Recensione: Continue To Kill

Di Stefano Risso - 9 Aprile 2008 - 0:00
Continue To Kill
Band: Debauchery
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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60

Ritornano a un anno di distanza da Back In Blood, i deathsters più
insanguinati di Germania, con un album che ribadisce ancora una volta lo stile e
le tematiche trattate dai Debauchery, mettendo in mostra sia il meglio
quanto il peggio della propria musica, senza curarsi di ovviare ai congeniti
“difetti” di cui soffre la band tedesca.

Il solito death metal da bollino verde, con i consueti richiami ai Six
Feet Under
e influssi hard rock, Continue To Kill è un album
piacevole, che si snoda tra riffoni groovy, aperture accattivanti e assoli ben
eseguiti, il tutto condito dall’onnipresente, cavernoso e monocorde growl di
Thomas
. Il meglio e il peggio dicevamo… Il meglio in quanto questo disco
si lascia ascoltare senza alcuna fatica, in grado non solo di far scapocciare
gli appassionati, ma anche coloro che non vanno troppo a braccetto con queste
sonorità, tanto sono immediati e “simpatici” i brani proposti. Il peggio perchè
i Debauchery non si sono sforzati neanche un nanosecondo per portare
modifiche a uno stile gia ampiamente battuto dai nostri (e non solo),
concentrandosi sì sull’immediata fruibilità del platter, pescando però riff dal
risicato mazzo in dote alla band, tanto che in più di un’occasione vengono
ricicliate le stesse ritmiche per più brani.

Il nodo della questione è sempre lo stesso per quanto riguarda i
Debauchery
: bravi, divertenti, sanguinolenti, ma in fin dei conti abbastanza
superflui dal mio punto di vista. Il che è anche un peccato, perchè fin quando
Continue To Kill riesce a destare ancora vivo interesse, canzoni
come Blood God Rising, Continue To Kill, e Apostle Of War
sono comunque ben fatte, con un songwriting volutamente ridotto all’osso ma al
tempo stesso funzionale, senza contare i vari tributi agli Ac/Dc con
Hard Rockin’
, e Warfare, canzone headbanging dell’anno, un
riuscitissimo mix tra le due anime del gruppo. Insomma, canzoni sempliciotte, ma
in fin dei conti piacevoli.

Come è sempre un piacere ascoltarsi una Angel of Death ben eseguita,
in questo caso in versione growl, leggermente riarrangiata per l’occasione.
Purtroppo per i Debauchery tutto questo non basta, almeno al giorno
d’oggi, in quanto là fuori c’è una concorrenza spietata che macina dischi
decisamente più sostanziosi e, soprattutto, dal momento che l’ascoltatore
odierno è sempre più attento a valutare gli acquisti, e un disco solamente
“divertente”, e alquanto superfluo, non è proprio in cima alle wishlists dei
più.

Stefano Risso

Tracklist:

1. It Pleases Us To Kill 00:46
2. Blood God Rising 04:00 (mp3)
3. Continue To Kill 03:03 (mp3)
4. Faith And Fire 03:00
5. Hard Rockin’ 03:15
6. Apostle Of War 03:24
7. Worship The Violence 03:33
8. King Of Killing 03:01
9. Angel Of Death (Slayer cover) 04:52
10. Warfare 03:22
11. Cuntkiller 02:52
12. Mincing Machine 02:49
13. Metal On Metal 03:08
14. Walking Glory Road 03:28

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