Recensione: Cleptocracy

Di Michele Carli - 29 Dicembre 2008 - 0:00
Cleptocracy
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Anno: 2008
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70

In Texas, e più precisamente a Dallas, non è detto che il cliente abbia sempre ragione. Anzi, c’è anche chi il cliente lo impaglia e lo mette in bella mostra sopra il caminetto. Sono qui per ricordarcelo i Kill The Client: gruppo grindcore attivo dal 2002 e ora giunto all’importante traguardo del secondo full length.

Se fino ad oggi, grazie al valido ep Wage Slave e all’altrettanto interessante Escalation of Hostility, i Kill The Client si erano fatti conoscere per un sound dall’impatto di un camion, fatto di blast beats continui, urla hardcoreggianti che tanto piacciono agli americani, produzione caotica low-fi e songwriting abbastanza monotono, con questo Cleptocracy si può confermare che il modus operandi del gruppo non è cambiato di una virgola. Al massimo possiamo dire che i cinque texani hanno leggermente migliorato questa formula, aumentando ulteriormente l’impatto sonoro e componendo canzoni leggermente più mature dal punto di vista strutturale.

Il muro sonoro realizzato è effettivamente impressionante, soprattutto grazie al batterista Brian Fajardo che, tanto per dirne una, ha anche accompagnato niente di meno che i Phobia durante il tour War On Everything di quest’anno. E’ un piacere sentire come pesta e come farcisce di piccole chicche le tracce. Il lavoro delle chitarre, affidato a Chris Richardson e Dorian Rainwater (già nei Noisear), spazia tra influenze hardcore e altre più orientate verso il death metal, senza comunque avere picchi di originalità. La parte più debole è, a mio parere, lo screaming filtrato e fin troppo monocorde del barbuto cantante Morgan che a lungo andare non può che annoiare. Un po’ di varietà in più avrebbe migliorato senz’altro il feeling generale del disco.

In chiusura troviamo un’ottima cover di Terminal Nation dei paladini dell’hardcorepowerviolence Infest a mettere il punto su un album che, con qualche accorgimento in più, sarebbe entrato di diritto negli highlights di quest’anno. Disco comunque consigliato a chi ha voglia di grindcore senza pretese con il quale demolirsi i timpani in attesa di qualcosa con un po’ di spessore in più.

Tracklist:

1. Divide and Conquer
2. Retaliate
3. Bullet Proof Vultures
4. Christian Pipebomb
5. Consumption Is Intoxication
6. Cleptocracy
7. Test Tube Nation
8. Product of Misinformation
9. Dog Tagged
10. Evidence of Injustice
11. 99% Turnover
12. Lies
13. Mockery of Guidance
14. Downfall
15. False Flag Attack
16. Red State Redneck
17. Spartacus
18. Terminal Nation

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Genere:
Anno: 2008
70