Recensione: Black Rain

Di Fabio Vellata - 2 Luglio 2007 - 0:00
Black Rain
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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80

Il caro vecchio Madman … si diceva fosse pronto per la pensione, ormai una vecchia e superata cariatide, un dinosauro alla fine della propria carriera buono solo per reality e gossip…e invece che ti combina?

Zitto, zitto e senza scomporsi di mezzo millimetro piazza sul mercato un disco che non definiremmo perfetto, termine forse eccessivo, ma in grado, questo si, di sbertucciare senza troppe difficoltà un buon 80 – 85 % delle nuove leve che si accalcano sulla scena di questo inizio secolo, esibendo una sicurezza ed una classe che si credevano perdute e, soprattutto, una capacità di scrivere canzoni affascinanti e ricche di groove come non ci era dato di sentire da parecchio tempo a questa parte, forse azzardando di molto, sin dai tempi dell’eccellente No More Tears’, pietra angolare di una discografia sino ad allora spettacolare e fuori dalla norma.

C’è Zakk Wylde naturalmente dietro ad una rinascita artistica inattesa e dai contorni quasi miracolosi, fidato compagno ed amico insostituibile che da anni impartisce ad intere squadriglie di chitarristi lezioni di feeling e passione, miste ad una tecnica devastante e ad un tocco senza eguali.
Potentissimo scudiero, all’occorrenza in grado di divenire prim’attore, Wylde scolpisce con la propria sei corde ogni singolo attimo di questo nuovo platter, dispensando vagonate di potenza, riffs assassini, ritmo e sentimento al servizio della creatività di Mr. Osbourne, forse non il miglior cantante esistente ma sempre riconoscibilissimo e carismatico, enorme nella propria ritrovata teatralità ed ancora in grado di suscitare brividi e sussulti ai tantissimi fans dispersi in giro per il globo.

Eccellente per una volta il roster delle canzoni in scaletta, probabilmente studiate ad arte per garantire agli ascoltatori due elementi ben distinti: impatto ed orecchiabilità, l’uno ottenuto attraverso artifici modernisti che rendono il suono attuale ma mai ruffiano e l’altra estratta dal classico songwriting del madman, fatto di ritornelli facili e grintosi, a volte sornioni a volte quadrati come un cubetto di porfido ma sempre memorizzabili e godibilissimi.
Davvero vasta la scelta ed incredibilmente elevato il trend qualitativo dei brani: impossibile non citare pezzi come l’iniziale mid tempo ‘Not Going Away’ , dalla potenza inarrestabile, la oscura ‘Black Rain’ e la romantica ‘Lay Your World On Me’ (dove la ruvida mano di Zakk Wylde è evidentissima), perfette per una ipotetica colonna sonora di un moderno movie noir, senza scordare le groovy e scardinanti ‘Don’t Wanna Stop’, ‘The Almighty Dollar’ e ‘Countdown Begun’, il lento in pieno stile Osbourniano ‘Here For You’, per finire con la trascinante ’11 Silver’, canzone da volumi folli, (sensazionali gli assoli e le ritmiche di basso molto seventies) assolutamente pericolosa per gli effetti da esaltazione fulminante e tra i migliori pezzi dell’anno a detta di chi scrive.
Impossibile far meglio anche in sede di produzione, altro punto forte di un disco che beneficia di suoni penetranti ed a tutto tondo, mai impastati sebbene basati su tonalità a volte molto profonde.

Su tutto, come già accennato poc’anzi, svettano le personalità, possenti e perfettamente amalgamate, dei due leaders della band, l’immarcescibile Ozzy, con una ritrovata verve ed una resa vocale ancora oggi più che accettabile ed il suo “figlioccio” Zakk, chitarrista geniale e superiore, le cui qualità ormai sono note e riconosciute anche nelle galassie vicine.

Dopo averlo metabolizzato con calma nel corso di un mese abbondante, possiamo dunque affermare che ‘Black Rain’ va così inaspettatamente a posizionarsi dalle parti di una virtuale “pole position” di questo 2007, meritando un voto larghissimo e suscitando applausi a scena aperta da parte di chi, da sempre amante del grande Ozzy (vorrete perdonarmi se vi risulterò un po’ partigiano), avrà ora la certezza che la pensione del madman è rimandata ancora di un bel po’, apprezzando un prodotto ottimo che si rivela essere moderno senza ruffianerie ed appare credibile e molto riuscito nella propria dirompente forza e vitalità, senza per questo vendere l’anima a mode imperanti o a discutibili cure “ringiovanenti”…aspetto questo che, per un brillante ragazzotto, nato quasi sessant’anni fa, è cosa davvero per nulla trascurabile.

Lunga vita al Madman!

Tracklist:

01. Not Going Away
02. I Don’t Wanna Stop
03. Black Rain
04. Lay Your World On Me
05. The Almighty Dollar
06. 11 Silver
07. Civilize The Universe
08. Here For You
09. Countdown’s Begun
10. Trap Door

Line Up:

Ozzy Osbourne – Voce
Zakk Wylde – Chitarra
Rob Nicholson – Basso
Mike Bordin – Batteria

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