il tutto sfocia in “The hand of Feeds”, canzone un po’ anonima rispetto a quelle citate poco sopra. Lasciano un po’ il tempo che trovano anche “The Discordant” e la chiusura strumentale di “A Prayer For The Innocents”, che si porta via tutta la carica accumulata durante tutto l’ascolto in circa 2 minuti di giri di note lenti e davvero malinconici.

La produzione di questo gruppo americano comunque è molto buona, e nel complesso il lavoro si merita più della semplice sufficienza. Sperando che al prossimo appuntamento, la mente del gruppo, Andrew Szucs, riesca a dare vita a qualcosa di piu’ compatto, mantenendo comunque la sua buona dose di tecnica, che di sicuro rimarrà di base come marchio di riconoscimento del loro sound.

Paola Bonizzato

Tracklist:
1 Atmosphere Collide
2 Anastasia
3 Lady Jade
4 Song Blaque
5 Dance In The Red
6 The Discordant
7 The Rain Keeps Falling (Thru Rose Coloured Glass)
8 Cyanide By Moonlight
9 The Hand That Feeds
10 A Prayer For The Innocents

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