Recensione: Breath Your Soul

Di Nicola Furlan - 22 Marzo 2009 - 0:00
Breath Your Soul
Band: Allhelluja
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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82

“Breath Your Soul” è la terza fatica discografica degli Allhelluja, formazione italiana capitanata dal batterista Stefano Longhi.
Atteso al varco dopo il buon “Pain Is The Game” del 2006, il gruppo si presenta rinnovato nella formazione. Fuori l’esubarante cantante Jacob Bredahl (Hatesphere), dentro GL Perotti (Extrema) e Trevor (Sadist). Tommy Massara, storico chitarrista degli Extrema, viene scelto al posto di Massimo “Max” Gajer, mentre al basso trova conferma Roberto Gelli, già in forza ai technical death metallers nostrani Gory Blister e qui investito dell’arduo compito di ripetere quanto di buono gli riuscì su “Pain Is The Game”.

Già rispetto all’esordio di carriera (“Inferno Museum”, 2005), la release targata 2006 diede l’impressione di un miglioramento sotto molteplici punti di vista. Questo “Breath Your Soul” rafforza ulteriormente l’idea che il gruppo sia cresciuto in personalità, grazie ad un songwriting più omogeneo e ispirato.
Le canzoni suonano acide in virtù di un sound corrosivo stoner-oriented e a parti vocali graffianti e aggressive.
Un sound sprovvisto di quel briciolo di sperimentazione che caratterizzò il full-length precedente, ma non per questo carente di qualità e intensità. Tra mid tempo ben assestati e veraci momenti stoner, la band è in grado di esprimersi ad alti livelli.
A parer di chi scrive, grazie anche a scelte produttive azzeccate, l’album può venir affiancato, senza patir confronti, alle più valide uscite internazionali del genere. Ad ascolti avvenuti verrebbe da affermare che “Breath Your Soul”, sebbene sostanzialmente omogeneo, è caratterizzato da una musica comunicativa a più livelli, in grado cioè di farsi amare da una vasta gamma di ascoltatori.
Caratteristica peculiare del songwriting è l’attitudine ‘street’ trasmessa dai brani. Si prenda ad esempio ”Face to Face with the Devil”, canzone che emana energia festaiola, quella che potrebbe indurre a scolarvi decine di birre ghiacciate su un polveroso marciapiede arroventato dal sole estivo, piuttosto che ”The Eye of Despair”, alimentata da una miscela di stoner e metal, per non tacere della brillante trovata del coro gospel su ”Step by Step”.
Hit del disco ”My Medicine”, sintesi eccellente tra melodia, groove e struttura ritmica. Da non dimenticare nemmeno la riuscita delle tre cover: ”21st Century Schizoid Man” dei King Crimson, ”Into the Void” dei Black Sabbath e ”Profondo Rosso/Deep Red” dei Goblin fondati dal maestro italiano Claudio Simonetti.

Nota di merito per la straordinaria prestazione di Tommy Massara, artefice di ritmiche e refrain diretti ed efficaci.
Il musicista idea un guitar work di ottimo livello, tanto raffinato, quanto convincente. La sinergia basso-batteria è di spiccata intensità oltre che ben attenta a non eccedere troppo in quella velocità che avrebbe abbassato i lvelli di groove e snaturato di fatto il sapore puro di una musica da gustrasi con calma, secondo dopo secondo e che trova, molto spesso, nei mid tempo la sua vera natura.
Molto bene anche GL Perotti, autore di una prova degna di lode che lo certifica preziosa risorsa del nostro panorama rock/metal.

Longhi e compagni hanno ideato un lotto di undici canzoni (escludiamo le cover) di ottima fattura, rendendo così concreta una nuova versione del progetto Allhelluja. Un progetto nostrano invidiabile, che si rivela originale proprio grazie alla riuscita unione d’intenti tra musicisti validissimi provenienti da varie realtà musicali e qui perfettamente orientati a favore della vera essenza della musica.

Adorate lo stoner-rock verace? Vi brucia dentro il desiderio di venir avvolti da una bufera di polverosi venti sonori?
Non esitate, fate vostro “Breath Your Soul”, cacciatelo nel lettore, su il volume a mille e sparatevelo tutto d’un fiato con una birra da 0,66L vicino.

Ottimo investimento e delizia per il palato.

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Tracklist:

01. Intro
02. Face to Face with the Devil
03. The Eye of Despair
04. Step by Step
05. The Black Jar
06. My Medicine
07. Bloodtrip
08. 21st Century Schizoid Man (King Crimson cover)
09. I Will Rise Again
10. I’m the Zero
11. Into My Head
12. The Bible Babylon
13. Into the Void (Black Sabbath cover)
14. Profondo Rosso/Deep Red (Goblin cover)(1975)

Line Up:

GL Perotti – voce
Trevor – voce
Tommy Massara – chitarra
Roberto Gelli – basso
Stefano Longhi – batteria

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