Recensione: Confessions

Di Alberto Biffi - 1 Ottobre 2010 - 0:00
Confessions
Band: Angeline
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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78

Bella copertina, elegante, sobria, efficace.
Bel monicker, semplice, memorizzabile, evocativo di melodie muliebri ed angeliche.
La musica? Ottima.

Basterebbero queste prime righe, per chiudere la recensione degli Angeline, ma – esiste sempre un ma – non renderemmo giustizia ad una band che, attiva dal 1987, arriva solo ora all’agognato debutto.
I rockers svedesi, aspettarono speranzosi che le precarie condizioni di salute del singer dell’epoca migliorassero, rallentando la loro attività live e compositiva.
La scomparsa del loro compagno ed amico li gettò nello sconforto, indecisi sul proseguire o meno la loro avventura musicale.
Fortunatamente li troviamo qui, vivi e vegeti a proporci questo ottimo “Confessions”, lavoro pregno di sonorità solari, calde e rassicuranti, che usano l’AOR e l’hard rock melodico come veicoli per raggiungere le nostre orecchie ed i nostri cuori.

“Pray!”, apre le danze, scoprendo subito le carte e rivelando una produzione scintillante ed un guitar work ottimo, che per la nostra gioia, non ci abbandonerà per tutto il proseguimento del disco.
Spesso, l’errore di molte band, una volta trovata la melodia vincente o il ritornello ficcante, è quello di ripeterli all’infinito, ottenendo si, il risultato di farcele ricordare, ma in modo “sbagliato”. Il nostro cervello non le “ripescherà” come un qualcosa di positivo e bello, propedeutico a pensieri ottimisti e solari, ma ce le “ritroveremo” perse nei labirinti della nostra mente, inoltrate forzatamente dopo ripetute ed estenuanti ripetizioni (come qualsiasi altro tormentone, dagli slogan pubblicitari, alle monotone parole di un sedicente comico televisivo).
Quattro minuti di ottima musica ci lasciano un buon sapore in bocca, la voglia di riascoltare il brano e la melodia stampata in testa come un ottimo e recente ricordo, non come un’ossessiva litania.
In questo, gli Angeline si rivelano insuperabili maestri, rendendo il loro prodotto fresco e longevo.

“Another Night (Without You)”, esordisce con un riff stupendo e memorizzabile, sul quale si staglia la splendida voce di Jocke Nilsson.
In un genere come il melodic rock, dove le linee vocali, i cori, il ritornello, costituiscono l’ossatura principale, gli Angeline non dimenticano i riff, mai scontati, mai ripetitivi, sempre ottimi, tecnicamente ineccepibili e classica e storica “arma” del rock.
“Fuel To Your Fire”, ci coglie impreparati (bene!), con un incipit decisamente “hendrixiano”, che ricorda non poco l’approccio vocale e chitarristico del grande Philip Sayce (per chi non lo conoscesse, un grandissimo artista canadese, degno epigono di Hendrix e Stevie Ray Vaughan, da scoprire!), per poi tornare, in parte, su binari più consoni ai nostri amici svedesi. Melodie e cori a profusione e nemmeno a ripeterlo, chitarre stellari.
“Confessions”, è un brano che, per qualche scherzo della mente, ci evoca gli ormai dimenticati Soul Asylum. Splendido pezzo, dolcemente “commerciale”, che si lascia ascoltare volentieri e dal quale non chiediamo nulla, se non una melodia da cantare ed una struttura armonica rassicurante e lineare.
“Blackout”, sembra uscire direttamente da un disco di Danko Jones, con quel flavour finto stradaiolo e inoffensivamente punk.

Tra riff al limite del metal (“Good Is Getting Better”), altri richiami al rock settantiano influenzato dal funky e dal blues (“Love & Affection”), soluzioni più moderne (“Part Of Evolution”) e improbabili (non passeranno mai su MTV, ammettiamolo) quanto potenzialmente possibili singoli scala-classifica e strappa-mutande, si conclude il nostro viaggio con gli Angeline.

Un disco in cui coesistono strutture fresche e mai banali, ottimi soli, linee vocali splendide supportate da cori efficaci, riff vari e fantasiosi, brani della durata da manuale e una ricerca della melodia mai forzata e stucchevole (se pur presente in quantità fotoniche).

Dunque…cosa si diceva in apertura della recensione?
Bella copertina, elegante, sobria, efficace.
Bel monicker, semplice, memorizzabile, evocativo di melodie muliebri ed angeliche.
La musica? Ottima.
Basterebbero queste prime righe, per chiudere la recensione degli Angeline.

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Tracklist:

01.    Pray!
02.    Another Night (Without You)
03.    Fuel To Your Fire
04.    Confessions
05.    Blackout
06.    Good Is Getting Better
07.    Love & Affection
08.    Rock Of Ages
09.    Part Of Evolution
10.    Miracles
11.    Someday Somehow
12.    Running On Empty

Line Up:

Jocke Nilsson – Chitarra e Voce
Janne Arkegren – Chitarra
Uffe Nilsson – Basso
Tobbe Jonsson – Batteria
 

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