Recensione: Breathing is Irrilevant

Di Angel at the Gates - 29 Luglio 2006 - 0:00
Breathing is Irrilevant
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Anno: 2003
Nazione:
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89

Vorrei partire con due domande.

Cosa significa respirare? Significa prendere una pausa, un attimo di riposo: rilassarsi, lasciarsi un attimo i problemi dietro.

Cos’è una dissonanza? Di primo impatto è senz’altro un suono sgradevole, un suono che cozza su se stesso, insomma qualcosa di fastidioso, di malato. E questi Ion Dissonance sicuramente sono malati, molto malati. E soprattutto, ci dimostrano che è irrilevante respirare: questo Breathing is Irrilevant è un debutto esplosivo, martellante, senza respiro (appunto!) insomma, forte. Melodie e classici giri armonici se ne vanno totalmente a farsi benedire, sostituiti da una sezione ritmica graffiante (forse anche un po’ troppo graffiante) e straordinariamente violenta, che tesse strutture e pattern degni del più sclerotico genio musicale di inizio millennio.

Sicuramente i nostri hanno sulle spalle delle belle dosi di mathcore, genere già di suo abbastanza aggressivo, “rumoroso” e complesso, che gli
Ion Dissonance farciscono di un’attitudine che si può definire solo metal ed estrema. Naturalmente aspettatevi cambi di riff oltre la soglia della normalità, oltre a una buona dose di riff dispari,
tra l’altro incatenati benissimo (in altre parole, quello che vi può sembrare un normale 4/4 magari in realtà è un 9/14!) Oltre alle già succitate chitarre, nota di merito per la voce del bravo
Gabriel McCaughry, particolarmente varia nelle soluzioni timbriche. Buona la produzione della batteria, peccato per il basso troppo in sordina – d’altronde questo è uno dei principali (e pochi) difetti di questo disco.

Caratteristica esaltante di questo peculiare album è la notevole continuità qualitativa dei brani, che, pur non suonando ripetuti, riescono ad entusiasmare continuamente l’ascoltatore. In questo contesto, va apprezzata la saggia decisione di realizzare un album abbastanza breve (32:05).

Si parte in quinta con Substancial Guilt Vs The Irony Of Enjoying e la spettacolare
The Bud Dwyer Effect. La successiva Failure in the Process of Identifying a dream inganna l’ascoltatore con una breve melodia iniziale, che viene subito spazzata via;
101101110110001 è un delirio poliritmico efficace e straordinariamente denso di varie tessiture; e l’album continua sempre su questi livelli, alternando tutti i vari elementi presi in considerazione dalla band, rielaborati e rimodernati, prendendo nuova forma e nuova personalità, in un esplosivo crescendo di violenza brutale e primordiale, e schizofrenia decisamente insana. 

Non fraintendetemi: non siamo di fronte ad un capolavoro. L’ascolto è godibilissimo e c’è una notevole maestria negli arrangiamenti (se li si può chiamare così), oltre ad una grande carica emotiva. Ma quest’album non regge benissimo davanti alla prova più difficile: quella del tempo, dei continui riascolti e di tutto quello che ciò comporta.

Tuttavia, questo Breathing is Irrilevant è comunque una gemma
. Se amate il mathcore, la complessità votata alla violenza e alla schizofrenia, avete trovato un disco che fa per voi.

Tracklist:

01 – Substancial Guilt Vs The Irony Of Enjoying
02 – The Bud Dwyer Effect
03 – Failure in the Process of Identifying a dream
04 – 101101110110001
05 – Binary, Part II
06 – The Death of One Man is a Tragedy, the Death of 10,000 is a Statistic
07 – Oceanic Motion
08 – The Girl Next Door is Always Screaming
09 – A Regular Dose of Azure

Line-up:

Gabriel McCaughry – voce
Antoine Lussier – chitarra
Sebastien Chaput – chitarra
Miguel Valade – basso
JF Richard – batteria


Andrea “Angel at the Gates” de Franco

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