Recensione: Biolence

Di Nicola Furlan - 29 Gennaio 2009 - 0:00
Biolence
Band: Motherstone
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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67

Quello che colpisce di “Biolence”, debutto discografico deli romani Motherstone, è un modo di comporre inaspettato e ricco di soluzioni varie e ben riuscite. Al contrario quello che lascia l’amaro in bocca è la mancanza di soli degni di menzione che avrebbero potuto suggellare un prodotto dai contenuti potenzialmente degni di grande attenzione.
I nostri sono autori di un thrash metal che oscilla tra martellanti stacchi groove stile post-thrash, temi melodici e incalzanti cavalcate ritmiche tipiche dei classici degli 80’s. Ciò che ne risulta è quindi un thrash energico, praticamente privato delle sezioni hardcore che tanto avevano rappresentato il sound delle composizioni di metà anni novanta.

Ogni canzone è identificata dall’alternanza sistematica del modus componendi appena indicato. I brani sono arricchiti di dettagli in grado di enfatizzare gli attimi più significativi: armonici artificiali alla Zakk Wylde, cambi di ritmo improvvisi e inaspettati, oltre che melodie davvero molto gobili. Non di rado il songwriting propone sonorità oscure e gravi che, miscelate alla brillante prestazione vocale della cantante Eliana, danno vita ad armonie creative e lontane dai dozzinali cloni simil Pantera e Machine Head che per anni hanno invaso il mercato discografico.
Si evidenzia inoltre l’alternanza tra la clean vocal della Volpe e i ruggiti growl che spesso sfociano in un tagliente scream. Il gioco vocale così concepito si lascia ben apprezzare perchè vario, coinvolgente nei ritornelli e nei bridge, tra i vari chorus, e modella un sound a tratti spigoloso, in altri accattivante e armonico. Unica osservazione: ogni tanto lo scream in sottofondo rende l’ascolto un po’ acido, alterando l’armonia del pezzo. Il tutto si coniuga comunque alla perfezione con le tematiche violente dei testi, tutti incentrati su tragedie che negli ultimi tempi hanno riempito pagine e pagine di quotidiani. Si parla ad esempio della violenza perpetrata sul piccolo Tommaso Onofri, sulla tragica fine dei fratellini Francesco e Salvatore Pappalardi piuttosto che dell’omicidio di Marta Russo, passando attraverso nomi caldi come quelli di Anna Maria Franzoni o Donato Bilancia.

Degna d’attenzione la prestazione alla batteria di Riccardo Berardi. Il musicista risulta essenziale nelle dinamiche, preciso nei cambi di tempo e raffinato nella proposizione di alcuni fill che mettono in mostra il suo bagaglio tecnico. Rimane un’ultima osservazione obbligata circa la mancanza di soli significativi, quelli che ti fanno torcere la bocca e ravvivano la canzone conferendole quella qualcosa in più che permette di suggellarne la memoria nel tempo. Ferma restando la tendenza sempre più comune a non investire nelle sezioni soliste, tale rimane l’osservazione obbligata di cui si ha evidente percezione già dal primo ascolto. Un vero peccato considerata la qualità delle sezioni ritmiche presenti su questo “Biolence”.
La produzione, avvenuta nei The Temple of Noise Studios, è stata molto pompata e sembra ben sposarsi al sound concepito dai cinque in sede compositiva. In particolare, risulta vincente il missaggio delle distorsioni che si avvertono belle corpose e persuasive, rivelando la sostanza rocciosa delle idee concepite.
I Am the Alpha and the Omega, 300 Days to Consciousnesse e Just Hiss sono canzoni che raffigurano quel punto di domanda che troverà risposta alla prima esibizione live disponibile nei paraggi: attesi gli headbanging sfrenati e le cariche di sincero e dolorante pogo tanta è la potenza che le citate riescono a trasmettere. I tre pezzi incarnano l’anima del gruppo, idealizzando la vera natura di questa band avvincente e dalle potenzialità evidenti. Esordio più che discreto: la strada intrapresa è quindi quella giusta. Buon proseguimento.  

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Nicola Furlan

Tracklist:
01 Romans 12:19 (It Is Mine to Avenge)
02 Bloody Mary
03 I Am the Alpha and the Omega
04 Someone Sitting by You
05 300 Days to Consciousness
06 Final Failure and Collapse
07 Slaughter Machine
08 Russian Roulette
09 Just Hiss
10 Nowadays Juliet
11 Pictures of My Agony
12 The 12th King
13 Digging Walls of Sorrow

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