Recensione: Calls From The Outer Space

Di Stefano Ricetti - 8 Febbraio 2009 - 0:00
Calls From The Outer Space
Band: Loadstar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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78

Ci sono voluti ventiquattro anni, uno split e una rifondazione, per vedere sul mercato il primo full length ufficiale dei Loadstar, gruppo imprescindibile della siderurgia musicale tricolore, di stanza, da sempre, a Napoli. Accanto agli inossidabili Alessandro Pacella(basso), Stefano Guercia(chitarra) e Massimo Tatafiore(batteria), la line-up schiera l’ex Hell’s Riccardo Napoli alla seconda chitarra e Arnaldo “Al” Laghi, degli Entropy, alla voce. Di fatto la stessa formazione del Promo 2007.

Shotgun Messiah è puro HM made in Italy nei giri di chitarra, dalla matrice tipicamente Sabotage, per poi immergersi in stop&go figli di anni vissuti a consumarsi di headbanging fra Slayer e Megadeth. Da rimarcare i cori di ispirazione Thrash ben amalgamati con il resto. Screen Addiction riporta alla luce la vecchia furia metallica targata Loadstar all’insegna della tradizione con Al Laghi, invero, un poco sottotono negli scream. Tutto da gustare il primo attacco “made in Hell’s” del lotto: Midnite(The Time Of The Witch) costituisce un tuffo nel passato Hard campano, quando la pulizia del suono costituiva un must e i Nostri idolatravano i Judas Priest. Come preventivato le asce di Riccardo Napoli/Stefano Guercia sugli scudi. Voodoo Star vive di riffoni pesantissimi Thrash vecchia scuola, Burning Seas parte in sesta piena per poi ripiegare su atmosfere liquide di targa Seventies confermando che per saper coniugare al meglio certe sonorità bisogna proprio averli vissuti sulla propria pelle, giorno dopo giorno, i periodi aulici della Nwoihm!

Gothic è posseduta dalle velocissime ritmiche assassine della coppia Pacella/Tatafiore, supportate alla grande dal guitar work, consegnando ai posteri un mazzata senza eguali. Della serie: quando c’è da picchiare duro i Loadstar non si tirano di certo indietro. I cari, vecchi e metallari Scorpions fanno capolino all’inizio di Alien World per poi lasciare spazio a un up-tempo ordinario. Sand Tides, l’unico brano ad avere il testo riportato all’interno del package, si differenzia nettamente dal tipico trademark dei Loadstar, risultando l’episodio atipico del disco: celestiale l’inizio e terremotannnte il prosieguo, folgorante e dal rifferama Saxon odierno. La sinuosa Time Won’t Forget risulta metallicamente chirurgica nell’esecuzione così come fortemente ancorata alla tradizione più ortodossa americana. Hell’s secondo atto: Revenge, come da titolo, grida al mondo la rivincita del sound degli “infernali” partenopei, in forza di un HM vecchio stampo attualizzato nei suoni ma che non scorda affatto le radici.

A mo’ di bonus track i Loadstar annichiliscono con un pezzo da novanta della tradizione napoletana come Canzone Appassiunata in versione heavy metal, che denota molto coraggio e tonnellate di auto-ironia. Alla voce, oltre all’ex Entropy, la pluridecorata Ida Rendano. Chiude Screen Addiction in versione acustica, con il vocalist particolarmente ispirato.

La voce piena, corposa e suadente di Al Laghi fa la differenza in molte occasioni, è vero, ma non convince appieno nelle tonalità alte, quelle sforzate tipicamente heavy, dove manca sempre “quel qualcosa”. Sia chiaro: certe valutazioni nascono spontanee nel momento in cui tutto il resto c’è ed è scritto con gli attributi e proprio per questo meriterebbe in ogni dove la ciliegina sulla torta.

La forza dei Loadstar, inoltre, è quella di proporre i due pezzi degli Hell’s assolutamente con la Loro fisionomia e peculiarità, evitando di “stellarizzarli”, per quanto possibile.

La produzione di Calls From The Outer Space è all’altezza, l’heavy metal classico che fuoriesce dal dischetto ottico è fresco, inebriante, portatore di un sogno lungo quasi tre lustri… non permettiamo che stavolta venga affossato come troppo spesso accadeva negli Eighties, ok?

W(Hell’s)come back, mates!

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
1. Shotgun messiah
2. Screen addiction
3. Midnite (The time of the witch)
4. Voodoo star
5. Burning seas
6. Gothic
7. Alien world
8. Sand tides
9. Time won’t forget
10.Revenge

bonus tracks:
11.Canzone appassiunata
12.Screen addiction (acoustic)

LINE-UP:

STEFANO GUERCIA – chitarra
ALESSANDRO PACELLA – basso
RICCARDO NAPOLI – chitarra
ARNALDO “AL” LAGHI – voce
MASSIMO TATAFIORE – batteria

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