Recensione: Blunt Force Trauma

Di Nicola Furlan - 30 Marzo 2011 - 0:00
Blunt Force Trauma
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Genere:
Anno: 2011
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50

Nel corso di tutti questi anni passati ad ascoltare thrash metal, ho provato grande rispetto per alcuni ‘pezzi da novanta’ di questo movimento. Grazie a quanto si apprendeva dalla stampa e dalla parola degli artisti stessi quando intervistati e, ovviamente, dalla loro musica, mi sono fatto un’idea, personale, di chi potesse davvero simboleggiare un’icona cui ispirarsi e chi invece cavalcava l’onda del momento. Max Cavalera ha sempre occupato una posizione di rilievo poiché da sempre espressivo e profondamente convinto del suo credo, e in grado di sperimentare con successo varie soluzioni, prima tribali, poi ricche di groove, sia con i Sepultura, band in cui militò dal 1984 al 1996, sia con i suoi Soulfly.

Immaginerete quindi la curiosità quando, nel 2007, fu dato il via al ‘progetto Cavalera Conspiracy’. L’appetibile idea di un ‘Sepultura part II’ mi aveva stuzzicato non poco e l’esordio targato 2008, “Inflikted”, aveva parzialmente sdebitato il tanto desiderato ritorno. Purtroppo, altrettanto non si può dire di questo secondo capitolo discografico della carriera, “Blunt Force Trauma”.

Il disco appare come un collage di brani più o meno sperimentali la cui riuscita è attribuibile a meno della metà di questi. In particolare è forse la seconda parte del full-length a segnalarsi per maggior qualità. La musica si esprime con stentata veemenza, con soluzione melodiche al limite dell’accettabilità e con un’ipotetica ossessività che andrebbe chiamata ‘monotonia’.
Da “Warlord” a “Thrasher”, “Blunt Force Trauma” si trascina in modo scontato e con ripetitività, tra una piattezza di strutture ritmiche e la tediosità di sezioni soliste che non mettono alcuna firma ai pezzi. Pure la voce, opaca e inespressiva, scivola scomparendo nei sottofondi di un songwriting nebuloso e inconcludente. Ben venga a questo punto quel briciolo di professionalità e pazienza che ormai si confà a un più meditativo thrasher di trentaquattro anni…
Perché dico questo? Perché, fortunatamente, tale tolleranza mi ha permesso di non stoppare il lettore! Infatti, da “I Speak Hate” in poi qualcosina si muove a livello emotivo. Entrano in gioco delle musicalità gradevoli; Marc Rizzo si mette a dar sfoggio di tutto il suo talento e, più in generale, i brani prendono vita, mettendo in moto l’apparato cardiaco di quello che, fino a questo momento, si era attestato a pura accozzaglia di carne morta legata assieme (con mestiere) da fili metallici arrugginiti dal tempo. Purtroppo è un po’ pochino considerati i nomi in gioco. E nemmeno la scelta del missaggio sorregge una valutazione quantomeno dubbia.
Prodotto dallo stesso Max Cavalera, il neonato in casa Cavalera Conspiracy urla sottovoce, si muove stanco e privo di quelle primitive aggressività che da sempre ne identificano i tratti somatici. Coglierete tale lacuna anche dal mancante ardore della timbrica ruggente del frontman brasiliano. È proprio venuta meno la vocazione di chi ha scritto una delle più importanti pagine del thrash metal moderno!

“Blunt Force Trauma” è il passo falso che prima o poi mi sarei aspettato, ma che auspicavo arrivasse il più tardi possibile…
Per il resto la Roadrunner Records ha previsto anche una versione con bonus DVD contenente lo show del 2008 all’Eurockéennes Festival di Belfort in Francia. Almeno, avrete per le mani un bel live DVD con i vecchi pezzi composti in passato dai Cavalera Conspiracy…

Che dire… posso ritenere “Blunt Force Trauma” un prodotto apprezzabile per coloro che sono in grado di vedere sempre qualcosa di vero nell’animo del duo di Belo Horizonte. Purtroppo, stavolta non ‘sento’ nulla e non odo alcun grido di battaglia; intuisco solo tanto mestiere sebbene, ribadisco, apprezzi qualche idea azzeccata qua e là. Idee che, al lato pratico, restituiscono solo mediocrità a una proposta musicale ben poco riuscita.

Nicola Furlan

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Track-list:
1. Warlord 3:05    
2. Torture 1:51    
3. Lynch Mob 2:31    
4. Killing Inside 3:28    
5. Thrasher 2:49    
6. I Speak Hate 3:10    
7. Target 2:36    
8. Genghis Khan 4:23    
9. Burn Waco 2:52    
10. Rasputin 3:22    
11. Blunt Force Trauma 3:58    

All tracks 34 min. ca.    

Line-up:
Max Cavalera – Vocals, Rhythm Guitar
Marc Rizzo – Lead Guitar
Johnny Chow – Bass
Igor Cavalera – Drums, Percussion
 

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