Recensione: Black Metal Unbound

Di Emanuele Calderone - 5 Luglio 2011 - 0:00
Black Metal Unbound
Band: Ogen
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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69

Nati nel 2010 a Brescia, gli Ogen rappresentano, apparentemente, solo l’ultimo di una lunga sfilza di nomi che gravitano attorno all’ormai satura scena melodic black metal.
La band, o per meglio dire la one-man band, arriva a incidere il suo primo EP nel 2011: “Black Metal Unbound”, questo il titolo scelto, è un lavoro di buona fattura che mette subito in mostra le discrete qualità esecutive e compositive di Hartagga.

Musicalmente l’album risente dell’influenza dei nomi più celebri della scena estrema, su tutti Enslaved ed Emperor: queste parole dovrebbero immediatamente far comprendere ai lettori ciò che si potrà incontrare all’ascolto dei venti minuti abbondanti che compongono quest’opera, ossia musica violenta ma allo stesso tempo decisamente elegante e strutturalmente abbastanza ricercata.
Il riffing risulta incisivo e adeguatamente affilato, oltre che discretamente articolato ed elaborato. Stesso dicasi per le ritmiche: il basso pulsa con decisione, ritagliandosi il suo spazio e donando la giusta profondità alle composizioni; la batteria, suonata per l’occasione da Daniele Valseriati, in arte Mjøllnir, scandisce i tempi con discreta sicurezza, risultando sufficientemente variegata ed precisa.
Le tracce che compongono questo EP si presentano sin da subito piuttosto interessanti sotto il profilo melodico e, pur senza far gridare al miracolo, si lasciano ascoltare con l’adeguata dose d’entusiasmo.
Delle cinque canzoni, quelle che maggiormente colpiscono sono le prime tre, rispondenti ai nomi di “Shattered Earth Volcano”, “Black Tusk Retaliation” e “Crest of the Forgotten”. Pur muovendosi tutte su territori piuttosto canonici e senza presentare spunti eccessivamente originali, i brani riescono comunque ad imprimersi nella mente del pubblico senza mai tediare. A farsi apprezzare è, in primis, il lavoro alla sei corde, davvero avvincente e pulito, non solo per quel che riguarda i riff, ma anche per quanto concerne i brevi ma intensi assoli.
L’unico episodio a non convincere del tutto è invece l’ultimo “A Step Slope to Desolation” eccessivamente prolisso, specialmente nella coda allungata in maniera esagerata, tanto da rendere gli ultimi due minuti del pezzo superflui oltremisura.

A donare un tocco ancor più professionale a questo dischetto, ci pensa un ottimo lavoro in fase di produzione: la qualità audio si attesta su livelli decisamente buoni, con suoni puliti ma mai troppo artificiali. Apprezzabile anche il lavoro grafico, sobrio ma al contempo accattivante.

Gli Ogen con “Black Metal Unbound” riescono a dar vita a un EP capace di emergere dal mare di uscite mediocri che affollano il panorama black italiano. Aggiustando leggermente il tiro e curando un poco di più il songwriting, la band potrebbe riuscire veramente a fare il grande salto, conquistando così un posto tra i grandi nomi del movimento estremo nostrano.

Emanuele Calderone

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Tracklist:
01- Shattered Earth Volcano
02- Black Tusk Retaliation
03- Crest of the Forgotten
04- As Leaden Sun Shineth upon
05- A Step Slope to Desolation

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