Recensione: Circle Of Life

Di Paolo Beretta - 21 Marzo 2005 - 0:00
Circle Of Life
Band: Freedom Call
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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82

Avevo scritto la solita introduzione caratterizzata da una brevissima biografia della band. Poi però mi sono reso conto che i Freedom Call non ne avevano davvero bisogno. Tutti, infatti, ormai conoscono il sound spudoratamente allegro della band teutonica. Tutti (detrattori e fan) conoscono lo zucchero filato musicale che propongono ad ogni album e tutti conoscono i testi volutamente “impegnati” delle loro lyrics. Incredibilmente un progetto nato solo 6 anni fa ha sfondato in un genere saturo come quello del power metal moderno.
C.o.L. è il quarto capitolo del gruppo e a mio parere prosegue sulla strada estremamente positiva di Eternity. Dopo due settimane di ascolti sono sicuro nel descrivere Circe Of Life come un lavoro maturo, potente ed inattaccabile nel suo genere. In poche parole lo considero l’apice della discografia dei tedeschi (sebbene anche Crystal Empire e Eternity siano dischi di spessore) e un cd dalle ottime melodie sempre fresche. Scendendo nello specifico quello che catalizza subito l’attenzione è la minor propensione della band a tempi sostenuti. Dan per gran parte del cd procede in automatico su mid tempo potenti. La verità è che i Freedom Call sono cresciuti. Hanno raggiunto un equilibrio tale che, se prima dovevano ricorrere spesso allo speed metal per emergere, ora possono colpire l’ascoltatore con le loro melodie meravigliose e pompose da ogni punto. Il risultato è che il “cuore” pulsante della musica dei teutonici è sempre lo stesso zucchero di alta qualità ma le song sono più varie e originali nell’arrivarci. Non c’è una sola via come in passato.

I nostri possono partire con un coro spudorato (Carry On), farsi desiderare maggiormente con un giro di tastiera (Starlight) ma il risultato è sempre ottimo. Riffing serrati (Rhytm Of Life e Mother Earth) si sciolgono senza forzature come un gelato al sole. La potenza grezza delle prime strofe di Hunting High And Low si amalgama alla perfezione con le melodie del refrain. Chris & Co. non hanno problemi nei brani convenzionali (King & Queen e Starchild) e Dan è capace si esaltarsi nella terremotante High Enough ricordando il Priester di Spread Your Fire (cfr. Angra – Temple Of Shadows). Ma il repertorio mostrato in C.o.L. comprende anche pezzi più originali come la mutevole Hero Nation. Aggiungiamo che i Freedom Call ormai sono diventati maestri nelle ballad e nei lenti. La prima (Eternal Flame) ruffiana, e a tratti manowariana nel riffing esagerato, non lascia scampo con le ripetizioni ossessive, ma mai pesanti, del chorus oliato alla perfezione. La title track, invece, è la Turn back Time della situazione: la miglior canzone del lotto che per questo merita una descrizione accurata. Per 3 minuti tristezza. Piano, voce pesante e grigia che scandisce con lentezza strofe ciondolanti che arrivano in un refrain pomposo e magniloquente. Tutto perfetto, tutto normale come dovrebbe essere, ma i Freedom Call si superano rompendo la situazione. Come detto ad inizio della recensione i nostri sanno arrivare al loro cuore di zucchero filato musicale da ogni dove e, con un semplice lavoro di tastiere, cambiano tutto. Backing vocals, solos scala imperioso e il brano si trasforma, prende forza, e l’ascoltatore viene trasportato suo malgrado in un ah-ah-ah-ah in sfumando meraviglioso che chiude nel migliore dei modi il disco. Dove siano andate a finire le strofe iniziali così tristi nessuno lo sa.

Ormai veri interpreti di un proprio e caratteristico sound i Freedom Call sono una grande realtà del Power contemporaneo: non chiamateli per favore progetto! Sarà che le band che hanno inventato questo genere (l’Happy Metal) hanno preso una lunga pausa di riflessione ma, a mio parere, Circe Of Life disintegra l’attuale concorrenza. Offrendo tecnica (produzione e capacità strumentale), potenza e melodie immediate in una chiave volutamente “iper-zuccherosa” i FC si differenziano oltremodo dalle nuove leve che, invece di proporre qualcosa di nuovo, sembrano essere intente a dare alla luce il miglior cd-Bricolage possibile prendendo spunto (al limite del plagio) dal passato.

Circe Of Life è la grande riconferma del gruppo teutonico. Un lavoro che si colloca sulla scia di Eternity per qualità e che dimostra la compattezza raggiunta dalla band: la voce di Chris è perfetta per il sound, la sezione ritmica potente e le backing vocals sempre puntuali al pari del riffing e solos. Se dovessi cercare un punto debole paradossalmente andrei a scovarlo nei brani più convenzionali (up – tempo) che comunque sono molto piacevoli. Prima di concludere un cenno doveroso ai testi, e a i titoli delle canzoni che sicuramente saranno tema di discussione e derisione da parte dei detrattori. Le lyrics di C.o.L. fanno sembrare madrelingua inglese anche il sottoscritto ma secondo me bisogna entrare nell’ottica della band: alla fine l’intento dei Freedom Call non è quello di appronfondire chissà quali tematiche nelle lyrics (sembra quasi che per contratto debbano mettere alcune parole chiave come free, life, paradise, love etc…) ma semplicemente quello di proporre musica solare. Detto ciò vi invito a fare spazio nella vostra collezione agli attuali re incontrastati dell’Happy Metal e mettete nel lettore Circe Of Life nelle giornate storte. Un buon cd, non un capolavoro, un cd allegro ben suonato e prodotto in pieno stile Freedom Call che non deluderà i fans e che, ovviamente, non avvicinerà di un millimetro gli ormai storici detrattori del metal spudoratamente melodico e allegro.

TRACKLIST:

1. Mother Earth
2. Carry On
3. Rythm Of Life
4. Hunting High And Low
5. Starlight
6. The Gathering
7. Kings & Queen
8. Hero Nation
9. High Enough
10. Starchild
11. Eternal Flame
12. Circle Of Life.

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