Recensione: Blekinge

Di Daniele D'Adamo - 8 Giugno 2010 - 0:00
Blekinge
Band: Istapp
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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68

Istapp. Letteralmente, ghiacciolo.
“Blekinge”. Provincia della Svezia meridionale, bagnata dal Mar Baltico.
Assieme, questi due nomi e i relativi significati regalano il profumo dell’acqua salmastra, del verde collinare e della neve ghiacciata. E, con un’astratta trasformazione, materializzano il sound del trio svedese, evocativo – per l’appunto – della propria terra d’origine.

Attivi da ormai dieci anni, solo adesso arriva il tanto agognato contratto discografico, dopo tre demo e una raccolta di alcuni brani dei medesimi; un contratto che da loro la possibilità di usufruire dei mezzi necessari a trasformare in materia il potere immaginativo della loro musica. L’appartenenza alla grande famiglia del black c’è tutta ma, a mio parere, si riesce a inquadrare meglio la fattura del platter riferendosi al viking metal. Le sonorità, del resto, si accompagnano per bene a tale corrente musicale: epicità, ariose melodie e quella ruvidità del suono, apparentemente povero, che tanto rimanda al fragore delle battaglie combattute a fil di lama. Certo, sono passati ventidue anni (sic!) dall’incommensurabile “Blood Fire Death” dei Bathory di Sua Maestà Tomas Forsberg aka “Quorthon”, per cui il genere ha avuto modo di definirsi, svilupparsi ed evolversi; con che sembra sempre più difficile ritagliare, in esso, uno spazio. Malgrado questa congenita difficoltà, i Nostri non si scoraggiano e mutuano diligentemente i principali dettami dello stile nordico: chitarre aspre e secche, miscuglio di growl, scream e clean costantemente in contrapposizione fra loro. Ritmica forse più sostenuta della media spaziando dai mid-tempo ai blast-beats – non disdegnando peraltro l’uso massiccio della doppia cassa – ; smussata dalle rapide linee di basso, morbide ed eleganti. Ma soprattutto i cori, pregni di lirismo, anthemici e dalle gelide armonie.
Insomma, per capirci, siamo più vicini ai Moonsörrow che ai Troll. Del resto, per convincersene, basta iniziare l’ascolto del CD da “Snö”, furioso attacco fonico ammorsato a una melodia da fiaba, naturalmente ambientata nel Valhalla; melodia che letteralmente esplode verso la fine della canzone in tutto il suo raggelante mistero. Poi “Fjällhöga Nord”, dall’incipit che «sa di renna», svela definitivamente le carte. Da ciò s’intuisce che il songwriting non è poi così male. Sono bilanciate con equilibrio e sapienza le varie membra che compongono il corpo del viking: furia cieca e calma assoluta vanno a braccetto, e le canzoni possiedono ciascuna una propria personalità, nel rispetto dello stile del gruppo. Particolarmente riuscite appaiono “Vinterriket” per il travolgente ritornello; “Köldens Union” per il dolce inizio, che si perde nei refoli del vento per poi trasformarsi nel più classico tempo medio della cavalcata vichinga. L’impronunciabile “I Väntan På Den Absoluta Nollpunkten” non mancherà di soddisfare gli headbangers per il suo ritmo sciolto e dinamico, e i sentimentali per il suo accattivante refrain. La title-track “Blekinge” mostra infine la sfaccettatura più cattiva del terzetto, grazie a Jonas Renvaktar aka “Mordechai von Renvaktar” che ringhia con ferocia e aggressività.
 
Purtroppo, tirando le somme, ci si accorge facilmente che siamo ben distanti dai capolavori del genere: “Blekinge” è il classico esempio di «opera senza infamia né lode». Ben confezionato nella composizione, nell’esecuzione e nella produzione; appare un po’ scontato nel sound complessivo ma, soprattutto, privo di canzoni che, davvero, forino l’anima e rendano il disco stesso indimenticabile.
Solo per appassionati.


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Track-list:
1. Vinterriket 3:26
2. Köldens Union 4:16
3. 1160 (Miovik) 3:29
4. I Väntan På Den Absoluta Nollpunkten 3:38
5. Evig Köld Koncentrerad 3:28
6. Snö 3:18
7. Fjällhöga Nord 4:03
8. Bortgång Af Alvrödul, Ljusets Förfall 3:51
9. – 4:40
10. Blekinge 3:48

Line-up:
Jonas Renvaktar aka “Mordechai von Renvaktar” – Vocals
Christoffer Renvaktar aka “C. Ashuck von Renvaktar” – Bass
Martin Michaelsson aka “Fjalar” – Drums, Guitars, Clean Vocals

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