Recensione: Coffin Desecrators

Di Giorgio Vicentini - 17 Gennaio 2006 - 0:00
Coffin Desecrators
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
76

Capita di avere dei dogmi, come quello d’escludere a priori dalla personale concezione di black i paesi “poco ortodossi” come il Portogallo. Capita anche di ascoltare il nuovo Corpus Christii (POR) trovandolo più che soddisfacente, di conoscere il marciume “made in Coldness” (POR) e di accorgersi che entrambi si legano ai Morte Incandescente (POR) tramite un nome: Nocturnus Horrendus, comune denominatore tra i tre gruppi.
Detto questo, Coffin Desecrators è il secondo full lenght della band guidata dal già citato e dal compagno Vulturius, duo debitore senza tanti patemi al famigerato Trono Nero

Il titolo, le immagini, la copertina, i colori, palesano la volontà di rappresentare atmosfere necro e funeree entro tracce di schietto raw black, toccando importanti picchi d’espressività entro la prima tranche di brani, forse i manifesti migliori dei concetti caratterizzanti Coffin Desecrators.
Pela Noite Dentro” dall’aria arcaica e sapore ancestrale del riff dorsale che si stampa nella testa; “Once The Funeral Has Begun“, secondo passo e secondo riff dannatamente azzeccato ed evocativo, con quel gustoso potere di ricordare l’accezione cruda del black metal; “Black Skull Crushing Metal“, omaggio ignorante al black darkthroniano dalle ritmiche spedite e break heavy thrash dei più classici, ma fottutamente perfetto nell’opportunità, nel tempismo e nella cattiveria. 

Coffin Desecrators parla una lingua sgradevole e “Doce Sabor A Morte“, dal titolo emblematico e ritmiche rallentate, esprime ampliamente questo concetto emanando il tanfo dolciastro della decomposizione. Chiude il primo quintetto “Dazzling Sorrow Might“, gelida, triste e dal profondo senso di malinconia prima, di sgraziata rabbia e dolorosa desolazione poi. 
Morte e black metal anche nel prosieguo, a completare un percorso attraverso affreschi classici ed efficaci come “Amaldiçoados” e “Necro Culto“, fino a “Neste Meu Caixão“, a mio gusto, il pezzo più debole soprattutto nelle parti vocali recitate, traccia sofferente e sofferta, che mi colpisce relativamente malgrado i tratti più freddi con volcals black siano di ottimo effetto.

Perché Coffin Desecrators è riuscito? Perché puzza quanto basta di carne morta da essere convincente portatore del suo messaggio, colpisce subito con i brani più immediati e cresce fra le mani per feeling ed atmosfere dalle tinte nero/grigie, viaggiando su una buona varietà di idee e d’atmosfere. 
Quando l’ho acquistato, pensavo a lui come al classico riempitivo, l’album che compri in più per dividere le spese di spedizione su più dischi, invece mi trovo otto tracce di black metal macabro da provare ad occhi chiusi.

Tracklist:
01. Pela Noite Dentro
02. Once The Funeral Has Begun
03. Black Skull Crushing Metal
04. Doce Sabor A Morte
05. Dazzling Sorrow Might
06. Amaldiçoados
07. Necro Culto
08. Neste Meu Caixão

Ultimi album di Morte Incandescente