Recensione: Circle Of Suffering [Reissue]

Di Daniele D'Adamo - 1 Settembre 2014 - 0:01
Circle Of Suffering [Reissue]
Band: Angist
Etichetta:
Genere: Death 
Anno: 2014
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

 

Bel colpo della label olandese Hammerheart Records, che propone il recupero dei cinque brani di “Circle Of Suffering”, EP della band islandese Angist uscito nel 2011, più i due di “Promo 2010”, demo d’esordio dato alle stampe un anno dopo nascita del quartetto avvenuta nel 2009. Sì da dar luogo a un album intitolato come l’EP che, di fatto, rappresenta l’esordio ufficiale del combo nordeuropeo sul mercato internazionale.  

Gli Angist suonano un death metal duro, violento, aggressivo, amelodico; per nulla edulcorato dalla presenza, in formazione, delle due biondissime valchirie Edda Tegeder Óskarsdóttir (chitarra e voce) e Gyða Hrund Þorvaldsdóttir (chitarra). Le quali, oltre a reggere le fila della formazione stessa, pestano duro in maniera inversamente proporzionale alla loro muliebre avvenenza. Con particolare riguardo a Edda, fautrice di un growling profondo, feroce, inumano, tale da fare impallidire parecchi colleghi maschi per la sua rabbiosa cattiveria. Anche se, piccola nota di demerito, a lungo andare detta spessissima ugola risulta un pochino monotona.

Non contento di ciò il mortifero duo, mulinando le chitarre, innalza un immenso muraglione di suono non smettendo mai di eruttare, nella migliore tradizione dell’Islanda, tonnellate di riff devastanti. Relegando i compagni maschi alla più prosaica sezione ritmica, cui tuttavia Haraldur Ingi Shoshan (basso) e Tumi Snær Gíslason (batteria) non risparmiano nulla della loro forza spingendosi spesso e volentieri nelle allucinate terre dei blast-beats raggiungendo momenti d’intensità assoluta, di sfascio totale (“Our Ruin”). Operando nel contempo con efficacia pure in occasioni dei possenti mid/up-tempo che interrompono le tremende sfuriate appena citate (“Unwelcome Thoughts”).
 
Proprio su tale caratteristica, cioè la potenza, è fondato il sound dell’act di Reykjavík. Poco incline, esattamente come le linee vocali della Óskarsdóttir, a discostarsi troppo da un cliché evidentemente consolidatosi nel tempo nella mente dei quattro. Un cliché che comunque lascia intravedere uno spessore tecnico/artistico di un livello più che discreto, una compattezza granitica e una coesione eccellente fra i membri. Infatti, non a caso, non ci sono differenze fra le song di “Promo 2010” e quelle “Circle Of Suffering” se non le ovvie sfumature dovute ai diversi tempi di registrazione. Gli Angist paiono davvero non schiodarsi in nessun instante da un marchio di fabbrica ormai assodato, certamente non particolarmente originale ma costante in ogni frangente. Comprendente, peraltro, un flavour black che in certe occasioni si percepisce con decisione (“Silence”) quasi che il background primigenio dei Nostri peschi proprio dal black metal. Il quale, a parere di chi scrive, svolge un’azione benefica nel sound giacché lo arricchisce emotivamente con elementi horror/ambient propri del genere stesso.   

In ogni caso “Circle Of Suffering” è un buon biglietto da visita, per gli Angist. Soprattutto, è un punto di partenza dal quale s’intravedono dei margini di miglioramento non indifferente. In particolar modo nel songwriting, al momento leggermente rigido nella struttura degli schemi di base. La bravura delle chitarriste è tuttavia un dato di fatto che non può essere trascurato, e su tale talento gli Angist devono necessariamente costruire il loro futuro. Alla prossima!     

Daniele “dani66” D’Adamo
 

Discutine sul Forum nel topic relativo!

Facebook

Ultimi album di Angist