Recensione: Canada

Di Fabio Vellata - 14 Gennaio 2010 - 0:00
Canada
Band: Dan Lucas
Etichetta:
Genere:
Anno: 1992
Nazione:
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88

È lecito talvolta domandarsi cosa mai ci sia di così speciale in Canada, terra che nel corso degli anni ha saputo sfornare una quantità notevolissima d’artisti e band Aor di valore spesso assoluto. Si possono citare i leggendari Alias, i Brighton Rock (più vicini comunque all’hair metal), i più famosi Harem Scarem, o il celebre Bryan Adams (a parere di molti, autore del miglior Aor anni ’80), ma spesso e volentieri viene dimenticato il qui presente Dan Lucas, artista tedesco, da considerarsi però canadese a tutti gli effetti. E non solo per cittadinanza, quanto soprattutto per le tematiche affrontate nei testi delle canzoni, spesso patriottiche ed incentrate sul grande continente Nord Americano (non è un caso che il disco sia intitolato proprio Canada).

Chi ritiene che l’Aor sia questione riservata ad educande, sarà sicuramente smentito dall’ascolto di questo eccellente album: molte le ballad, certo, ma altrettanto numerosi i brani hard rock di primissimo livello.

La dimostrazione giunge sin dalla coppia iniziale – fenomenale – formata da “Someone’s Girl” e “Wild Wild Wild”, due brani energici, coinvolgenti, entrambi appunto, caratterizzati da un Hard Rock molto melodico come colonna portante (specialmente il secondo) e venati da leggere sfumature “electropop”.
Dopo un paio di canzoni scatenate, ecco tuttavia manifestarsi il primo, sognante e commovente slow: “Canadian Dream”, il brano più famoso di Lucas. Accompagnata da pianoforte ed archi, questa magnifica composizione non potrà non fare breccia nel cuore dell’ascoltatore in un crescendo di pathos ed emotività. Il frontman si supera nel ritornello, caratterizzato da note molto alte.
Un interessante ibrido tra Pop e Hard Rock è invece l’anima dei momenti successivi: è il caso di “Hold On Me”, un po’ sottotono, ma comunque gradevole, “Over The Edge” e “Coming Home”, tracce di pregevole fattura che ricordano molto da vicino il Bon Jovi di fine anni ’80, – quello molto trascinante e carico di energia per intenderci – o le bluesy-oriented “Hide In The Night” e “Into The Night”, tipici esempi di melodie da cantare seduti intorno ad un fuoco.

Potente e grintosa è quindi “The Fire”, episodio che sprizza energia da ogni nota suonata – di certo tra i più riusciti dell’album – capace di far impallidire un buon numero di gruppi “pseudo-rock” moderni.
Si raggiungono alti livelli d’emozione poi, nella seconda ballad dell’album, “I’m Sailing”, brano semiacustico in cui la chitarra di Les Chak sembra quasi parlare attraverso le note prodotte.

“The Movie” è il passaggio più lungo ed elaborato di questo “Canada“, traccia dalla durata assolutamente insolita per un disco Aor: ben nove minuti e mezzo. Introdotta da una overture solenne e misteriosa in stile Progressive, sfocia in una sezione più calma, con pianoforte e voce assoluti protagonisti. La melodia prosegue senza cedere alcunché alla noia, presentandosi come una cavalcata tra vari generi: ballata, hard rock, pop, classica, si potrebbe definire (con le dovute distanze, naturalmente) la “Bohemian Rhapsody” in campo Aor. In altre parole, una canzone superba, un masterpiece in campo rock e non.

La parte conclusiva del disco offre, infine, una “gemma” davvero particolare ed insolita: la cover della celebre “Hot Stuff” di Donna Summer rivisitata egregiamente in chiave Rock ed impreziosita da uno splendido guitar solo e da una prova superlativa di Lucas.

Chiudono, la reprise di “Canadian Dream” e la bella “Heart Of America”, traccia ancora una volta molto coinvolgente.

Un ottimo album insomma, decisamente sopra la media.
Un peccato saperlo ignorato dal grande pubblico, nonostante la recente ristampa datata 2008.


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Tracklist:

01. Someone’s Girl
02. Wild Wild Wild
03. Canadian Dream
04. Hold On Me
05. Over The Edge
06. Hide In The Night
07. The Fire
08. Into The Night
09. I’m Sailing
10. The Movie
11. Hot Stuff
12. Canadiam Dream (Reprise)
13. Heart Of America

Line-up:

Dan Lucas – Vocals
Les Chak – Guitars
Ed Straker – Bass
Robert Papst – Keyboards, Organ, Guitars
Leo Johnson – Drums
Jim Foster – Guitars On Track 1, Backing Vocals
Andy Slavik – Organ, Backing Vocals
Tony Lakatos – Sax Solo On Track 10
Angie Layne – Backing Vocals
Rocko Bourgois – Backing Vocals
Jorg Sieber – Backing Vocals

 

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