Recensione: Caught In The Act

Di Gaetano Loffredo - 7 Febbraio 2007 - 0:00
Caught In The Act
Band: Stormzone
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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68

Gli Stormzone, come a sconfessare una copertina che sa di power-metal, suonano un hard rock di radice trentennale e sono capitanati da tale John Harv Harbinson, cantante e compositore nord-irlandese.
L’amore incondizionato verso gli idoli di una vita, Rainbow e Whitesnake su tutti, convince Harv a rendere loro ininterrotto omaggio ma non finisce qui: SnakeBite e Rock Of Ages sono i due emblematici nomi delle altrettante cover-band nelle quali ha assunto un ruolo da protagonista.

Caught in the Act, questo il titolo del disco che andremo ad esaminare, stilisticamente si avvicina ai gruppi indicati come influenze primarie ma l’AOR europeo, menzionato in più di un’occasione (Spellbound, Hold Onto Her Love e Stranger Things Have Happened), evidenzia il lato elegante e raffinato di una band che ha il suo punto di forza nelle idee e nella relativa costruzione.
Idee che, purtroppo, non sempre sono messe correttamente in pratica impedendo di fatto ai britannici di rendere al meglio.

Grintosi nella tripletta iniziale, scatenati nella successiva Nervous Brakdown, manifesto del gruppo, dove la chitarra di Keith Harris fa la parte del leone trascinandosi dietro la voce di un incontenibile Harbinson, vincente e avvincente anche sulla “Lauperiana” Crying In The Rain.
New World è un’altra evidente prova di classe, tempi sostenuti e ritmiche serrate per un brano che esplode nei pressi del ritornello poco prima del match tastiere/chitarre vinto dalle seconde per KO tecnico.

Gli spunti efficienti, come dicevo poco fa, sono da ricercare nelle composizioni che, anche se ripetute con una scostante regolarità, incrementano il valore di Caught in the Act.
Il suono non è propriamente definito, le frequenze della chitarra sovrastano oltremodo basso, batteria e tastiere e la voce di Harbinson, anche se fuga ogni dubbio su quello che deve essere considerato lo “strumento guida”, domina i volumi, incomprensibilmente. Cartellino giallo, quindi, al produttore Mudd Wallace.
La sensazione di trovarci alle prese con un’operazione incompiuta diventa certezza quando si passa dall’aitante e vigoroso sestetto iniziale alle appassite e raffazzonate canzoncine di chiusura: estrarrete il compact disc dal fido lettore senza nemmeno accorgervene.

Che Caught in the Act serva agli Stormzone come trampolino di lancio, anche perché, se riusciranno a correggere i difetti che visibilmente trainano, la scalata verso i piani alti del genere non sarà, come in questo momento, soltanto un miraggio. E io tifo per loro.

Gaetano Loffredo

Tracklist:
1.Spellbound
2.Hold Onto Her Love
3.Stranger Things Have Happened
4.Nervous Breakdown
5.Crying In The Rain
6.Call Of The Wild
7.Beating Of A Heart
8.New World
9.Tuggin’ At My Heartstrings
10.Sky High
11.Rock On Through The Night

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