Recensione: Blood, Sores & Pus

Di Matteo Bovio - 22 Ottobre 2003 - 0:00
Blood, Sores & Pus
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Anno: 2003
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70

Da perfetto amante del genere, da sostenitore quasi ad oltranza del minimalismo sonoro in certi contesti e della provocazione di un certo tipo, devo dire che ero rimasto comunque abbastanza perplesso al primo impatto con questo lavoro, che ha saputo invece aggiungere qualcosa al mio concetto di “anacronismo” musicale. Alla fine l’hanno vinta loro, i Bestial Devastation, grazie ad un lavoro che così come potrebbe disgustare la maggior parte del pubblico, sono sicuro che si farà adorare da una buona fascia di amanti delle sonorità più marce.

Il monicker, i testi (…), l’artwork, i “nomi di battaglia” dei componenti… tutto suggeriva un’accozzaglia di banalità e luoghi comuni concentrati. E qui è arrivata la sorpresa, perchè il gruppo ha forse spinto così tanto all’estremo questa sorta di aspettativa da arrivare alla fine ad ottenere, paradossalmente, un effetto praticamente opposto. Un suono al limite della decenza, chitarre quasi paragonabili a lavatrici, basso iperdistorto e vocalizzi ovviamente malati, alla fine si uniscono a creare qualcosa che va oltre lo standard delle uscite brutal-gore. Un gruppo che sbatte in faccia un attitudine accattivante, che emerge senza troppi fronzoli dalla musica, molto più che dall’insieme degli elementi provocatori di cui ho già parlato.

Chi è arrivato a leggere fin qua e ancora preserva un certo interesse probabilmente sa di cosa parlo se faccio riferimento alle “atmosfere” marce di certi particolari cd, certe perle che purtroppo posso descrivere efficacemente solo con l’abusato termine cult. Bene, è troppo presto parlare di questa band in tali termini, ma se ci limitiamo al discorso dell’atmosfera, intesa ovviamente come sensazione generale lasciata dal cd, siamo molto vicini alla direzione in cui mi sembra che il gruppo si stia muovendo. I passaggi più rallentati, ma anche certi momenti “veloci ma non troppo” (alla primi Avulsed, per intenderci) producono un ulteriore richiamo all’attitudine di quella scena già citata.

I dettagli tecnici, partendo dalla registrazione e arrivando in certi casi alla stessa esecuzione, ascoltati con fare pignolo lasciano spesso a desiderare; ma la grande capacità del gruppo sta nel far cadere in secondo piano queste carenze, quando addirittura non le rendono quasi parte integrante dell’ascolto. Sores, Blood And Pus è un demo ben riuscito soprattutto perchè inizia e finisce con grande coerenza, nonchè con forte carattere e personalità, un determinato discorso.

Manca ancora un pizzico di maturità compositiva per rendere il tutto veramente encomiabile, ma, in quanto demo di un determinato genere, a mio personale parere i Bestial Devastation ci hanno veramente preso alla grande. Ricordo solo un’ultima volta che tutto il mio discorso è da limitarsi strettamente a chi col genere non ha solo familiarità ma anche, per così dire, una certa affinità. Chiudo con l’augurio che l’attitudine che mi pare di aver letto in questo demo non sia solo un caso in un certo percorso musicale, ma lo spirito di una band che non aspetta che un’occasione per riproporlo di nuovo e meglio.
Matteo Bovio

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