Recensione: Code Of Consequences

Di Daniele D'Adamo - 28 Febbraio 2011 - 0:00
Code Of Consequences
Band: Izegrim
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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60

Dopo aver passato al setaccio “Code Of Consequences” degli olandesi Izegrim (accompagnati da un cospicuo curriculum comprendente, dal 1996 a oggi, due demo, tre EP e altrettanti full-length), balzano all’occhio tre considerazioni.

La prima.
Marloes, voce e basso, è una donna che canta da uomo. A differenza di alcune colleghe del genere estremo che comunque mantengono un seppur minimo tocco muliebre (Lucy dei Mechanical God Creation, Angela Gossow degli Arch Enemy, Tiina Teal dei Deténte), Marloes si scatena in un costante, isterico screaming maschile tipico del raw black metal. Ovvia la domanda: «cosa serve avere in formazione una cantante donna che vocalizzi esattamente come un cantante uomo?». Ai posteri l’ardua sentenza.

La seconda, direttamente connessa alla prima.
Sebbene le informazioni provenienti dalla casa discografica e dalla stampa specializzata indichino lo stile degli Izegrim come un parto fra il thrash e il death, si può tranquillamente affermare che il thrash – la parte predominante, e su questo non c’è dubbio – si appoggi più volentieri al black che al death. In virtù sì dell’interpretazione di Marloes, ma anche di un umore fosco e spesso oscuro che avvolge “Code Of Consequences” come un nero sudario.

La terza.
Com’è possibile che dopo tre lustri e un’idonea produzione discografica, i Nostri siano clamorosamente relegati nel sottoterra ove si mescolano agli striscianti esseri che ne abitano le strette feritoie? Tocca allo scrivente, stavolta, l’onere di riscontrare quest’ultimo rilievo.
Rilievo che parte direttamente dallo stile dell’ensemble di Zutphen. Uno stile marcatamente personale, sì da non trovare facile riscontro, in giro. Forse alcune sequenze di batteria – quelle più veloci ma allo stesso tempo più elementari – e taluni vocalizzi rimandano ai Sabbat di “History Of A Time To Come”. Si tratta di sensazioni non suffragate da alcun fatto, ma solo calibrate sulla sensibilità e l’esperienza di chi ascolta. Comunque sia, lo screaming di Marloes, pur non avendo nulla di originale e pur essendo statico e monotono, caratterizza pesantemente il sound del gruppo. Così come l’impostazione timbrica delle chitarre, orientata più verso il black che il thrash. Tuttavia, proprio il guitarwork presenta una fitta maglia di riff innegabilmente di scuola thrash; con che, alla fine, si giunge a una proposta che suona originale, nella sua indeterminatezza.
L’impatto complessivo del suono degli olandesi, poi, non è da poco conto; poiché questi pestano come dei dannati nel pieno rispetto della metrica musicale. Fatto che, senz’altro, è spiegabile con la notevole quantità di fieno che si può mettere in cascina con tre lustri di carriera alle spalle. Un suono ‘rotondo’ che si ascolta con piacere; ben bilanciato nell’aggressività, mai sopra le righe, e nelle armonizzazioni, senza cioè dissonanze fastidiose o stonature.
Quello che manca clamorosamente sono le canzoni, circostanza atta a spiegare in definitiva perché i ragazzi della Gelderland non abbiano mai forato la scena. Si possono ripetere gli ascolti anche più di una dozzina di volte, che alla fine non ne rimane in testa nemmeno una, di song. La mancanza di spessore compositivo, disarmante, è visibile nella riproposizione – da “Victim Of Honor” a “Code Of Consequences” – dello stesso modus operandi. Linee vocali monotone, riff privi di barlumi di originalità, sezione ritmica che propone sempre le stesse cose. Insomma, quella che, sintetizzando al massimo, si definisce ‘noia’.

L’unicità dello stile degli Izegrim, la loro buona capacità di esecuzione e una produzione fresca salvano “Code Of Consequences” dall’insufficienza. Che, invece, sussiste se ci si riferisce al solo songwriting, debole e sottile sì da non lasciare alcun segno nella mente di chi ascolta.

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Victim Of Honor 4:46    
2. My Secret Society 5:37        
3. Incommunicado 3:32        
4. Center Of Momentum 4:02        
5. Deathstrip 3:52        
6. Final Farewell 4:04        
7. Fade Into Obscurity 5:13        
8. Psychopathic Mind 4:51        
9. Population Zero 4:04        
10. Code Of Consequences 3:31    

All tracks 43 min. ca.

Line-up:
Marloes – Bass, Vocals
Jeroen – Guitar
Bart – Guitar
Ivo – Drums

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